Comeglians: Tesini a convegno su fauna selvatica
(ACON) Trieste, 09 giu - MPB - La fauna selvatica al centro di
una scommessa per lo sviluppo della montagna. Se n'è discusso a
Comeglians, al convegno organizzato dall'Università di Udine, con
CirMont (Centro internazionale di ricerca per la montagna) e da
Coldiretti con la collaborazione del Comune e dei Circoli
culturali della Carnia, mettendo insieme anche il punto di vista
naturalista e del Circolo friulano cacciatori, mentre la voce
della Regione è stata quella del presidente del Consiglio
regionale Alessandro Tesini.
L'idea è quella di replicare la proficua esperienza del think
tank, ovvero del gruppo di lavoro che nel 2002 ha portato alla
definizione di una proposta di legge sulla ricomposizione dei
fondi montani, anche riguardo la possibilità di valorizzare la
presenza e la gestione della fauna selvatica per farne appunto un
elemento di sviluppo.
Un progetto - che sia venatorio o ecoturistico o misto - richiede
obiettivi e strategie, di immaginare soluzioni compatibili, di
avere un forte coinvolgimento del territorio e assunzione di
responsabilità, e l'analisi si è fondata sul confronto con altre
realtà italiane ed europee dove la fauna selvatica è un elemento
economico di forza e dove la natura "riservata" ha un prezzo.
Rispetto a situazioni complesse le soluzioni vanno ricercate in
progetti integrati, nel dialogo interistituzionale, nello spirito
sussidiario, nella concertazione reciproca tra corpo sociale
istituzioni e in un atteggiamento di grande collaborazione - ha
affermato Tesini sottolineando che il think tank regge solo se
c'è la disponibilità a mettere a confronto proposte e
ragionamenti diversi.
Un passaggio necessario per chiudere con una certa politica
e aprirne una nuova fondata su condizioni essenziali, tra le
quali quella che i protagonisti della crescita della montagna
siano i cittadini e gli amministratori di questa realtà,
altrimenti - per Tesini - è colonizzazione. Ma serve anche
intelligenza, capacità, forza, fantasia e attitudine al dialogo e
al confronto, anche aspro ma mai polemico.
Altra condizione, per Tesini, è quella di uscire dal mito della
necessità di nuove scatole istituzionali: Lavorino gli enti che
ci sono, ognuno faccia il suo mestiere, ognuno persegua la sua
vocazione senza sovrapposizioni - ha esortato il presidente del
Consiglio plaudendo al ruolo del Cirm e anche evidenziando come
nella ricerca di soluzioni si sia orientati a utilizzare la
dimensione legislativa quando serve e dove serve, con strumenti
essenziali, monotematici e di indirizzo, lasciando il più
possibile l'attuazione ai provvedimenti regolamentari, come
dimostra il fatto che sono triplicati, arrivando a una media di
un centinaio l'anno, mentre il numero delle leggi si è quasi
dimezzato attestandosi a una trentina.
E se il Consiglio dovrà metter mano alla legge, Tesini ha anche
avvertito che nella tutela di un bene generale di valenza sociale
e culturale e dimensione economica come questo anche la Carnia
deve dire la sua. Riconosciuto il fallimento di certe politiche
per la montagna, ci stiamo indirizzando verso altre, ma - ha
sottolineato il presidente - bisogna stare attenti a quanto
riescono a essere integrate e a potenziare e valorizzare tutte le
peculiarità esistenti, o quanto perseguono obiettivi
generalizzati. Sono convinto che il turismo della nostra montagna
possa essere notevolmente potenziato e valorizzato ma non vorrei
che fosse una scelta che ne esclude altre - ha concluso Tesini
sottolineando che i ragionamenti sviluppati dal convegno sono
attenti a microaree dove accanto al grande investimento turistico
sono compatibili anche specifiche e puntuali scelte di
valorizzazione, ma tutto ciò deve essere innanzitutto una scelta
e una politica che la realtà locale deve esprimere con chiarezza
e capacità.