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Roma: riforma Statuto, interventi capigruppo (3)

09.07.2007
18:17
(ACON) Roma, 09 lug - AB - Sono seguiti gli interventi.

Antonio Martini (Margh), presidente della V Commissione, si è sentito di chiedere al Parlamento uno spazio per la politica internazionale e per la valorizzazione dell'autonomia del Consiglio regionale.

Roberto Asquini, vicepresidente dell'Assemblea legislativa regionale, si è espresso per un federalismo pieno in materia fiscale ma anche economica e ha chiesto per la Regione strumenti per riequilibrare i differenziali economici con i Paesi confinanti, mentre l'altro vicepresidente, Carlo Monai, ha affermato che il Parlamento dovrebbe focalizzare l'attenzione più sul dato tecnico dell'assetto istituzionale e delle competenze regionali, sulle quali la Regione ha già dato prova di efficienza.

Roberto Molinaro, capogruppo UDC, ha convenuto che il preambolo non ha natura precettiva, ma è pur sempre vero che le questioni che vi sono contenute potrebbero essere rese in termini di principio. Tra le competenze che ritiene irrinunciabili vi è il potere estero, per la posizione geografica e per l'evoluzione dell'Est europeo.

Mauro Travanut, capogruppo DAS, ha ricordato il grande lavoro di ascolto e di confronto che hanno preceduto la stesura dello Statuto. Sul Consiglio delle autonomie non gli sembra che ci si sia spinti troppo in avanti.

Alessandra Guerra, capogruppo LN, ha ricordato che la Lega Nord ha presentato in Parlamento una sua proposta di Statuto frutto del progetto federalista e il più possibile spinta verso di esso. Imprescindibili, a suo giudizio, le questioni relative ai rapporti con i Paesi confinanti, alle lingue minoritarie e al federalismo fiscale.

Igor Kocijancic, capogruppo PRC, ha chiesto al Parlamento uno sforzo che possa mettere in sicurezza da interpretazioni distorte la questione del referendum confermativo/abrogativo e un'approvazione del testo quanto più fedele a quello proposto dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.

Per Piero Camber (FI), la nostra Regione ha perso un'occasione per sviluppare al meglio alcune questioni, tra le quali particolari forme di autonomia per il Friuli e per Trieste. Inoltre, in esso vi è un eccessivo, esasperato plurilinguismo.

Troppo debole nel trattare le questioni relative alle pari opportunità è la critica al nuovo Statuto di Alessandra Bettellino, capogruppo IpR, che ha chiesto quindi al Parlamento una maggiore attenzione e sensibilità in materia.

Se vi sono alcune sottolineature, ha detto Alessandro Metz (Verdi, capogruppo Gruppo Misto) è perché non volevamo uno Statuto neutro e banalmente burocratico, così abbiamo talvolta riproposto quanto già scritto nel Titolo V della Costituzione.

Non sono convinto che la riscrittura integrale dello Statuto sia necessaria, meglio puntare alle modifiche possibili. Il giudizio è di Luca Ciriani, capogruppo di AN, che ha chiesto una conferma della specialità su base federale che tenga conto del progresso economico e sociale che ha contraddistinto la Regione negli ultimi anni.

La possibile approvazione in prima lettura in autunno, così Bruno Malattia, capogruppo del Cittadini per il Presidente, si inserirebbe in un momento di revisione complessiva dell'assetto istituzionale del Paese. Assume quindi importanza prioritaria la questione del federalismo con il superamento del sistema dei decimi e il mantenimento del potere estero.

La proposta di nuovo Statuto, ha ricordato infine Cristiano Degano, capogruppo DL-Margherita, è uscita dal Consiglio col solo voto della maggioranza, ma è il frutto del lavoro di tante componenti della società regionale attraverso la Convenzione, la stessa che ha scelto la strada della riscrittura integrale. Sul preambolo rimane il valore politico e il federalismo fiscale è applicato anche nel rapporto Regione-Enti locali. E poi vi è il dato innovativo contenuto nell'articolo 35 sull'elezione di un rappresentante della minoranza slovena. In una revisione dell'ordinamento costituzionale, ha concluso, sarebbe auspicabile il superamento delle Province.

(fine)