CR: cementificio Torviscosa, presidente della Regione (9)
(ACON) Trieste, 23 mag - AB - Il presidente della Regione ha
evidenziato i tre aspetti fondamentali emersi dalla discussione:
economico, politico e ambientale.
Aspetto economico: alcune industrie manifatturiere sono da
considerarsi "universali" perché esistono da sempre ed
esisteranno sempre in tutti in Paesi, almeno in quelli in via di
sviluppo, essendo al servizio di attività avanzate o di bisogni
costanti. Servono cemento e tondini di ferro per costruire case,
ma anche i capannoni che poi ospiteranno attività ad alto tasso
di conoscenza. Non è possibile dire che si vuole sul territorio
un'impresa che innova e poi negare la presenza di altre. Le
regole non si possono cambiare. Se i Comuni avessero fatto scelte
diverse per i loro piani regolatori avrebbero anche potuto
opporsi, ma così non è stato fatto.
Aspetto politico: ci troviamo in uno stato di diritto, non di
fronte alla discrezionalità di scegliere o meno un'impresa o un
imprenditore: ci sono leggi e regolamenti a tutti i livelli e chi
rispetta le norme ha diritto a ottenere i permessi e le
autorizzazioni. Sulle competenze di Consiglio ed Esecutivo il
presidente ha puntualizzato che nessuno nega né ha mai negato al
primo le prerogative di indirizzo e di controllo, ma la Giunta ha
quelle regolamentari e amministrative e il presidente e ogni
singolo assessore si assumono le responsabilità conseguenti -
penali, contabili, amministrative, civili - mentre i consiglieri
possono votare qualsiasi cosa senza assumersene alcuna.
Aspetto ambientale: ci sono leggi che fissano i limiti massimi
delle emissioni perché siano compatibili con la salute umana e
con l'ambiente: il problema è farli rispettare e avere una
visione d'insieme. Ci sono anche benefici ambientali (bonifica
dell'area interessata, bonifica del canale Banduzzi e sua
manutenzione costante nel tempo) e ci possono essere
compensazioni (normalmente avvengono con l'impegno a mettere a
dimora specie vegetali nei terreni non utilizzati dai manufatti).
In conclusione, il presidente della Regione ha assicurato che
quella della Giunta sarà una decisione meditata, perché se due
Comuni si sono espressi in modo favorevole, ciò non toglie che
altri Comuni hanno invece espresso parere contrario. Sarà inoltre
una decisione legittima, votata dalla Giunta con la
consapevolezza dei rischi che comporterà sia un sì che un no.
Sarà infine una decisione autonoma, perché ci sarà un'assunzione
di responsabilità sul piano giuridico e su quello politico.
(segue)