Citt: Colussi, no a pena di morte, FVG in prima fila
(ACON) Trieste, 29 mag - COM/AB - Anche il Consiglio regionale
del Friuli Venezia Giulia è in prima fila per la moratoria
universale delle esecuzioni capitali, approvando all'unanimità
una mozione che lo scorso aprile era stata depositata dai
Cittadini per il Presidente e sottoscritta dai consiglieri di
Intesa Democratica.
Nella mozione, il Consiglio ha impegnato la Giunta a chiedere che
nella prossima assemblea generale dell'Onu venga votata la
risoluzione per la moratoria di tutte le esecuzioni capitali. La
campagna per la moratoria è stata promossa negli anni Novanta
dall'associazione "Nessuno tocchi Caino". E' stata poi recepita
dall'Unione europea e sostenuta in questi anni da un numero
sempre crescente di Paesi. Dopo i primi pronunciamenti della
Commissione Onu per i diritti umani, molti Paesi si sono convinti
a sospendere le condanne a morte, ma la campagna potrà ritenersi
conclusa solo quando una risoluzione con gli stessi contenuti di
quelle approvate dall'Onu passerà anche all'Assemblea generale
delle Nazioni Unite.
"Nel 1994 - ha spiegato Piero Colussi dei Cittadini, promotore
dell'iniziativa - l'Assemblea dell'Onu non ha approvato il
provvedimento per soli 8 voti. Oggi ci sono tutte le condizioni
affinché questa iniziativa possa andare a buon fine poiché i dati
che fotografano la situazione nei vari Stati sono incoraggianti.
A tutt'oggi i Paesi dove si pratica ancora la pena di morte sono
54, 43 in meno rispetto a 13 anni fa. I Paesi dove la pena di
morte è stata abolita sono 91 e a questi vanno aggiunti i 10
abolizionisti per crimini ordinari e i 37 abolizionisti di fatto
che non eseguono pene capitali da almeno dieci anni. Anche la
Russia - ha continuato - si è impegnata ad abolire la pena di
morte. Decisioni che vanno nel senso che si prefigge la mozione
che considero un atto di grande civiltà che fa onore ai cittadini
d questa regione. Una regione, non dimentichiamolo, che ha dato i
natali a un illustre pordenonese nella cultura giuridica, sociale
e politica dell'Ottocento che si era impegnato su questo tema".