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Tesini a seminario su politiche di welfare

11.06.2007
14:55
(ACON) Trieste, 11 giu - MPB - Innovare e modernizzare le politiche pubbliche nel welfare, e gli strumenti a cui a lungo queste politiche si sono affidate è stato l'obiettivo principale della legislatura per contrastare il peggioramento del rapporto costi/benefici e la progressiva perdita della loro efficacia. Politiche di un welfare inteso in senso lato, riferito non solo a sicurezza sociale, ma anche a lavoro, organizzazione del territorio, tempo libero, e a tutto ciò che contribuisce a rendere inclusivo il corpo sociale, ma i cui interventi venivano percepiti dai fruitori di scarsa qualità e che risultavano stanche e ridondanti.

Così il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini, parlando di politiche innovative e diritti dei cittadini nel Friuli Venezia Giulia e di possibilità di valutarle, all'ultimo dei cinque seminari formativi collegati al progetto MicroWIN - tenutosi alla Stazione Marittima di Trieste - che, finanziato dalla Regione, ha l'obiettivo di sperimentare in piccole aree pilota di 1000 e fino a un massimo di 2500 abitanti, soluzioni innovative per ottimizzare l'integrazione tra servizi sanitari, servizi sociali e politiche di welfare. La giornata di studio - dedicata alla valutazione delle politiche - è stata definita da Tesini, più che un evento formativo, una sorta di think tank, di pensatoio per nuove soluzioni.

Le politiche di welfare vanno considerate spese di investimento e non di ordinaria amministrazione - ha affermato il presidente del Consiglio spiegando la strategia adottata dalla Regione che sulla materia si è concentrata a partire dal 2005, dopo aver dedicato la prima parte della legislatura agli interventi tesi a sostenere crescita, consolidamento e qualificazione dell'economia e ciò anche per mantenere condizioni di benessere tali da poter supportare un welfare costruito virtuosamente. E il 2006 potrà ben essere ricordato come l'anno del welfare - ha detto ancora Tesini sottolineando la molteplicità delle valutazioni possibili in merito alle politiche e ai programmi di inclusione sociale.

Ognuno deve fare la sua valutazione, anche la Regione, e anche il Consiglio regionale: è conseguenza dalla nuova cultura istituzionale. Al Consiglio competono oltre che compiti legislativi anche quelli di indirizzo, verifica e controllo, ha ripetuto Tesini ricordando che le leggi devono essere efficaci, equilibrate, coerenti con i diritti a cui dare risposte e che devono essere sempre più di recepimento e di principio e monosettoriali, rimandano per quanto attiene l'attuazione ai provvedimenti regolamentari della Giunta, che perciò dovrebbero essere strumenti accessibili, flessibili, coerenti con le responsabilità, rapidamente aggiustabili nel tempo. Un trend rispettato visto che il numero delle leggi all'anno si è nel tempo dimezzato, mentre è enormemente cresciuto il numero dei regolamenti (circa 100) come evidenziato anche dal I Rapporto sulla legislazione regionale presentato recentemente .

Non è mancato un riferimento alle polemiche che hanno accompagnato i tanti regolamenti, di complessa elaborazione, riguardanti proprio il welfare, tanto che proprio quello relativo al reddito di base è stato emanato la scorsa settimana. Ma dovere del Consiglio regionale è verificare se la legge è stata pensata bene e ha risposto alle istanze per cui è nata, ha insistito Tesini parlando degli strumenti di verifica che si possono prevedere nelle leggi stesse: missioni valutative attraverso le quali, nel breve periodo, il Consiglio attiva iniziative su specifiche questioni con lo scopo di un'eventuale aggiustamento, e clausole valutative che ogni tre anni impegnano la Giunta a riferire al Consiglio con un rapporto analitico, che sarà documentazione pubblica. Un appuntamento a cui leggi del buon lavoro, sul reddito di cittadinanza e per il sostegno a famiglia e genitorialità dovranno arrivare.

(foro in e-mail; immagini alle tv)