CR: nuova contabilità, relatore minoranza Ciriani (5)
(ACON) Trieste, 27 giu - DT - Il provvedimento rappresenta il
punto più alto del disegno politico di progressivo svuotamento e
marginalizzazione del ruolo e dei poteri del Consiglio regionale.
Luca Ciriani (AN) boccia così il disegno di legge della Giunta
che interviene a limitare, in maniera pesante e ingiustificata la
possibilità per il Consiglio di conoscere e modificare le singole
poste di bilancio.
In nome della trasparenza, afferma Ciriani, vengono attuate
limitazioni e sottrazioni inaccettabili con il risultato che il
bilancio non sarà più trasparente, sarà semplicemente oscurato
nei suoi aspetti non macroscopici. Quello che si potrà giudicare
sarà un quadro generico delle decisioni politiche di spesa e di
investimento: la Giunta, insomma, rimarrà l'unico attore assoluto
nelle scelte vere, politiche, territoriali, discrezionali e
sostanziali del bilancio.
Eppure la Regione, prosegue Ciriani, non ha mai avuto particolari
problemi né tecnici né politici a garantire l'approvazione nei
tempi previsti dei documenti e delle norme di bilancio e
finanziarie. Pertanto non si comprende quale sia la reale
necessità per l'Esecutivo di un testo del genere se non quella di
costringere il Consiglio - o meglio la propria maggioranza - ad
approvare un testo immodificabile.
Una riflessione va fatta poi sulla legge collegata: anche se
l'articolato dovrebbe di fatto escludere la presenza di norme a
carattere ordinamentale, si teme che essa diventi il grimaldello
per incursioni legislative di natura non finanziaria.
Da segnalare pure l'inutilità e la debolezza del nuovo DPEFR, uno
strumento di buone intenzioni, un semplice atto di indirizzo non
vincolante che in fase di approvazione della finanziaria e del
bilancio potrebbe essere modificato se non stravolto.
Rimangono infine i dubbi di natura costituzionale del
provvedimento, il potere reale o fittizio degli ordini del giorno
di orientare le scelte della Giunta in sede di riparto delle
risorse e, infine, il necessario coordinamento della norma con le
modifiche al regolamento del Consiglio (senza il quale la legge
non potrebbe mai diventare efficace).
(segue)