CR: legge comunitaria, dibattito e intervento Giunta (5)
(ACON) Trieste, 29 mag - DT - Ad aprire il dibattito in Aula,
il consigliere dei Verdi Alessandro Metz. C'è sempre molta
confusione sul modo in cui recepire le direttive comunitarie: in
questa legge, ad esempio, non c'è traccia del Piano di gestione
che di fatto certifica quello che è possibile o meno fare nelle
zone protette (Zps e Zsc).
Nessuno - ha ricordato - né l'Ue né la Corte di giustizia
europea, chiede di chiudere la caccia nelle aree protette. Certo,
vi sono obblighi e parametri che l'Europa ci chiede di
rispettare: ma come? Procedendo caso per caso? Non è chiaro. Ecco
perché era necessario che cittadini, ambientalisti, cacciatori,
agricoltori e tutte le altre categorie interessate mettessero
mano al Piano di gestione. Anche perché, ha aggiunto ancora Metz,
senza Piano non ci sono nemmeno le compensazioni economiche
destinate dall'Ue ai territori interessati.
In seconda battuta è intervenuto Renzo Petris (DS). Qualche
criticità questo provvedimento in effetti ce l'ha, visto che
alcune attività - come la caccia - potrebbero essere non ammesse.
Non si può complicare la compatibilità uomo-ambiente, né
l'attività agricola può essere sacrificata perché nei paraggi ci
sono due nidi, altrimenti, il rischio sarebbe di uccidere questo
tipo di economia, sia essa agricola o industriale.
In conclusione del dibattito della mattina (i lavori
riprenderanno alle 15.00), l'intervento dell'assessore alle
Risorse agricole Enzo Marsilio. I dubbi espressi nel corso della
discussione sono legittimi, però l'emanazione della una normativa
nazionale è in ritardo e pertanto non possiamo correre il rischio
di cadere nelle sanzioni europee. Le norme di conservazione degli
uccelli selvatici sono leggere, ed eventualmente i successivi
vincoli da far adottare sulle singole Zps, ha concluso
l'assessore, saranno comunque oggetto di regolamenti da scrivere
in concorso con le Autonomie locali.
(foto in e-mail; immagini alle tv)
(segue)