V Comm: approvato ddl su voto elettronico
(ACON) Trieste, 11 lug - DT - Votare con il "touch screen",
esprimere cioé un sì o un no o una preferenza toccando con un
dito, lo schermo della macchina di voto elettronica che riproduce
la scheda elettorale.
Una sorta di rivoluzione tecnologica, ma l'informatizzazione e
quindi la modernizzazione delle procedure elettorali sono fra gli
obiettivi che la Giunta ha inteso fare propri. E l'opposizione
non ha dissentito. Così è stato rapidamente approvato in V
Commissine (presidente Antonio Martini, Margherita) il disegno di
legge dell'Esecutivo sullo svolgimento dei referendum consultivi
in materia di circoscrizioni comunali con il voto e lo scrutinio
elettronico. A illustrarlo, l'assessore al Personale Gianni Pecol
Cominotto. Hanno votato a favore DS, Margh, Citt, PRC-SE;
astenuti FI, LN, UDC e IpR. Nessun voto contrario.
L'elettore si ritroverà in cabina uno schermo con visualizzate le
istruzioni per l'utilizzo. Potrà eventualmente correggere il voto
fino alla richiesta di conferma finale, ha spiegato l'assessore.
Che poi, su domanda di Antonio Pedicini (FI), ha chiarito: il
sistema informatico non è in grado di collegare l'impronta
digitale con l'identità di chi vota. La privacy è totale. E non
verrà organizzato nessun corso di formazione, nemmeno per i
rappresentanti di lista: dopotutto, ha aggiunto Pecol Cominotto,
è un solo un video interattivo.
L'idea è quella di fare esercitare il diritto di voto tramite
strumenti e procedure elettroniche già alla prossime
consultazioni referendarie, quando 4 Comuni del Friuli Venezia
Giulia dovranno esprimersi sulla fusione o meno. Il progetto
futuro, invece, è quello di fare del voto elettronico l'unica
modalità legale di espressione del voto.
Una prima sperimentazione aveva coinvolto i Comuni di Trieste,
Gorizia, San Vito al Tagliamento e Cividale: 3800 elettori a cui
era stato affiancato un seggio elettronico a quello tradizionale.
Poi, un secondo esperimento nel 2006, ancora una volta a San Vito
e a Moraro (Gorizia). I giudizi favorevoli espressi dai cittadini
hanno spinto a ritenere che il percorso verso l'adozione di
votazioni con sistemi elettronici ormai sia ben che avviato.
Certo è che ogni elettore deve essere sicuro che la propria
espressione di voto avvenga nel rispetto dei principi
costituzionali di libertà e segretezza. Proprio per questo,
perché non venga meno quella garanzia di trasparenza dei
risultati, non verrà abbandonato del tutto il sistema
tradizionale su carta: ci sarà infatti un meccanismo che
consentirà la stampa del voto espresso elettronicamente,
controllabile dall'elettore, e un'urna interna per il deposito
delle schede cartacee da recuperarsi, a cura del presidente di
seggio, al termine delle operazioni di voto.
Una tale previsione consente di attivare, su istanza dei
rappresentanti designati dai gruppi consiliari, la procedura di
scrutinio cartaceo a cura di una commissione istituita ad hoc. Lo
scrutinio cartaceo costituirà pertanto un'eventualità, salvo che
non emergano discordanze tra carta e computer. Solo in questa
ipotesi il risultato dei voti su carta assumerà valore ufficiale.
Altro problema: attualmente in Italia non esistono standard di
funzionalità, sicurezza e affidabilità riconosciuti e nemmeno ci
sono enti autorizzati a certificare le macchine di voto
elettronico. Il ddl rimedia a tutto ciò disciplinando una
preventiva definizione da parte della Giunta degli standard
tecnici cui le macchine elettroniche e ogni altro componente
hardware e software del sistema di voto devono risultare
conformi; inoltre, è prevista la costituzione di una commissione
per la verifica di questi standard tecnici composta da esperti
esterni all'amministrazione regionale.
Ma il disegno di legge influisce anche su alcuni aspetti
organizzativi. Ad esempio, la composizione dell'ufficio di
sezione: via il segretario - superfluo in una votazione
elettronica - sì all'esperto informatico, assolutamente
indispensabile quando si affronta qualsiasi inconveniente
tecnico.
Igor Kocijancic (PRC-SE) sarà il relatore di maggioranza mentre
per la minoranza sono stati indicati lo stesso Pedicini (FI) e
Alessandra Battellino (IpR).
(fine)