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CR: legge comunitaria, dibattito e intervento Giunta (5)

29.05.2007
13:17
(ACON) Trieste, 29 mag - DT - Ad aprire il dibattito in Aula, il consigliere dei Verdi Alessandro Metz. C'è sempre molta confusione sul modo in cui recepire le direttive comunitarie: in questa legge, ad esempio, non c'è traccia del Piano di gestione che di fatto certifica quello che è possibile o meno fare nelle zone protette (Zps e Zsc).

Nessuno - ha ricordato - né l'Ue né la Corte di giustizia europea, chiede di chiudere la caccia nelle aree protette. Certo, vi sono obblighi e parametri che l'Europa ci chiede di rispettare: ma come? Procedendo caso per caso? Non è chiaro. Ecco perché era necessario che cittadini, ambientalisti, cacciatori, agricoltori e tutte le altre categorie interessate mettessero mano al Piano di gestione. Anche perché, ha aggiunto ancora Metz, senza Piano non ci sono nemmeno le compensazioni economiche destinate dall'Ue ai territori interessati.

In seconda battuta è intervenuto Renzo Petris (DS). Qualche criticità questo provvedimento in effetti ce l'ha, visto che alcune attività - come la caccia - potrebbero essere non ammesse. Non si può complicare la compatibilità uomo-ambiente, né l'attività agricola può essere sacrificata perché nei paraggi ci sono due nidi, altrimenti, il rischio sarebbe di uccidere questo tipo di economia, sia essa agricola o industriale.

In conclusione del dibattito della mattina (i lavori riprenderanno alle 15.00), l'intervento dell'assessore alle Risorse agricole Enzo Marsilio. I dubbi espressi nel corso della discussione sono legittimi, però l'emanazione della una normativa nazionale è in ritardo e pertanto non possiamo correre il rischio di cadere nelle sanzioni europee. Le norme di conservazione degli uccelli selvatici sono leggere, ed eventualmente i successivi vincoli da far adottare sulle singole Zps, ha concluso l'assessore, saranno comunque oggetto di regolamenti da scrivere in concorso con le Autonomie locali.

(foto in e-mail; immagini alle tv)

(segue)