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Tesini a Roma a convegno Acli su crisi della politica

05.07.2007
17:26
(ACON) Roma, 5 giu - MPB - C'è una carenza morale che ha invaso tutti i settori e gli strati della società e che pone alle istituzioni l'urgenza di recuperare autorevolezza. Anche oggi il tema che tiene banco è quello delle pensioni, del quale si parla da anni addirittura come paradigma del patto tra generazioni. Non è possibile che 57 milioni di italiani abbiano la percezione che ciò che viene loro richiesto non valga per chi li rappresenta e, in nome loro, parla e decide.

Un esempio concreto che il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Alessandro Tesini, coordinatore della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative regionali - intervenuto a Roma all'incontro promosso dalle Acli sul tema della crisi della politica, oltre la quale guardare trovando nella cura del territorio la risposta all'antipolitica - ha fatto per sottolineare le emergenze di questa crisi - trasparenza, sistema elettorale, burocrazia - e, in questo, in sintonia con altri relatori, in primis il giornalista Gian Antonio Stella, autore del libro "La casta", e il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Una crisi di sistema, che nasce ancor prima e va al di là della crisi della destra e della sinistra, con radici nella distanza crescente tra Palazzi ed elettori.

Un Paese dal morale basso, aveva detto Stella, in cui sia destra che sinistra mancano di generosità, in cui i privilegi minano la credibilità di chi governa, in cui egoismi e autoreferenzialità della classe politica giocano sulla pelle di giovani e donne che restano fuori da una casta chiusa. E Formigoni aveva puntato il dito su inefficienza e autoreferenzialità di uno Stato centralizzato, insistendo su federalismo fiscale e sussidiarietà orizzontale come vie di uscita.

La Conferenza delle Assemblee legislative delle Regioni è impegnata su questo versante in un processo anche al proprio interno ma - ha spiegato Tesini - una grande speranza è andata delusa con il fallimento della riforma del titolo V che avrebbe accorciato le distanze tra regioni ordinarie e speciali e avrebbe rafforzato la classe dirigente.

Senza nascondere la preferenza per un sistema elettorale che preveda i collegi che obblighino la politica a confrontarsi con il territorio, Tesini, sul che fare, ha sottolineato il valore delle reti civiche, dall'associazionismo al volontariato, la cui mappa però indica un divaricarsi della forbice tra le diverse aree del Paese.

Tesini ha perciò auspicato uno scatto etico: c'è - ha detto - una stanchezza della politica che è anche nella società. In un paese civile, i poli che si contrastano su contenuti e metodo, trovano convergenze sulle questioni fondamentali, per cui è indispensabile che centrodestra e centrosinistra si mettano d'accordo. Come pure sulla semplificazione di una classe politica pletorica, anche se gradualmente, il centro deve ridursi contestualmente alla periferia. Bisogna partire da Parlamento e Governo. E superare il bicameralismo e arrivare al Senato federale, senza però cedere alla tentazione di affidare sempre e solo alle leggi le soluzioni.

(foto in e-mail)