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Comeglians: Tesini a convegno su fauna selvatica

09.06.2007
17:13
(ACON) Trieste, 09 giu - MPB - La fauna selvatica al centro di una scommessa per lo sviluppo della montagna. Se n'è discusso a Comeglians, al convegno organizzato dall'Università di Udine, con CirMont (Centro internazionale di ricerca per la montagna) e da Coldiretti con la collaborazione del Comune e dei Circoli culturali della Carnia, mettendo insieme anche il punto di vista naturalista e del Circolo friulano cacciatori, mentre la voce della Regione è stata quella del presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini.

L'idea è quella di replicare la proficua esperienza del think tank, ovvero del gruppo di lavoro che nel 2002 ha portato alla definizione di una proposta di legge sulla ricomposizione dei fondi montani, anche riguardo la possibilità di valorizzare la presenza e la gestione della fauna selvatica per farne appunto un elemento di sviluppo.

Un progetto - che sia venatorio o ecoturistico o misto - richiede obiettivi e strategie, di immaginare soluzioni compatibili, di avere un forte coinvolgimento del territorio e assunzione di responsabilità, e l'analisi si è fondata sul confronto con altre realtà italiane ed europee dove la fauna selvatica è un elemento economico di forza e dove la natura "riservata" ha un prezzo.

Rispetto a situazioni complesse le soluzioni vanno ricercate in progetti integrati, nel dialogo interistituzionale, nello spirito sussidiario, nella concertazione reciproca tra corpo sociale istituzioni e in un atteggiamento di grande collaborazione - ha affermato Tesini sottolineando che il think tank regge solo se c'è la disponibilità a mettere a confronto proposte e ragionamenti diversi.

Un passaggio necessario per chiudere con una certa politica e aprirne una nuova fondata su condizioni essenziali, tra le quali quella che i protagonisti della crescita della montagna siano i cittadini e gli amministratori di questa realtà, altrimenti - per Tesini - è colonizzazione. Ma serve anche intelligenza, capacità, forza, fantasia e attitudine al dialogo e al confronto, anche aspro ma mai polemico.

Altra condizione, per Tesini, è quella di uscire dal mito della necessità di nuove scatole istituzionali: Lavorino gli enti che ci sono, ognuno faccia il suo mestiere, ognuno persegua la sua vocazione senza sovrapposizioni - ha esortato il presidente del Consiglio plaudendo al ruolo del Cirm e anche evidenziando come nella ricerca di soluzioni si sia orientati a utilizzare la dimensione legislativa quando serve e dove serve, con strumenti essenziali, monotematici e di indirizzo, lasciando il più possibile l'attuazione ai provvedimenti regolamentari, come dimostra il fatto che sono triplicati, arrivando a una media di un centinaio l'anno, mentre il numero delle leggi si è quasi dimezzato attestandosi a una trentina.

E se il Consiglio dovrà metter mano alla legge, Tesini ha anche avvertito che nella tutela di un bene generale di valenza sociale e culturale e dimensione economica come questo anche la Carnia deve dire la sua. Riconosciuto il fallimento di certe politiche per la montagna, ci stiamo indirizzando verso altre, ma - ha sottolineato il presidente - bisogna stare attenti a quanto riescono a essere integrate e a potenziare e valorizzare tutte le peculiarità esistenti, o quanto perseguono obiettivi generalizzati. Sono convinto che il turismo della nostra montagna possa essere notevolmente potenziato e valorizzato ma non vorrei che fosse una scelta che ne esclude altre - ha concluso Tesini sottolineando che i ragionamenti sviluppati dal convegno sono attenti a microaree dove accanto al grande investimento turistico sono compatibili anche specifiche e puntuali scelte di valorizzazione, ma tutto ciò deve essere innanzitutto una scelta e una politica che la realtà locale deve esprimere con chiarezza e capacità.