Rapporto legislazione regionale: Tesini (1)
(ACON) Trieste, 04 giu - MPB - Il Rapporto sulla legislazione
regionale e sulle altre attività consiliari dice lo sforzo non
solo del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, ma in
generale delle Assemblee elettive regionali e del Parlamento per
esercitare il controllo sull'attuazione delle leggi, migliorarla
e valutare gli effetti delle politiche.
Alla presentazione del Rapporto, a Trieste nella sala Tessitori
del Consiglio Regionale, in piazza Oberdan 5, il presidente
dell'Assemblea regionale Alessandro Tesini, ha legato questo
avvenimento all'appuntamento già fissato dal 24 al 26 giugno a
Matera, dove i Consigli regionali si ritroveranno sull'argomento,
con l'obiettivo di stipulare un'intesa (si chiamerà la Carta di
Matera) tra le Assemblee legislative per definire in merito
comportamenti comuni.
L'obiettivo è duplice e va affrontato in fasi temporali distinte:
capire, nel breve periodo, efficacia, pertinenza e congruità
della disposizione normativa approvata, mentre sul lungo periodo
verificare l'effettiva incidenza delle politiche regionali.
Su questo stesso tema - ha ricordato Tesini - è ormai in fase
avanzata la collaborazione tra le Assemblee legislative dei
Consigli regionali e del Parlamento con Camera e Senato, tanto
che entro questo mese con il presidente del Senato Franco Marini
e della Camera dei Deputati Fausto Bertinotti, siglerò - come
coordinatore della Conferenza dei presidenti dei Consigli
regionali - un protocollo per sancire definitivamente l'impegno a
costruire un circuito virtuoso per la redazione dei testi, la
collaborazione nel procedimento legislativo e la messa in comune
di buone prassi. Ovvero, pensare assieme a come costruire
l'organizzazione delle Assemblee legislative per consentire loro
di esercitare la verifica e il controllo dell'attività
legislativa.
L'accordo di collaborazione, che si aprirà anche al Parlamento
europeo, prevede un Comitato che non sarà oneroso - ha
sottolineato Tesini - e tavoli di lavoro già operativi sulla
materia dei regolamenti, a cui parteciperanno tecnici e politici.
E proprio sui regolamenti interni delle Assemblee - ha aggiunto -
da qualche mese a questa parte Camera, Senato e Consigli
regionali si stanno confrontando per verificare che gli strumenti
di cui sono dotati siano i più adatti e idonei a svolgere
efficacemente questo lavoro.
Significativo il momento in cui il Rapporto viene presentato: in
una situazione in cui - ha sottolineato il presidente del
Consiglio - i riflettori della cronaca sono, comprensibilmente e
giustamente, molto orientati a cercare di capire, al di là dei
costi delle istituzioni democratiche, qual è poi la restituzione
che viene data ai cittadini in termini di risultati: cioè, cosa
si produce e in che modo, per quali scopi, con quale qualità di
lavoro, risolvendo quali problemi concreti, se da questo lavoro
la società trae benefici o se sia artificioso e ridondante.
Dai contenuti del rapporto si coglie il senso e la logica del
lavoro prodotto. Proprio considerando l'andamento e l'evoluzione
della produzione regionale si è passati dalle quasi 100 leggi
all'anno (negli anni della ricostruzione e immediatamente
successivi) a una dimensione, per Tesini, oggi assolutamente
corrispondente ai nuovi assetti istituzionali che rinviano a
fonti normative differenziate e assumono l'orientamento europeo
di una naturale delegificazione che riserva alle leggi il ruolo
di indirizzo e trasferisce l'attuazione a regolamenti. E al
diminuire della produzione legislativa da parte del Consiglio
corrisponde una crescita esponenziale dell'adozione di
regolamenti da parte della Giunta.
Soddisfatto il presidente anche per il dato qualitativo
evidenziato. Poche le leggi considerate di qualità scarsa, molte
quelle di contenuto giudicato medio alto o alto, e altrettanto
interessante la relazione tra questi esiti e l'origine delle
leggi. E se Tesini si è detto lieto della qualità riconosciuta ai
provvedimenti di iniziativa consiliare, ha anche sottolineato
l'importanza basilare di un rapporto con l'Esecutivo sul terreno
di leale collaborazione, dovendo il Consiglio esercitare con le
missioni e le clausole valutative e con le audizioni
l'indispensabile azione di verifica e di valutazione, che non è
controllo giuridico e sanzionatorio, ma volto a migliorare il
circuito virtuoso nell'interesse comune.
(segue)
(foto in e-mail; immagini alle tv)