Cooperazione euromediterranea: Tesini, un ruolo anche per FVG
(ACON) Trieste, 07 lug - MPB - Nella cooperazione
euromediterranea, per le Regioni ci sono motivi, opportunità e
spazi per intervenire e investire, ed è bene che le Regioni e i
Paesi che si affacciano sul Mediterraneo nei loro progetti - per
un contributo di evoluzione - diano priorità all'Africa a lungo
dimenticata nella sbagliata convinzione che non ce l'avrebbe
fatta e che gli investimenti e interventi là portati sarebbero
stati pertanto in perdita.
Il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini, a Napoli
alla Conferenza sulla cooperazione euromediterranea che per due
giorni ha visto un serrato confronto e scambio di vedute tra i
rappresentanti delle Regioni e dei Paesi che si affacciano su
questo mare, ha parlato nella sua veste di coordinatore della
Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative italiane -
che con la CALRE (Conferenza europea delle Assemblee legislative
regionali) e la Regione Campania aveva promosso l'incontro - ma
non ha mai trascurato anche il ruolo del Friuli Venezia Giulia.
Così nelle conclusioni - intervenendo prima del vicepresidente
della Commissione europea Franco Frattini che ha delineato le
linee di azione dell'Ue in questo campo - Tesini ha sottolineato
l'importanza di un momento di verifica dal punto di vista delle
Regioni a 12 anni dal processo di integrazione euromediterraneo
lanciato a Barcellona. Una verifica che non si nasconde note
pessimistiche ma non trascura neppure i segnali positivi.
La mia Regione - ha detto Tesini - ha dato, comprensibilmente,
priorità ai Balcani e all'America Latina. Ma occorre guardare
anche verso il continente africano - ha insistito, toccando il
tema dell'immigrazione rispetto al quale avvertiamo la
preoccupazione di dimostrare che i nostri Paesi oltre a essere
ospitali sanno mettere in campo processi di cooperazione, perché
nei luoghi di origine si possano creare condizioni di sviluppo. E
anche il presidente del Senato Franco Marini, precedentemente
intervenuto, aveva insistito su questo aspetto. Perché - ha
proseguito Tesini - l'immigrazione sia un fenomeno fisiologico,
naturale, non uno stato di necessità e dipendenza, bensì una
mobilità.
Il parternariato euromediterraneo non è una faccenda che riguarda
solo il Sud - ha proseguito Tesini: l'Europa, in cui ci sono
realtà forti e altre con minore capacità contrattuale, è
cresciuta in questi anni soprattutto lungo l'asse Est-Ovest, in
una integrazione salutata come svolta fondamentale perché l'Ue
possa svolgere un ruolo da protagonista nel processo di
sicurezza, di pace e stabilità del mondo e affrontare in
condizioni di maggiore competitività le sfide dell'economia
globalizzata. Ma ora è indispensabile integrare questo asse con
uno Nord-Sud, che finora ha incontrato difficoltà per ragioni e
condizioni politico istituzionali più che strettamente
economiche.
Il Friuli Venezia Giulia, con le cosiddette autostrade del mare
può svolgere un ruolo determinante proprio per impegnare anche le
regioni del Nord a confrontarsi e a dialogare con il Sud in
maniera concreta, fattiva accelerando la collaborazione - ha
detto ancora Tesini e indicando anche una nuova tappa del cammino
segnato a Napoli. Regioni e Consigli regionali si candidano cioè
a produrre iniziative che favoriscano rapporti e collaborazioni
fra le nostre società civili e quelle delle regioni che si
affacciano sul Mediterraneo per rafforzare partecipazione e
condizioni che diano respiro ai partenariati.
I dati positivi ci sono, e parlano di una imprenditorialità e una
economia privata reali anche in quei Paesi e di ordinamenti
istituzionali che cominciano a costruire rappresentanze dei
territori.
L'esperienza europea indica che lo sviluppo e la capacità
competitiva presuppone visioni ampie ma programmi costruiti per
lo sviluppo locale - ha sottolineato Tesini, ed è questa
l'esperienza da offrire, sulla scorta del lavoro sviluppato a
Napoli, con una "Carta", che i Consigli regionali proporranno
alla CALRE, che in ottobre si riunirà in congresso a Berlino,
perché la faccia propria. Con una sottolineatura. Ovvero che
questo lavoro sia fatto senza costruire nuovi enti e strutture,
ma lavorando con quanto esiste secondo modi e metodi progettuali.
Hanno seguito i lavori del convegno di Napoli anche il
consigliere Giorgio Baiutti e il vicepresidente del Consiglio
regionale Carlo Monai per il quale il tema del Mediterraneo è
importante per il Friuli Venezia Giulia specie per i rapporti già
in atto con le regioni dell'Alto Adriatico sui temi della
portualità, degli assi strategici, dei collegamenti, già da tempo
in discussione.
Questo è l'argomento principale che, secondo Monai, deve
impegnare il dialogo tra le Assemblee legislative regionali in
collaborazione con lo Stato e con l'Europa, piuttosto che la
creazione di nuovi assessorati per le politiche del Mediterraneo,
come da più parti indicato, che - ha sottolineato Monai - "temo
abbiano un'efficacia marginale mentre l'obiettivo può già essere
assolto dagli assessorati alle relazioni internazionali che già
esistono in tutte le regioni".
(foto in e-mail; immagini alle tv)