CR: mozione trasferimento risorse, dibattito (3)
(ACON) Trieste, 30 mag - ET - All'illustrazione della mozione è
seguito il dibattito.
Primo a intervenire Roberto Molinaro (UDC), che ha ricordato il
caposaldo dello Statuto di autonomia che consente di ottenere
fondi aggiuntivi in virtù della specialità. C'è una sensibilità
al negativo a livello nazionale per le Regioni a Statuto
speciale, ha continuato, ed è un problema a ogni livello.
Molinaro ha quindi sottolineato che scopo della mozione è
rivendicare un ruolo centrale per il Consiglio regionale, che è
titolare di responsabilità della finanza locale e risponde del
sistema delle Autonomie. Vista la delicatezza della situazione,
ha concluso il capogruppo UDC, quanto accade nei rapporti tra
Stato e Regione dovrebbe passare sempre per l'Aula per consentire
anche un coinvolgimento dei parlamentari regionali.
Per il consigliere diessino Renzo Petris la questione va
ricondotta alla realtà dei fatti e cioè che le risorse statali
non ci sono state tolte. Sul fronte nazionale il dibattito sulle
specialità è aperto, ma soprattutto a causa della rumorosità del
Veneto che vede il federalismo solo come un fatto economico e
vuole l'abolizione delle autonomie regionali. Non siamo assenti
in questo dibattito, ha ribadito Petris, il Consiglio si è
espresso con una bozza di nuovo Statuto che riafferma la
specialità. La Giunta stessa è presente e tiene in considerazione
gli interessi del Friuli Venezia Giulia, come dimostra la
prossima soluzione della questione viabilità.
Il consigliere di Forza Italia Massimo Blasoni ha diviso la
mozione in due aspetti: uno di merito e l'altro che richiama
direttamente al rispetto del Consiglio regionale. Blasoni lamenta
un impoverimento della funzione di quest'ultimo (modifica delle
norme di contabilità, troppi regolamenti attuativi,
ridimensionamento della funzione delle Commissioni, assessori
tecnici e non eletti) e la concentrazione di potere da parte
della Giunta. Fintantoché non si discuterà in Consiglio di
argomenti così importanti come la perdita di risorse finanziarie
e l'autonomia della Regione ci saranno sempre riflessi negativi
sulla partecipazione della gente.
Claudio Violino (LN) la lamentato la mancanza di una più attenta
comprensione di quanto sancito in Costituzione e Statuto della
Regione: qualsiasi decisione presa a Roma - senza intesa tra
Stato e Regione - che tocca l'autonomia del Friuli Venezia Giulia
non è costituzionalmente percorribile.
Di fatto è però possibile togliere autonomia togliendo risorse.
Violino chiede quindi rispetto per il nostro Statuto sia de iure
che de facto. Se ha lo status di Regione autonoma, ha concluso,
il Friuli Venezia Giulia lo deve anche alla presenza di quattro
gruppi etnici e linguistici diversi sul territorio, e il
Consiglio è tenuto a promuovere un dibattito sulle identità
corroborando così ulteriormente le ragioni della nostra
specialità.
(segue)