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FI: Blasoni, pdl per accesso al credito per la prima casa

10.07.2007
16:17
(ACON) Trieste, 10 lug - COM/RC - Lavoratori atipici: il consigliere regionale di FI Massimo Blasoni ha presentato una proposta di legge per migliorare l'accesso al credito per la prima casa. Così la nota dello stesso consigliere:

"In una società che cambia e di fronte a un mercato del lavoro che vede un numero rilevante di giovani prestare la propria attività con contratti atipici o flessibili, il vero limite all'acquisto della casa non è il costo del mutuo, ma la sua concessione. Per questo motivo abbiamo presentato una proposta di legge che, modificando la normativa regionale sulla casa, aiuta sensibilmente i giovani precari che vogliano accendere un mutuo per l'acquisto della prima casa.

Le normativa che presenteremo e che modifica sensibilmente la legge regionale 6/2003 in materia di edilizia residenziale, punta innanzitutto a facilitare la concessione da parte del sistema bancario di mutui finalizzati all'acquisto di alloggi destinati a casa di prima abitazione.

Innanzitutto, i lavoratori precari o atipici vengono riconosciuti all'interno dell'elenco di soggetti in condizione di debolezza sociale o economica e per questi, come già avviene per le giovani coppie, per gli anziani, per le famiglie numerose o monoreddito, la Regione istituisce misure di sostegno per l'accesso all'abitazione. In secondo luogo, la Regione potrà fornire proprie garanzie aggiuntive a quelle rilasciate dai soggetti. Per fare questo, all'interno del Fondo per l'edilizia residenziale, la Regione istituisce un'apposita sezione dedicata alla prestazione di garanzie fideiussorie per i soggetti disagiati. Terza novità del progetto di legge è la possibilità di stipulare, con i singoli istituti di credito, convenzioni particolari per le categorie svantaggiate.

Si tratta di modifiche importanti, che portano la nostra regione al passo con i tempi e attualizzano una legge, quella sulle politiche abitative che, per come è pensata oggi, non appare adeguata a dare risposte convincenti ai molti giovani (ma anche ai non più giovani) che si vedono rifiutato un mutuo perché non hanno un lavoro a tempo indeterminato".