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FI: Camber, costi della politica ma anche dei sindacati

22.06.2007
15:18
(ACON) Trieste, 22 giu - COM/AB - "L'azione di trasparenza e moralizzazione sui costi della politica avviata dalla stessa politica - dichiara Piero Camber, consigliere regionale di Forza Italia - è corretta ed è un problema che può essere affrontato e risolto in molti modi, ha molte soluzioni, ma siamo anche disponibili a discuterne, senza preclusioni ideologiche".

"Noi lo abbiamo già detto più volte e con una certa coerenza - continua Camber: da un lato è ben curioso che questa maggioranza di centrosinistra si arroghi il primato in merito, quando la Giunta Illy e la sinistra che la sostiene ha preteso in questa legislatura 10 assessori tutti esterni, di cui ben pochi legittimati dal voto popolare e dall'altro lato sorprende l'agitazione e il fermento che oggi pervade la CGIL in relazione ai costi della politica. Dov'erano i sindacati quando si votava la norma in Consiglio regionale che portava da 60 a 70 i soggetti con lo stesso trattamento economico? Silenzio assordante da parte dei sindacati".

"Peraltro va riconosciuto, altrimenti si tratta di demagogia o peggio di populismo - afferma Camber - che, almeno per i costi della politica, esiste un sistema di pubblicità consistente sia nel fatto che quanto i politici percepiscono è previsto, da sempre, da norme di legge a tutti note e sia nel fatto che le dichiarazioni dei redditi vengono annualmente pubblicate proprio perché il servizio che i politici svolgono è a favore dell'intera comunità dalla quale sono stati eletti".

"Ben diversa - puntualizza Camber - è la situazione di chi oggi si promuove quale paladino della riduzione dei costi della politica mentre quando gli si chiede come funziona a casa propria si trincera solo dietro rassicuranti espressioni paternalistiche o con affermazioni apodittiche del tipo 'il sindacato è cosa diversa dalla politica'. Le organizzazioni sindacali scendono in campo per moralizzare l'altrui attività senza peraltro dover rendere conto del loro agire, che è certamente pubblico, ma non lo è altrettanto, evidentemente, il loro costo".

"Attendiamo con fiducia - così ancora Camber - che le organizzazioni sindacali, prese da uno scatto di orgoglio, considerato che la legge nulla impone loro, rendano pubblici i loro bilanci e i loro costi di funzionamento, cui i cittadini e molti iscritti sono interessati a conoscere ... almeno quanto i costi della politica".

"Nell'attesa che lo scatto di orgoglio si avveri - conclude Camber - ho depositato oggi un'interrogazione con la quale chiedo di conoscere, per gli anni dal 2003 al 2006, i costi annui che sopportano le amministrazioni pubbliche del comparto unico affinché i sindacati espletino i diritti sindacali sui luoghi di lavoro (aspettative, permessi), la spesa complessiva annua per gettoni, rimborsi spese che compete ai sindacalisti che partecipano come componenti di comitati, commissioni creati dalle medesime pubbliche amministrazioni e infine il numero di iscritti, in quanto è un dato necessario per poter rapportare i costi alla rappresentanza".