FI: Camber, costi della politica ma anche dei sindacati
(ACON) Trieste, 22 giu - COM/AB - "L'azione di trasparenza e
moralizzazione sui costi della politica avviata dalla stessa
politica - dichiara Piero Camber, consigliere regionale di Forza
Italia - è corretta ed è un problema che può essere affrontato e
risolto in molti modi, ha molte soluzioni, ma siamo anche
disponibili a discuterne, senza preclusioni ideologiche".
"Noi lo abbiamo già detto più volte e con una certa coerenza -
continua Camber: da un lato è ben curioso che questa maggioranza
di centrosinistra si arroghi il primato in merito, quando la
Giunta Illy e la sinistra che la sostiene ha preteso in questa
legislatura 10 assessori tutti esterni, di cui ben pochi
legittimati dal voto popolare e dall'altro lato sorprende
l'agitazione e il fermento che oggi pervade la CGIL in relazione
ai costi della politica. Dov'erano i sindacati quando si votava
la norma in Consiglio regionale che portava da 60 a 70 i soggetti
con lo stesso trattamento economico? Silenzio assordante da parte
dei sindacati".
"Peraltro va riconosciuto, altrimenti si tratta di demagogia o
peggio di populismo - afferma Camber - che, almeno per i costi
della politica, esiste un sistema di pubblicità consistente sia
nel fatto che quanto i politici percepiscono è previsto, da
sempre, da norme di legge a tutti note e sia nel fatto che le
dichiarazioni dei redditi vengono annualmente pubblicate proprio
perché il servizio che i politici svolgono è a favore dell'intera
comunità dalla quale sono stati eletti".
"Ben diversa - puntualizza Camber - è la situazione di chi oggi
si promuove quale paladino della riduzione dei costi della
politica mentre quando gli si chiede come funziona a casa propria
si trincera solo dietro rassicuranti espressioni paternalistiche
o con affermazioni apodittiche del tipo 'il sindacato è cosa
diversa dalla politica'. Le organizzazioni sindacali scendono in
campo per moralizzare l'altrui attività senza peraltro dover
rendere conto del loro agire, che è certamente pubblico, ma non
lo è altrettanto, evidentemente, il loro costo".
"Attendiamo con fiducia - così ancora Camber - che le
organizzazioni sindacali, prese da uno scatto di orgoglio,
considerato che la legge nulla impone loro, rendano pubblici i
loro bilanci e i loro costi di funzionamento, cui i cittadini e
molti iscritti sono interessati a conoscere ... almeno quanto i
costi della politica".
"Nell'attesa che lo scatto di orgoglio si avveri - conclude
Camber - ho depositato oggi un'interrogazione con la quale chiedo
di conoscere, per gli anni dal 2003 al 2006, i costi annui che
sopportano le amministrazioni pubbliche del comparto unico
affinché i sindacati espletino i diritti sindacali sui luoghi di
lavoro (aspettative, permessi), la spesa complessiva annua per
gettoni, rimborsi spese che compete ai sindacalisti che
partecipano come componenti di comitati, commissioni creati dalle
medesime pubbliche amministrazioni e infine il numero di
iscritti, in quanto è un dato necessario per poter rapportare i
costi alla rappresentanza".