Tesini a Roma a convegno Acli su crisi della politica
(ACON) Roma, 5 giu - MPB - C'è una carenza morale che ha invaso
tutti i settori e gli strati della società e che pone alle
istituzioni l'urgenza di recuperare autorevolezza. Anche oggi il
tema che tiene banco è quello delle pensioni, del quale si parla
da anni addirittura come paradigma del patto tra generazioni. Non
è possibile che 57 milioni di italiani abbiano la percezione che
ciò che viene loro richiesto non valga per chi li rappresenta e,
in nome loro, parla e decide.
Un esempio concreto che il presidente del Consiglio regionale del
Friuli Venezia Giulia Alessandro Tesini, coordinatore della
Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative regionali -
intervenuto a Roma all'incontro promosso dalle Acli sul tema
della crisi della politica, oltre la quale guardare trovando
nella cura del territorio la risposta all'antipolitica - ha fatto
per sottolineare le emergenze di questa crisi - trasparenza,
sistema elettorale, burocrazia - e, in questo, in sintonia con
altri relatori, in primis il giornalista Gian Antonio Stella,
autore del libro "La casta", e il presidente della Regione
Lombardia, Roberto Formigoni. Una crisi di sistema, che nasce
ancor prima e va al di là della crisi della destra e della
sinistra, con radici nella distanza crescente tra Palazzi ed
elettori.
Un Paese dal morale basso, aveva detto Stella, in cui sia destra
che sinistra mancano di generosità, in cui i privilegi minano la
credibilità di chi governa, in cui egoismi e autoreferenzialità
della classe politica giocano sulla pelle di giovani e donne che
restano fuori da una casta chiusa. E Formigoni aveva puntato il
dito su inefficienza e autoreferenzialità di uno Stato
centralizzato, insistendo su federalismo fiscale e sussidiarietà
orizzontale come vie di uscita.
La Conferenza delle Assemblee legislative delle Regioni è
impegnata su questo versante in un processo anche al proprio
interno ma - ha spiegato Tesini - una grande speranza è andata
delusa con il fallimento della riforma del titolo V che avrebbe
accorciato le distanze tra regioni ordinarie e speciali e avrebbe
rafforzato la classe dirigente.
Senza nascondere la preferenza per un sistema elettorale che
preveda i collegi che obblighino la politica a confrontarsi con
il territorio, Tesini, sul che fare, ha sottolineato il valore
delle reti civiche, dall'associazionismo al volontariato, la cui
mappa però indica un divaricarsi della forbice tra le diverse
aree del Paese.
Tesini ha perciò auspicato uno scatto etico: c'è - ha detto - una
stanchezza della politica che è anche nella società. In un paese
civile, i poli che si contrastano su contenuti e metodo, trovano
convergenze sulle questioni fondamentali, per cui è
indispensabile che centrodestra e centrosinistra si mettano
d'accordo. Come pure sulla semplificazione di una classe politica
pletorica, anche se gradualmente, il centro deve ridursi
contestualmente alla periferia. Bisogna partire da Parlamento e
Governo. E superare il bicameralismo e arrivare al Senato
federale, senza però cedere alla tentazione di affidare sempre e
solo alle leggi le soluzioni.
(foto in e-mail)