UDC: Molinaro e Venier Romano su Motorizzazione civile alle Province
(ACON) Trieste, 28 giu - COM/MPB - "Il passaggio della
Motorizzazione civile alle Province potrebbe portare a diversità
di trattamento tra i cittadini".
E' il rischio che paventano i consiglieri regionali dell'UDC,
Roberto Molinaro e Giorgio Venier Romano che per avere
chiarimenti sulle scelte regionali hanno presentato
un'interrogazione al Presidente della Regione.
I due esponenti centristi ricordano che il Decreto legislativo
111 del 2004 prevede il passaggio delle competenze e del
personale della motorizzazione civile alle Regioni a decorrere
dal 1° gennaio 2008."La Giunta regionale, aggiungono, ha previsto
in un disegno di legge di trasferirli alle Province".
"Il passaggio delle competenze della motorizzazione civile alle
Province - sottolineano Molinaro e Venier-Romano - potrebbe
comportare un'applicazione di regole diversificate tra le quattro
realtà poiché si tratta di materie disciplinate da normativa
soggetta ad ampia interpretazione con una conseguente disparità
di trattamento degli utenti, nonché l'impossibilità a dar corso a
sinergie operative".
Inoltre, i due consiglieri regionali ricordano che il Ministero
dei Trasporti e delle Infrastrutture aveva promosso (con D.P.R
184/2004) la struttura organizzativa S.I.I.T. (Servizi integrati
infrastrutture trasporti), struttura sovraregionale per
uniformare il servizio sul territorio con flessibilità
organizzativa del personale.
"Abbiamo appreso inoltre - spiegano - che alcune organizzazioni
sindacali e alcune categorie economiche hanno manifestato la loro
forte preoccupazione sulla proposta per le ricadute qualitative
dei servizi".
Molinaro e Venier-Romano pongono quindi una serie di quesiti.
Chiedono di sapere "se la scelta della Regione sia dettata dalla
previsione di una diminuzione dei tempi di erogazione dei servizi
ai cittadini sulla base di uno studio di fattibilità e se sia
stata ipotizzata una razionalizzazione delle risorse
professionali e economiche; quali siano i presupposti di
convenienza per questo trasferimento e quali le azioni ipotizzate
per la flessibilità organizzativo-funzionale del personale;
perché non sia stata considerata la possibilità di mantenere in
capo alla Regione l'esercizio unitario della funzione, da
assicurare tramite l'attuale struttura provinciale e con una
verifica della funzionalità del modello organizzativo, anche
nella prospettiva di una riunificazione di tutte le funzioni
amministrative in materia di trasporti e motorizzazione civile".