FI: Blasoni, pdl per accesso al credito per la prima casa
(ACON) Trieste, 10 lug - COM/RC - Lavoratori atipici: il
consigliere regionale di FI Massimo Blasoni ha presentato una
proposta di legge per migliorare l'accesso al credito per la
prima casa. Così la nota dello stesso consigliere:
"In una società che cambia e di fronte a un mercato del lavoro
che vede un numero rilevante di giovani prestare la propria
attività con contratti atipici o flessibili, il vero limite
all'acquisto della casa non è il costo del mutuo, ma la sua
concessione. Per questo motivo abbiamo presentato una proposta di
legge che, modificando la normativa regionale sulla casa, aiuta
sensibilmente i giovani precari che vogliano accendere un mutuo
per l'acquisto della prima casa.
Le normativa che presenteremo e che modifica sensibilmente la
legge regionale 6/2003 in materia di edilizia residenziale, punta
innanzitutto a facilitare la concessione da parte del sistema
bancario di mutui finalizzati all'acquisto di alloggi destinati a
casa di prima abitazione.
Innanzitutto, i lavoratori precari o atipici vengono riconosciuti
all'interno dell'elenco di soggetti in condizione di debolezza
sociale o economica e per questi, come già avviene per le giovani
coppie, per gli anziani, per le famiglie numerose o monoreddito,
la Regione istituisce misure di sostegno per l'accesso
all'abitazione. In secondo luogo, la Regione potrà fornire
proprie garanzie aggiuntive a quelle rilasciate dai soggetti. Per
fare questo, all'interno del Fondo per l'edilizia residenziale,
la Regione istituisce un'apposita sezione dedicata alla
prestazione di garanzie fideiussorie per i soggetti disagiati.
Terza novità del progetto di legge è la possibilità di stipulare,
con i singoli istituti di credito, convenzioni particolari per le
categorie svantaggiate.
Si tratta di modifiche importanti, che portano la nostra regione
al passo con i tempi e attualizzano una legge, quella sulle
politiche abitative che, per come è pensata oggi, non appare
adeguata a dare risposte convincenti ai molti giovani (ma anche
ai non più giovani) che si vedono rifiutato un mutuo perché non
hanno un lavoro a tempo indeterminato".