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CR: legge comunitaria, relatori di minoranza (3)

29.05.2007
12:08
(ACON) Trieste, 29 mag - DT - Numerose perplessità alla legge comunitaria sulla conservazione degli uccelli selvatici vengono espresse da Roberto Molinaro, relatore di minoranza dell'UDC.

In primo luogo, la Regione interviene su un argomento che però è già oggetto di esame da parte della Conferenza Stato-Regioni: è facile quindi prevedere che queste norme regionali dovranno essere a breve modificate.

Un altro rilievo riguarda l'introduzione di limitazioni e divieti generalizzati che trovano applicazione in tutte le Zps (Zone di protezione speciale; interessano il 12% circa del territorio regionale): una tale impostazione, si dice, non è coerente con la ratio della direttiva Ue che indica certamente obiettivi di tutela, ma non generalizza il divieto per le attività dell'uomo, caccia compresa, demandando compatibilità e sostenibilità delle cosiddette attività impattanti a una valutazione puntuale e specifica per ogni Zps.

E poi, Molinaro rileva come le misure di conservazione per la protezione degli uccelli siano obbligatorie sia per le attività agricole che per quelle venatorie, mentre non è vietato e subordinato a una qualsiasi valutazione di tipo ambientale l'ampliamento o l'apertura di nuove cave. Infine, va riconsiderato anche l'impianto della disciplina sanzionatoria.

Il recepimento della normativa europea non può essere un atto meccanico, deve invece arricchirsi delle riflessioni di coloro che vivono e operano sul territorio regionale. E' il commento di Fulvio Follegot (LN) nella sua relazione di minoranza.

Purtroppo, la Regione si è dimostrata spesso incapace di gestire - e non subire - il diritto comunitario. Spiace che non siano state tenute nella dovuta considerazione le osservazioni sulla necessità di chiedere l'abilitazione per le attività di cattura e uccisione degli uccelli, raccolta delle uova, distruzione o danneggiamento di uova e nidi anche al personale dipendente della Regione o degli Enti locali, personale incaricato della vigilanza faunistico-venatoria. Bisogna infatti ammettere che per determinate attività sarebbe opportuno raggiungere un grado di specializzazione e di conoscenza superiore.

Il fatto poi, conclude Follegot, che l'attuazione della direttiva comunitaria sia stata oggetto di svariati richiami da parte della stessa Commissione europea fa intuire una mancanza di attenzione della Giunta nei confronti dell'ambiente. Solo ora, dinanzi alla minaccia di vedere compromessi i contributi comunitari per il Piano di sviluppo rurale, l'esecutivo si è mosso predisponendo questo disegno di legge.

(segue)