Tesini a seminario su politiche di welfare
(ACON) Trieste, 11 giu - MPB - Innovare e modernizzare le
politiche pubbliche nel welfare, e gli strumenti a cui a lungo
queste politiche si sono affidate è stato l'obiettivo principale
della legislatura per contrastare il peggioramento del rapporto
costi/benefici e la progressiva perdita della loro efficacia.
Politiche di un welfare inteso in senso lato, riferito non solo a
sicurezza sociale, ma anche a lavoro, organizzazione del
territorio, tempo libero, e a tutto ciò che contribuisce a
rendere inclusivo il corpo sociale, ma i cui interventi venivano
percepiti dai fruitori di scarsa qualità e che risultavano
stanche e ridondanti.
Così il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini,
parlando di politiche innovative e diritti dei cittadini nel
Friuli Venezia Giulia e di possibilità di valutarle, all'ultimo
dei cinque seminari formativi collegati al progetto MicroWIN -
tenutosi alla Stazione Marittima di Trieste - che, finanziato
dalla Regione, ha l'obiettivo di sperimentare in piccole aree
pilota di 1000 e fino a un massimo di 2500 abitanti, soluzioni
innovative per ottimizzare l'integrazione tra servizi sanitari,
servizi sociali e politiche di welfare. La giornata di studio -
dedicata alla valutazione delle politiche - è stata definita da
Tesini, più che un evento formativo, una sorta di think tank, di
pensatoio per nuove soluzioni.
Le politiche di welfare vanno considerate spese di investimento e
non di ordinaria amministrazione - ha affermato il presidente del
Consiglio spiegando la strategia adottata dalla Regione che sulla
materia si è concentrata a partire dal 2005, dopo aver dedicato
la prima parte della legislatura agli interventi tesi a sostenere
crescita, consolidamento e qualificazione dell'economia e ciò
anche per mantenere condizioni di benessere tali da poter
supportare un welfare costruito virtuosamente. E il 2006 potrà
ben essere ricordato come l'anno del welfare - ha detto ancora
Tesini sottolineando la molteplicità delle valutazioni possibili
in merito alle politiche e ai programmi di inclusione sociale.
Ognuno deve fare la sua valutazione, anche la Regione, e anche il
Consiglio regionale: è conseguenza dalla nuova cultura
istituzionale. Al Consiglio competono oltre che compiti
legislativi anche quelli di indirizzo, verifica e controllo, ha
ripetuto Tesini ricordando che le leggi devono essere efficaci,
equilibrate, coerenti con i diritti a cui dare risposte e che
devono essere sempre più di recepimento e di principio e
monosettoriali, rimandano per quanto attiene l'attuazione ai
provvedimenti regolamentari della Giunta, che perciò dovrebbero
essere strumenti accessibili, flessibili, coerenti con le
responsabilità, rapidamente aggiustabili nel tempo. Un trend
rispettato visto che il numero delle leggi all'anno si è nel
tempo dimezzato, mentre è enormemente cresciuto il numero dei
regolamenti (circa 100) come evidenziato anche dal I Rapporto
sulla legislazione regionale presentato recentemente .
Non è mancato un riferimento alle polemiche che hanno
accompagnato i tanti regolamenti, di complessa elaborazione,
riguardanti proprio il welfare, tanto che proprio quello relativo
al reddito di base è stato emanato la scorsa settimana. Ma dovere
del Consiglio regionale è verificare se la legge è stata pensata
bene e ha risposto alle istanze per cui è nata, ha insistito
Tesini parlando degli strumenti di verifica che si possono
prevedere nelle leggi stesse: missioni valutative attraverso le
quali, nel breve periodo, il Consiglio attiva iniziative su
specifiche questioni con lo scopo di un'eventuale aggiustamento,
e clausole valutative che ogni tre anni impegnano la Giunta a
riferire al Consiglio con un rapporto analitico, che sarà
documentazione pubblica. Un appuntamento a cui leggi del buon
lavoro, sul reddito di cittadinanza e per il sostegno a famiglia
e genitorialità dovranno arrivare.
(foro in e-mail; immagini alle tv)