CR: nuova contabilità, relatore minoranza Molinaro (7)
(ACON) Trieste, 27 giu - DT - Una legge che rappresenta,
insieme a quella statutaria, uno dei più significativi
cambiamenti delle responsabilità degli organi istituzionali, tra
Consiglio e Giunta in particolare. Una legge, però, non condivisa
nonostante il lungo esame in Commissione e che è apparsa sin
dalla sua origine come l'ennesimo e maldestro tentativo di
comprimere le prerogative dell'Aula enfatizzando il potere
dell'Esecutivo.
Anche il capogruppo dell'UDC Roberto Molinaro ha criticato
l'impianto del disegno di legge e ha aggiunto che un bilancio
regionale limitato alle sole unità di bilancio e conseguentemente
un rendiconto con la stessa impostazione (contenente cioé unità
di bilancio e macro poste previsionali e non il dettaglio
analitico dei capitoli di spesa) non ne consente la verifica a
posteriori. Tanto più che i capitoli di spesa nel corso dell'anno
sono modificabili con atto amministrativo.
Tutto ciò fa mutare, spesso radicalmente, l'assetto iniziale del
bilancio senza alcun controllo da parte del Consiglio. L'attuale
impianto dei controlli è tarato su atti aventi valore di legge,
fare riferimento invece a semplici atti di carattere
amministrativo non rientra nelle potestà legislative della
Regione. Ecco perché, secondo Molinaro, così com'è la
formulazione del conto consuntivo e del conseguente bilancio di
previsione non è consentita.
Per coerenza con lo Statuto, afferma Molinaro, bisognerebbe
sottoporre invece all'approvazione del Consiglio anche il
documento finanziario ripartito in capitoli, con una limitazione
alla emendabilità dello stesso fissata tramite il regolamento
interno dell'Aula. Di certo le attribuzioni legislative, di
indirizzo e controllo del Consiglio devono costituire il
criterio-guida irrinunciabile per la nuova disciplina della
programmazione finanziaria.
E' indispensabile poi rafforzare la conoscibilità delle singole
poste previsionali da parte dell'Aula introducendo criteri più
rigidi per la definizione delle unità di bilancio: se troppo
ampie non favoriscono la comprensione della condizione
finanziaria della Regione né tanto meno la verifica
dell'efficacia dell'azione amministrativa.
Il ruolo di indirizzo del Consiglio si esercita anche
nell'approvazione del documento di programmazione
economico-finanziaria i cui contenuti però devono essere più
precisi.
Ultime due questioni sollevate da Molinaro: i tempi (si chiede
cioè lo slittamento dell'approvazione del DPEFR al primo ottobre
e una considerazione analoga andrebbe fatta per l'eventuale legge
strumentale alla manovra di bilancio, che potrebbe concludere il
suo iter entro gennaio) e il sistema di controllo interno.
(segue)