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AN: Dressi, chiudere tutte le attività della Ferriera

22.06.2007
12:44
(ACON) Trieste, 22 giu - COM/AB - "Dopo aver visto il piano degli investimenti che la Lucchini- Severstal ha presentato nelle scorse settimane, dove per Trieste su 990 milioni di euro non c'è ne neanche uno, e dopo aver constatato, anche con i dati forniti dal ministero dell'Ambiente, l'aggravarsi della situazione sotto il profilo dell'inquinamento atmosferico e non più solo sotto quello dell'imbrattamento, rimanere inattivi e diventato impossibile".

Lo afferma il consigliere regionale di AN Sergio Dressi che aggiunge:

"Non si tratta più di salvaguardare sanitariamente solo i lavoratori della Ferriera e i cittadini di Servola e Valmaura: qui il problema è di tutta la città. L'espansione dell'inquinamento avanza di giorno in giorno e qualcuno deve muoversi. Il pm Frezza, nei giorni scorsi in una intervista, ha più volte sottolineato che a tutelare la salute dei cittadini deve pensare il sindaco, così vuole la legge, e i poteri a lui conferiti sono anche più forti di quelli che, evidentemente, la magistratura può mettere in campo".

"Abbiamo l'impressione - così ancora Dressi - che in questo momento alla Lucchini-Severstal serva una bella spinta per uscire dall'ambiguità, dalle promesse non mantenute, dal passo in avanti e da due passi indietro, che sono stati il metodo scelto nei rapporti con le istituzioni e soprattutto con una Regione che si è fatta prendere in giro e che non si è mai liberata del peccato originale, cioè della personale opinione del suo presidente Illy che, avendo (dice lui) salvato la Ferriera quando era sindaco, vuole vedere i fumi della cokeria uscire dalle ciminiere sino alla fine dei suoi giorni. Questa spinta la può dare solo Dipiazza, la smetta di solo parlare e di promettere la chiusura della Ferriera ai cittadini sfiduciati, e faccia una bella ordinanza di chiusura di tutte le attività, comprese quelle di carico e scarico di materiale sulle banchine, e prenda in mano la situazione in vece di una Regione ossequiosa fino alla nausea nei confronti della proprietà".

"Se lo farà - conclude Dressi - saremo tutti al suo fianco, pronti a sostenere la reazione della Lucchini-Severstal, ma anche quella dei sindacati che su questa vicenda hanno avuto lo stesso atteggiamento ambiguo e rinunciatario dell'Ente Regione. I posti di lavoro si possono ricreare, e anche qui la Regione ha i mezzi per intervenire, ma la salute e la vita stessa, una volta perse non si recuperano più, e qui è in gioco la salute e la vita di decine di migliaia di persone, compresi i 500 lavoratori della Ferriera".