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CR: cementificio Torviscosa, dibattito (3)

23.05.2007
13:17
(ACON) Trieste, 23 mag - DT - "Voterò contro la mozione del centrodestra e mi asterrò su quella del centrosinistra, perché comunque Intesa Democratica è la mia coalizione". La consigliera del PDCI, nel suo intervento, ha sciolto le ultime riserve e con un intervento accorato ha affermato con amarezza, che il cementificio è solo la punta di un iceberg, un vulnus alla partecipazione democratica a cui la Giunta non pone rimedio. Rigassificatori, casse di espansione, elettrodotti: sono tanti gli esempi di un non-ascolto da parte di questo esecutivo. E dire che il presidente, proprio pochi giorni fa, si lamentava sulla stampa dello scarso interesse dei cittadini alla politica. La seduta di oggi, ha proseguito, non va considerata come una sfida alla Giunta perché controllo e indirizzo spettano al Consiglio. Le audizioni, ha concluso, hanno fornito un quadro esaustivo e illuminante, ora la Giunta deve prenderne atto e ricreare un clima positivo e di dialogo con i soggetti istituzionali, quindi procedere con ulteriori approfondimenti e infine dire un no definitivo all'insediamento. Non è disdicevole mutare opinione. Per la prima volta mi sento vicino ai Verdi - ha esordito un consigliere di FI. Auspicare che si cambi idea sul progetto Torviscosa, così come recita il loro ordine del giorno, è un atto di buonsenso. Invece questa Giunta pilota i pareri, rimuove i dirigenti contrari alle autorizzazioni necessarie al cementificio, perché quell'insediamento s'ha da fare e poco importa se l'ambiente verrà ulteriormente danneggiato. Esistono strumenti per approfondire documenti e pareri, non possiamo appellarci a un comma della legge per realizzare il cementificio, la politica significa buonsenso. E allora il presidente, ha concluso, ci dica che ha sbagliato, deve avere il coraggio di ammetterlo. Può capitare a tutti, anche a lui.

Per IpR-MRE, la politica dev'essere trasparente e partecipata, e lo sviluppo va inteso come ecosostenibile. Pertanto non possiamo rimanere inermi e non approfondire, dobbiamo comprendere le paure dei cittadini. Torviscosa non si risolve con l'applicazione della legge, è una questione politica se non altro perché ci va di mezzo la salute della gente. Le indagini finora sono state lacunose e discutibili, vanno analizzate a fondo. E poi, può l'opinione di un solo sindaco contare di più rispetto al no di altri 15? Il presidente deve avere stima del suo Consiglio, deve ascoltarlo così come deve sentire la voce dei cittadini. Se poi ci vuole mandare tutti a casa, si dimetta, ma la scelta sul futuro della Bassa Friulana è una decisione politica e di etica. Io sono qui per ragionare e non per obbedire.

La LN ha poi ricordato come già nel 2006 l'esecutivo avesse approvato la delibera per l'ampliamento della cava di Caneva, subordinandola all'entrata in funzione dello stabilimento di Torviscosa. Evidentemente tale delibera andava riferendosi a qualcosa che era già nell'aria, ma di cui nessuno aveva e ha avuto occasione di discutere compiutamente. Il Consiglio deve essere al corrente di tutti i progetti più complessi. In più, pare proprio che il cementificio sia, per così dire, lo stralcio di un progetto unico. Non esiste il piano strategico regionale, ha aggiunto il consigliere leghista, eppure discutiamo di progetti che intaccano fortemente il territorio. Che poi alla fine la Giunta dica sì o no all'insediamento nella Bassa, comunque è un dato negativo perché la risposta arriva troppo tardi. E sarà ancora più grave se sarà una risposta contro i cittadini. E' facile: bisogna decidere se migliorare o peggiorare la qualità della vita.

(segue)