CR: cementificio Torviscosa, dibattito (7)
(ACON) Trieste, 23 mag - ET - Del discorso d'insediamento del
presidente della Regione, che conteneva i principi di libertà,
moralità, efficacia, trasparenza - ha lamentato un consigliere
dell'UDC - c'è poca traccia nell'attuale operato della Giunta. E'
motivo di grande soddisfazione discutere oggi in Aula di una
vicenda che ha per fulcro i materiali inerti, ha aggiunto, dato
che il problema lo avevamo sollevato fin dall'inizio della
legislatura con la questione della ghiaia del Vajont. La Giunta è
stata poi richiamata a un'assunzione di responsabilità riguardo
al programma elettorale in base al quale è stata scelta e che
aveva come caposaldo lo sviluppo sostenibile, con l'ambiente
visto come risorsa e la diffusione della cultura ambientale come
volano di tutto questo.
Presidente, facciamo un gioco: io sarò la sua coscienza e le
citerò passi dei suoi due libri. Per la capogruppo della Lega
Nord, il presidente è venuto meno a molti dei principi da lui
stesso esposti nei suoi testi, a iniziare dalla capacità di
ascolto per passare al compito, auspicato dallo stesso
presidente, di contrappeso che il Consiglio deve avere nei
confronti della Giunta. Tra le promesse disattese ci sarebbe
anche la parola data alla collettività, sulla base della quale si
sarebbe passati dall'industria pesante a quella leggera. Andato
perso anche il ruolo centrale attribuito ai sindaci e alla loro
partecipazione alle decisioni. C'è poi la questione dello
sviluppo della coscienza ambientale nei cittadini e il rispetto
delle regole etiche. Queste, secondo la Lela Nord, comprendono
anche le regole ambientali e quindi se si rispetta le prime lo
stesso deve valere anche per seconde.
Il capogruppo dei Cittadini ha ricordato la vicenda del
cementificio di Ravesio, le conflittualità allora sorte nella
comunità e risolte in sede giudiziaria, per ribadire che lo stato
di diritto non è un concetto che va piegato a seconda delle
convenienze, ma è l'unico strumento che può veramente garantire
la collettività. Il compito del Consiglio è di essere un tramite
che recepisce, dialoga e porta le istanze della regione
traducendole in norme e comportamenti che riescano a rendere
possibile sviluppo, coesistenza, miglior qualità della vita. Ma
ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e adottare le
decisioni in tempi utili, senza paralizzare il sistema economico.
Il cementificio nasce sulla base di un piano regolatore, ha
ribadito, e sulla decisione di un organo competente che ritiene
che l'insediamento di questa attività sia possibile. Le
istituzioni e i cittadini arrivano dopo. Bene ha fatto chi si è
opposto, fa parte della dialettica democratica, e bene ha fatto
l'Assemblea a mobilitarsi. Ma il compito d'indirizzo del
Consiglio è di tipo generale e non di indicare alla Giunta le
azioni puntuali.
Il capogruppo di Alleanza Nazionale ha citato gli interventi
sulla stampa del presidente e ha detto che la questione nata a
Torviscosa è figlia di una gestione del potere arrogante che
porta a scavalcare atti amministrativi e pareri tecnici. Gli
elementi emersi sono imbarazzanti per una Giunta e un presidente
che fa dell'etica uno dei suoi punti forti.
Siamo di fronte a una crisi della politica generata da una
sinistra impegnata solo a gestire il potere dove, secondo il
capogruppo di AN, il Consiglio ha svolto un ruolo centrale con
un'azione convergente, traversale, efficace, che farà cambiare
idea a chi la deve cambiare. Sembra che in quest'Aula il
cementificio non lo voglia più nessuno, ha affermato, e l'ordine
del giorno della maggioranza che affida alla Giunta il compito di
affondare il progetto in base a pareri tecnici è frutto anche di
un'opposizione che ha garantito trasparenza e sopperito alla
mancanza di condivisione delle decisioni.
(segue)