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CR: mozione trasferimento risorse, dibattito (3)

30.05.2007
13:34
(ACON) Trieste, 30 mag - ET - All'illustrazione della mozione è seguito il dibattito.

Primo a intervenire Roberto Molinaro (UDC), che ha ricordato il caposaldo dello Statuto di autonomia che consente di ottenere fondi aggiuntivi in virtù della specialità. C'è una sensibilità al negativo a livello nazionale per le Regioni a Statuto speciale, ha continuato, ed è un problema a ogni livello. Molinaro ha quindi sottolineato che scopo della mozione è rivendicare un ruolo centrale per il Consiglio regionale, che è titolare di responsabilità della finanza locale e risponde del sistema delle Autonomie. Vista la delicatezza della situazione, ha concluso il capogruppo UDC, quanto accade nei rapporti tra Stato e Regione dovrebbe passare sempre per l'Aula per consentire anche un coinvolgimento dei parlamentari regionali.

Per il consigliere diessino Renzo Petris la questione va ricondotta alla realtà dei fatti e cioè che le risorse statali non ci sono state tolte. Sul fronte nazionale il dibattito sulle specialità è aperto, ma soprattutto a causa della rumorosità del Veneto che vede il federalismo solo come un fatto economico e vuole l'abolizione delle autonomie regionali. Non siamo assenti in questo dibattito, ha ribadito Petris, il Consiglio si è espresso con una bozza di nuovo Statuto che riafferma la specialità. La Giunta stessa è presente e tiene in considerazione gli interessi del Friuli Venezia Giulia, come dimostra la prossima soluzione della questione viabilità.

Il consigliere di Forza Italia Massimo Blasoni ha diviso la mozione in due aspetti: uno di merito e l'altro che richiama direttamente al rispetto del Consiglio regionale. Blasoni lamenta un impoverimento della funzione di quest'ultimo (modifica delle norme di contabilità, troppi regolamenti attuativi, ridimensionamento della funzione delle Commissioni, assessori tecnici e non eletti) e la concentrazione di potere da parte della Giunta. Fintantoché non si discuterà in Consiglio di argomenti così importanti come la perdita di risorse finanziarie e l'autonomia della Regione ci saranno sempre riflessi negativi sulla partecipazione della gente.

Claudio Violino (LN) la lamentato la mancanza di una più attenta comprensione di quanto sancito in Costituzione e Statuto della Regione: qualsiasi decisione presa a Roma - senza intesa tra Stato e Regione - che tocca l'autonomia del Friuli Venezia Giulia non è costituzionalmente percorribile. Di fatto è però possibile togliere autonomia togliendo risorse. Violino chiede quindi rispetto per il nostro Statuto sia de iure che de facto. Se ha lo status di Regione autonoma, ha concluso, il Friuli Venezia Giulia lo deve anche alla presenza di quattro gruppi etnici e linguistici diversi sul territorio, e il Consiglio è tenuto a promuovere un dibattito sulle identità corroborando così ulteriormente le ragioni della nostra specialità.

(segue)