CR: cementificio Torviscosa, dibattito (3)
(ACON) Trieste, 23 mag - DT - "Voterò contro la mozione del
centrodestra e mi asterrò su quella del centrosinistra, perché
comunque Intesa Democratica è la mia coalizione". La consigliera
del PDCI, nel suo intervento, ha sciolto le ultime riserve e con
un intervento accorato ha affermato con amarezza, che il
cementificio è solo la punta di un iceberg, un vulnus alla
partecipazione democratica a cui la Giunta non pone rimedio.
Rigassificatori, casse di espansione, elettrodotti: sono tanti
gli esempi di un non-ascolto da parte di questo esecutivo. E dire
che il presidente, proprio pochi giorni fa, si lamentava sulla
stampa dello scarso interesse dei cittadini alla politica. La
seduta di oggi, ha proseguito, non va considerata come una sfida
alla Giunta perché controllo e indirizzo spettano al Consiglio.
Le audizioni, ha concluso, hanno fornito un quadro esaustivo e
illuminante, ora la Giunta deve prenderne atto e ricreare un
clima positivo e di dialogo con i soggetti istituzionali, quindi
procedere con ulteriori approfondimenti e infine dire un no
definitivo all'insediamento. Non è disdicevole mutare opinione.
Per la prima volta mi sento vicino ai Verdi - ha esordito un
consigliere di FI. Auspicare che si cambi idea sul progetto
Torviscosa, così come recita il loro ordine del giorno, è un atto
di buonsenso. Invece questa Giunta pilota i pareri, rimuove i
dirigenti contrari alle autorizzazioni necessarie al
cementificio, perché quell'insediamento s'ha da fare e poco
importa se l'ambiente verrà ulteriormente danneggiato.
Esistono strumenti per approfondire documenti e pareri, non
possiamo appellarci a un comma della legge per realizzare il
cementificio, la politica significa buonsenso. E allora il
presidente, ha concluso, ci dica che ha sbagliato, deve avere il
coraggio di ammetterlo. Può capitare a tutti, anche a lui.
Per IpR-MRE, la politica dev'essere trasparente e partecipata, e
lo sviluppo va inteso come ecosostenibile. Pertanto non possiamo
rimanere inermi e non approfondire, dobbiamo comprendere le paure
dei cittadini. Torviscosa non si risolve con l'applicazione della
legge, è una questione politica se non altro perché ci va di
mezzo la salute della gente. Le indagini finora sono state
lacunose e discutibili, vanno analizzate a fondo. E poi, può
l'opinione di un solo sindaco contare di più rispetto al no di
altri 15? Il presidente deve avere stima del suo Consiglio, deve
ascoltarlo così come deve sentire la voce dei cittadini. Se poi
ci vuole mandare tutti a casa, si dimetta, ma la scelta sul
futuro della Bassa Friulana è una decisione politica e di etica.
Io sono qui per ragionare e non per obbedire.
La LN ha poi ricordato come già nel 2006 l'esecutivo avesse
approvato la delibera per l'ampliamento della cava di Caneva,
subordinandola all'entrata in funzione dello stabilimento di
Torviscosa. Evidentemente tale delibera andava riferendosi a
qualcosa che era già nell'aria, ma di cui nessuno aveva e ha
avuto occasione di discutere compiutamente. Il Consiglio deve
essere al corrente di tutti i progetti più complessi. In più,
pare proprio che il cementificio sia, per così dire, lo stralcio
di un progetto unico. Non esiste il piano strategico regionale,
ha aggiunto il consigliere leghista, eppure discutiamo di
progetti che intaccano fortemente il territorio. Che poi alla
fine la Giunta dica sì o no all'insediamento nella Bassa,
comunque è un dato negativo perché la risposta arriva troppo
tardi. E sarà ancora più grave se sarà una risposta contro i
cittadini. E' facile: bisogna decidere se migliorare o peggiorare
la qualità della vita.
(segue)