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V Comm: illustrato ddl su voto elettronico

11.07.2007
12:01
(ACON) Trieste, 11 lug - DT - Votare con il "touch screen", esprimere cioé un sì o un no o una preferenza toccando con un dito lo schermo della macchina di voto elettronica che riproduce la scheda elettorale.

Una sorta di rivoluzione tecnologica, ma l'informatizzazione e quindi la modernizzazione delle procedure elettorali sono fra gli obiettivi che la Giunta ha inteso fare propri. Tant'è che è stato illustrato in V Commissione (presidente Antonio Martini, Margherita) dall'assessore al Personale Gianni Pecol Cominotto il disegno di legge sullo svolgimento dei referendum consultivi in materia di circoscrizioni comunali con il voto e lo scrutinio elettronico.

L'idea è quella di fare esercitare il diritto di voto tramite strumenti e procedure elettroniche già alle prossime votazioni referendarie, quando 4 Comuni del Friuli Venezia Giulia dovranno decidere se fondersi o meno. Il progetto futuro, invece, è quello di fare del voto elettronico l'unica modalità legale di espressione del voto.

Una prima sperimentazione aveva coinvolto i Comuni di Trieste, Gorizia, San Vito al Tagliamento e Cividale: 3800 elettori a cui era stato affiancato un seggio elettronico a quello tradizionale. Poi, un secondo tentativo nel 2006, ancora una volta a San Vito e a Moraro (Gorizia). I giudizi favorevoli espressi dai cittadini hanno spinto a ritenere che il percorso verso l'adozione di votazioni con sistemi elettronici ormai sia ben che avviato.

Certo è che ogni elettore deve essere sicuro che la propria espressione di voto avvenga nel rispetto dei principi costituzionali di libertà e segretezza. Proprio per questo, perché non venga meno quella garanzia di trasparenza dei risultati, non verrà abbandonato del tutto il sistema tradizionale su carta: la macchina di voto verrà infatti dotata di un meccanismo che consentirà la stampa del voto espresso elettronicamente, controllabile dall'elettore, e di un'urna interna per il deposito delle schede cartacee da recuperarsi, a cura del presidente di seggio, al termine delle operazioni di voto.

Una tale previsione consente di attivare, su istanza dei rappresentanti designati dai gruppi consiliari, la procedura di scrutinio cartaceo a cura di una commissione istituita ad hoc. Lo scrutinio cartaceo costituirà pertanto un'eventualità, salvo che non emergano discordanze tra carta e computer. Solo in questa ipotesi il risultato dei voti su carta assumerà valore ufficiale.

Altro problema: attualmente in Italia non esistono standard di funzionalità, sicurezza e affidabilità riconosciuti e nemmeno ci sono enti autorizzati a certificare le macchine di voto elettronico. Il ddl rimedia a tutto ciò disciplinando una preventiva definizione da parte della Giunta degli standard tecnici cui le macchine elettroniche e ogni altro componente hardware e software del sistema di voto devono risultare conformi; inoltre, è prevista la costituzione di una commissione per la verifica di questi standard tecnici composta da esperti esterni all'amministrazione regionale.

Ma il disegno di legge influisce anche su alcuni aspetti organizzativi. Ad esempio, la composizione dell'ufficio di sezione: via il segretario - superfluo in una votazione elettronica - sì all'esperto informatico, assolutamente indispensabile quando si affronta qualsiasi inconveniente tecnico.

(segue)