CR: legge comunitaria, relatori di minoranza (3)
(ACON) Trieste, 29 mag - DT - Numerose perplessità alla legge
comunitaria sulla conservazione degli uccelli selvatici vengono
espresse da Roberto Molinaro, relatore di minoranza dell'UDC.
In primo luogo, la Regione interviene su un argomento che però è
già oggetto di esame da parte della Conferenza Stato-Regioni: è
facile quindi prevedere che queste norme regionali dovranno
essere a breve modificate.
Un altro rilievo riguarda l'introduzione di limitazioni e divieti
generalizzati che trovano applicazione in tutte le Zps (Zone di
protezione speciale; interessano il 12% circa del territorio
regionale): una tale impostazione, si dice, non è coerente con la
ratio della direttiva Ue che indica certamente obiettivi di
tutela, ma non generalizza il divieto per le attività dell'uomo,
caccia compresa, demandando compatibilità e sostenibilità delle
cosiddette attività impattanti a una valutazione puntuale e
specifica per ogni Zps.
E poi, Molinaro rileva come le misure di conservazione per la
protezione degli uccelli siano obbligatorie sia per le attività
agricole che per quelle venatorie, mentre non è vietato e
subordinato a una qualsiasi valutazione di tipo ambientale
l'ampliamento o l'apertura di nuove cave. Infine, va
riconsiderato anche l'impianto della disciplina sanzionatoria.
Il recepimento della normativa europea non può essere un atto
meccanico, deve invece arricchirsi delle riflessioni di coloro
che vivono e operano sul territorio regionale. E' il commento di
Fulvio Follegot (LN) nella sua relazione di minoranza.
Purtroppo, la Regione si è dimostrata spesso incapace di gestire
- e non subire - il diritto comunitario. Spiace che non siano
state tenute nella dovuta considerazione le osservazioni sulla
necessità di chiedere l'abilitazione per le attività di cattura e
uccisione degli uccelli, raccolta delle uova, distruzione o
danneggiamento di uova e nidi anche al personale dipendente della
Regione o degli Enti locali, personale incaricato della vigilanza
faunistico-venatoria. Bisogna infatti ammettere che per
determinate attività sarebbe opportuno raggiungere un grado di
specializzazione e di conoscenza superiore.
Il fatto poi, conclude Follegot, che l'attuazione della direttiva
comunitaria sia stata oggetto di svariati richiami da parte della
stessa Commissione europea fa intuire una mancanza di attenzione
della Giunta nei confronti dell'ambiente. Solo ora, dinanzi alla
minaccia di vedere compromessi i contributi comunitari per il
Piano di sviluppo rurale, l'esecutivo si è mosso predisponendo
questo disegno di legge.
(segue)