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Cooperazione euromediterranea: Tesini, un ruolo anche per FVG

07.07.2007
15:03
(ACON) Trieste, 07 lug - MPB - Nella cooperazione euromediterranea, per le Regioni ci sono motivi, opportunità e spazi per intervenire e investire, ed è bene che le Regioni e i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo nei loro progetti - per un contributo di evoluzione - diano priorità all'Africa a lungo dimenticata nella sbagliata convinzione che non ce l'avrebbe fatta e che gli investimenti e interventi là portati sarebbero stati pertanto in perdita.

Il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini, a Napoli alla Conferenza sulla cooperazione euromediterranea che per due giorni ha visto un serrato confronto e scambio di vedute tra i rappresentanti delle Regioni e dei Paesi che si affacciano su questo mare, ha parlato nella sua veste di coordinatore della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative italiane - che con la CALRE (Conferenza europea delle Assemblee legislative regionali) e la Regione Campania aveva promosso l'incontro - ma non ha mai trascurato anche il ruolo del Friuli Venezia Giulia.

Così nelle conclusioni - intervenendo prima del vicepresidente della Commissione europea Franco Frattini che ha delineato le linee di azione dell'Ue in questo campo - Tesini ha sottolineato l'importanza di un momento di verifica dal punto di vista delle Regioni a 12 anni dal processo di integrazione euromediterraneo lanciato a Barcellona. Una verifica che non si nasconde note pessimistiche ma non trascura neppure i segnali positivi.

La mia Regione - ha detto Tesini - ha dato, comprensibilmente, priorità ai Balcani e all'America Latina. Ma occorre guardare anche verso il continente africano - ha insistito, toccando il tema dell'immigrazione rispetto al quale avvertiamo la preoccupazione di dimostrare che i nostri Paesi oltre a essere ospitali sanno mettere in campo processi di cooperazione, perché nei luoghi di origine si possano creare condizioni di sviluppo. E anche il presidente del Senato Franco Marini, precedentemente intervenuto, aveva insistito su questo aspetto. Perché - ha proseguito Tesini - l'immigrazione sia un fenomeno fisiologico, naturale, non uno stato di necessità e dipendenza, bensì una mobilità.

Il parternariato euromediterraneo non è una faccenda che riguarda solo il Sud - ha proseguito Tesini: l'Europa, in cui ci sono realtà forti e altre con minore capacità contrattuale, è cresciuta in questi anni soprattutto lungo l'asse Est-Ovest, in una integrazione salutata come svolta fondamentale perché l'Ue possa svolgere un ruolo da protagonista nel processo di sicurezza, di pace e stabilità del mondo e affrontare in condizioni di maggiore competitività le sfide dell'economia globalizzata. Ma ora è indispensabile integrare questo asse con uno Nord-Sud, che finora ha incontrato difficoltà per ragioni e condizioni politico istituzionali più che strettamente economiche.

Il Friuli Venezia Giulia, con le cosiddette autostrade del mare può svolgere un ruolo determinante proprio per impegnare anche le regioni del Nord a confrontarsi e a dialogare con il Sud in maniera concreta, fattiva accelerando la collaborazione - ha detto ancora Tesini e indicando anche una nuova tappa del cammino segnato a Napoli. Regioni e Consigli regionali si candidano cioè a produrre iniziative che favoriscano rapporti e collaborazioni fra le nostre società civili e quelle delle regioni che si affacciano sul Mediterraneo per rafforzare partecipazione e condizioni che diano respiro ai partenariati. I dati positivi ci sono, e parlano di una imprenditorialità e una economia privata reali anche in quei Paesi e di ordinamenti istituzionali che cominciano a costruire rappresentanze dei territori.

L'esperienza europea indica che lo sviluppo e la capacità competitiva presuppone visioni ampie ma programmi costruiti per lo sviluppo locale - ha sottolineato Tesini, ed è questa l'esperienza da offrire, sulla scorta del lavoro sviluppato a Napoli, con una "Carta", che i Consigli regionali proporranno alla CALRE, che in ottobre si riunirà in congresso a Berlino, perché la faccia propria. Con una sottolineatura. Ovvero che questo lavoro sia fatto senza costruire nuovi enti e strutture, ma lavorando con quanto esiste secondo modi e metodi progettuali.

Hanno seguito i lavori del convegno di Napoli anche il consigliere Giorgio Baiutti e il vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Monai per il quale il tema del Mediterraneo è importante per il Friuli Venezia Giulia specie per i rapporti già in atto con le regioni dell'Alto Adriatico sui temi della portualità, degli assi strategici, dei collegamenti, già da tempo in discussione.

Questo è l'argomento principale che, secondo Monai, deve impegnare il dialogo tra le Assemblee legislative regionali in collaborazione con lo Stato e con l'Europa, piuttosto che la creazione di nuovi assessorati per le politiche del Mediterraneo, come da più parti indicato, che - ha sottolineato Monai - "temo abbiano un'efficacia marginale mentre l'obiettivo può già essere assolto dagli assessorati alle relazioni internazionali che già esistono in tutte le regioni".

(foto in e-mail; immagini alle tv)