Pari opportunità:convegno su progetti internazionali per le donne
(ACON) Trieste, 14 giu - MPB - L'esperienza maturata dall'AIDOS
- Associazione italiana donne per lo sviluppo, in venticinque
anni di attività e le immagini, tratte da un documentario, del
centro per la salute delle donne di Sweileh, quartiere povero
della capitale della Giordana Amman, hanno fatto da filo
conduttore al convegno che la Commissione regionale pari
opportunità con l'Associazione Culture Aperte e il Coordinamento
delle associazioni e comunità degli immigrati della provincia di
Trieste (C.A.C.I.T) ha organizzato sui temi della cooperazione
internazionale a vantaggio delle donne, con particolare
riferimento ai progetti internazionali inerenti i consultori
familiari e l'imprenditoria femminile.
Obiettivo dell'incontro - che si è svolto nella Sala Tessitori
del Consiglio regionale, in piazza Oberdan 5 - realizzare, come
ha spiegato la presidente della Commissione pari opportunità,
Renata Brovedani, offrire uno spazio di testimonianza e confronto
a donne che provengono da altri Paesi e che sono portatrici di
sensibilità ed esperienze diverse, per un arricchimento
reciproco. Ma anche, evidenziare che l Associazione Culture
Aperte, come ha detto la presidente Ornella Urpis, raccoglie l
esperienza dell Associazione italiana donne per lo sviluppo
puntando ad aprire a Trieste uno sportello AIDOS.
L'apertura al dialogo è la cifra distintiva della civiltà di un
Paese, ha affermato la Brovedani sottolineando il valore di una
laicità fondata sullo spirito critico, sulla voglia di confronto
senza per questo rinunciare alle convinzioni e al proprio humus
culturale, e che uno Stato che sa rapportarsi senza timori e con
grande apertura con tante culture è autenticamente democratico e
laico.
Concetti condivisi dalla consigliera Bruna Zorzini che ha portato
il saluto del Consiglio regionale all'iniziativa sottolineando il
cammino compiuto in questi anni per la dignità e la libertà di
scelta delle donne, anche con appuntamenti come le Conferenze
delle Nazioni Unite degli anni '80 e '90 di Copenaghen, Nairobi,
Pechino, Il Cairo, che hanno dato forza al movimento
internazionale delle donne per il miglioramento della condizione
femminile nel mondo.
La testimonianza di Hasnaa Naggay, coordinatrice delle donne
musulmane del Centro Culturale Islamico di Trieste e della
Venezia Giulia, ha evidenziato la grande diversità di situazioni
per la donna musulmana da un paese all altro indicando nella
ignoranza il nemico maggiore per la donna.
Proprio sulla formazione AIDOS ha investito. La presidente
nazionale Daniela Colombo - raccontando il percorso
dell'associazione, dalla nascita nel 1981 a oggi, e i molti
interventi, dall' Afghanistan ai paesi dell' ex-Unione sovietica,
dalla Palestina alla Somalia, cercando sempre di far fronte al
bisogno formativo della realtà locale - ha spiegato che fin
dall'inzio l'AIDOS ha lavorato per condividere le conquiste della
società italiana, specie in fatto di diritto di famiglia
considerato un vero caposaldo, sulla salute sessuale
riproduttiva, con particolare riferimento alla legge sui
consultori, e sull'imprenditoria femminile, oltre che sulle
tematiche di genere e dei diritti umani. E questo - ha concluso
Colombo - nella convinzione, comunque, che i molti saperi delle
donne e degli uomini immigrati sono utili e preziosi per la
cooperazione allo sviluppo.
Al termine, la proiezione del film "Empowerment delle donne in
Giordania: una collaborazione positiva" ha dato testimonianza
visiva di quanto emerso nel convegno.
(immagini alle tv)