AN: Dressi, chiudere tutte le attività della Ferriera
(ACON) Trieste, 22 giu - COM/AB - "Dopo aver visto il piano
degli investimenti che la Lucchini- Severstal ha presentato nelle
scorse settimane, dove per Trieste su 990 milioni di euro non c'è
ne neanche uno, e dopo aver constatato, anche con i dati forniti
dal ministero dell'Ambiente, l'aggravarsi della situazione sotto
il profilo dell'inquinamento atmosferico e non più solo sotto
quello dell'imbrattamento, rimanere inattivi e diventato
impossibile".
Lo afferma il consigliere regionale di AN Sergio Dressi che
aggiunge:
"Non si tratta più di salvaguardare sanitariamente solo i
lavoratori della Ferriera e i cittadini di Servola e Valmaura:
qui il problema è di tutta la città. L'espansione
dell'inquinamento avanza di giorno in giorno e qualcuno deve
muoversi. Il pm Frezza, nei giorni scorsi in una intervista, ha
più volte sottolineato che a tutelare la salute dei cittadini
deve pensare il sindaco, così vuole la legge, e i poteri a lui
conferiti sono anche più forti di quelli che, evidentemente, la
magistratura può mettere in campo".
"Abbiamo l'impressione - così ancora Dressi - che in questo
momento alla Lucchini-Severstal serva una bella spinta per uscire
dall'ambiguità, dalle promesse non mantenute, dal passo in avanti
e da due passi indietro, che sono stati il metodo scelto nei
rapporti con le istituzioni e soprattutto con una Regione che si
è fatta prendere in giro e che non si è mai liberata del peccato
originale, cioè della personale opinione del suo presidente Illy
che, avendo (dice lui) salvato la Ferriera quando era sindaco,
vuole vedere i fumi della cokeria uscire dalle ciminiere sino
alla fine dei suoi giorni. Questa spinta la può dare solo
Dipiazza, la smetta di solo parlare e di promettere la chiusura
della Ferriera ai cittadini sfiduciati, e faccia una bella
ordinanza di chiusura di tutte le attività, comprese quelle di
carico e scarico di materiale sulle banchine, e prenda in mano la
situazione in vece di una Regione ossequiosa fino alla nausea nei
confronti della proprietà".
"Se lo farà - conclude Dressi - saremo tutti al suo fianco,
pronti a sostenere la reazione della Lucchini-Severstal, ma anche
quella dei sindacati che su questa vicenda hanno avuto lo stesso
atteggiamento ambiguo e rinunciatario dell'Ente Regione. I posti
di lavoro si possono ricreare, e anche qui la Regione ha i mezzi
per intervenire, ma la salute e la vita stessa, una volta perse
non si recuperano più, e qui è in gioco la salute e la vita di
decine di migliaia di persone, compresi i 500 lavoratori della
Ferriera".