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Rapporto legislazione regionale: Tesini (1)

04.06.2007
17:57
(ACON) Trieste, 04 giu - MPB - Il Rapporto sulla legislazione regionale e sulle altre attività consiliari dice lo sforzo non solo del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, ma in generale delle Assemblee elettive regionali e del Parlamento per esercitare il controllo sull'attuazione delle leggi, migliorarla e valutare gli effetti delle politiche.

Alla presentazione del Rapporto, a Trieste nella sala Tessitori del Consiglio Regionale, in piazza Oberdan 5, il presidente dell'Assemblea regionale Alessandro Tesini, ha legato questo avvenimento all'appuntamento già fissato dal 24 al 26 giugno a Matera, dove i Consigli regionali si ritroveranno sull'argomento, con l'obiettivo di stipulare un'intesa (si chiamerà la Carta di Matera) tra le Assemblee legislative per definire in merito comportamenti comuni.

L'obiettivo è duplice e va affrontato in fasi temporali distinte: capire, nel breve periodo, efficacia, pertinenza e congruità della disposizione normativa approvata, mentre sul lungo periodo verificare l'effettiva incidenza delle politiche regionali.

Su questo stesso tema - ha ricordato Tesini - è ormai in fase avanzata la collaborazione tra le Assemblee legislative dei Consigli regionali e del Parlamento con Camera e Senato, tanto che entro questo mese con il presidente del Senato Franco Marini e della Camera dei Deputati Fausto Bertinotti, siglerò - come coordinatore della Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali - un protocollo per sancire definitivamente l'impegno a costruire un circuito virtuoso per la redazione dei testi, la collaborazione nel procedimento legislativo e la messa in comune di buone prassi. Ovvero, pensare assieme a come costruire l'organizzazione delle Assemblee legislative per consentire loro di esercitare la verifica e il controllo dell'attività legislativa.

L'accordo di collaborazione, che si aprirà anche al Parlamento europeo, prevede un Comitato che non sarà oneroso - ha sottolineato Tesini - e tavoli di lavoro già operativi sulla materia dei regolamenti, a cui parteciperanno tecnici e politici. E proprio sui regolamenti interni delle Assemblee - ha aggiunto - da qualche mese a questa parte Camera, Senato e Consigli regionali si stanno confrontando per verificare che gli strumenti di cui sono dotati siano i più adatti e idonei a svolgere efficacemente questo lavoro.

Significativo il momento in cui il Rapporto viene presentato: in una situazione in cui - ha sottolineato il presidente del Consiglio - i riflettori della cronaca sono, comprensibilmente e giustamente, molto orientati a cercare di capire, al di là dei costi delle istituzioni democratiche, qual è poi la restituzione che viene data ai cittadini in termini di risultati: cioè, cosa si produce e in che modo, per quali scopi, con quale qualità di lavoro, risolvendo quali problemi concreti, se da questo lavoro la società trae benefici o se sia artificioso e ridondante.

Dai contenuti del rapporto si coglie il senso e la logica del lavoro prodotto. Proprio considerando l'andamento e l'evoluzione della produzione regionale si è passati dalle quasi 100 leggi all'anno (negli anni della ricostruzione e immediatamente successivi) a una dimensione, per Tesini, oggi assolutamente corrispondente ai nuovi assetti istituzionali che rinviano a fonti normative differenziate e assumono l'orientamento europeo di una naturale delegificazione che riserva alle leggi il ruolo di indirizzo e trasferisce l'attuazione a regolamenti. E al diminuire della produzione legislativa da parte del Consiglio corrisponde una crescita esponenziale dell'adozione di regolamenti da parte della Giunta. Soddisfatto il presidente anche per il dato qualitativo evidenziato. Poche le leggi considerate di qualità scarsa, molte quelle di contenuto giudicato medio alto o alto, e altrettanto interessante la relazione tra questi esiti e l'origine delle leggi. E se Tesini si è detto lieto della qualità riconosciuta ai provvedimenti di iniziativa consiliare, ha anche sottolineato l'importanza basilare di un rapporto con l'Esecutivo sul terreno di leale collaborazione, dovendo il Consiglio esercitare con le missioni e le clausole valutative e con le audizioni l'indispensabile azione di verifica e di valutazione, che non è controllo giuridico e sanzionatorio, ma volto a migliorare il circuito virtuoso nell'interesse comune.

(segue)

(foto in e-mail; immagini alle tv)