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Federalismo fiscale: convegno a Udine

16.07.2007
15:28
(ACON) Udine, 16 lug - MPB - Uno strumento per risolvere la crisi della politica, per cambiare un sistema bloccato: questo è il federalismo, che deve essere fiscale, altrimenti non è vero federalismo.

E' il messaggio uscito dal convegno organizzato a Udine dal corso di laurea specialistica in studi europei dell'ateneo friulano sul tema del federalismo fiscale in prospettiva europea, appunto, che ha raccolto i punti di vista del presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini, del vicepresidente Roberto Asquini, della capogruppo della Lega Nord Alessandra Guerra, del presidente della Commissione bicamerale del Parlamento italiano per le questioni regionali Leoluca Orlando, e con loro del vicepresidente dell'Associazione piccole medie imprese (API) della provincia di Udine, Bernardino Ceccarelli, e del prof. Antonio Massarutto del Dipartimento di scienze economiche dell'Università, coordinati dal presidente del Corso di laurea specialistica interfacoltà in studi europei, Vincenzo Orioles.

Occorre arrivare alla capacità impositiva autonoma - ha affermato il presidente del Consiglio regionale Tesini ricordando che quando è in gioco il destino del Paese le regole vanno discusse con pacatezza ed equilibrio, perché "è evidente che il sistema fiscale non si può cambiare ogni cinque anni". Vero salto da compiere, la capacità impositiva - ha avvertito Tesini - in Europa nessuno ce l'ha veramente, e tutto si gioca in una maggiore o minore quota. E se un nodo è anche quello del modello della compartecipazione che pone il problema di come conciliare regioni ordinarie e speciali, il presidente del Consiglio ha sottolineato anche l'importanza di capire, con calcoli precisi, se il Friuli Venezia Giulia sia realmente autosufficiente per farcela con le proprie risorse.

Tesini aveva ricordato come è avvenuta la riforma del Titolo V della Costituzione, che aveva l'ambizione di responsabilizzare le autonomie locali, e le ragioni del grave ritardo accumulato, e aveva puntualizzato che crisi della politica oggi significa crisi di sistema e che il federalismo è decisivo per cambiare un sistema bloccato.

Prima, Alessandra Guerra, ricordando che fu la sua parte politica a porre anni fa la questione del federalismo, aveva parlato della proposta elaborata attraverso la Scuola politica del Parlamento del Nord, creata dalla Lega per gli amministratori del Paese: in 19 punti, mira a responsabilizzare tutte le Regioni, essendo incardinata sul fatto che sono le Regioni che riscuotono e trasferiscono le risorse allo Stato, e non viceversa come ora, accollandosi però parte del debito pubblico, come base del patto federale. Un modo per inserire una Regione a statuto speciale come il Friuli Venezia Giulia - chiamata ad adeguare il proprio statuto in maniera federale - nel contesto nazionale e di essere espressione di un sistema di autogoverno intelligente.

E per Roberto Asquini, che ha ricordando le esperienze attuate, bisogna riuscire a fare in altri campi quanto fatto per la benzina e avere il coraggio di applicare il federalismo, magari su singole parti, ma senza mezze misure. Federalismo è sussidiarietà, ovvero vicinanza al cittadino, e competenza e responsabilità, e cioè se sbagli paghi. E non può che essere fiscale, e non va confuso con la sburocratizzazione. La nostra Regione deve ottenere potestà decisionale e la nostra specialità oggi deve essere soprattutto economica, per far fronte alla concorrenza europea ed extraeuropea.

Federalismo fiscale come espressione di un più ampio federalsimo istituzionale.

Ma sul tema secondo Leoluca Orlando occorre una vera e propria alfabetizzazione del Paese. Federalismo per il presidente della Commissione bicamerale è manifestazione dell'etica e della responsabilità, e non può che essere fiscale e dentro la prospettiva europea. Parlando della proposta del Governo ora in discussione, ha sottolineato che il federalismo è il modo migliore per rendete responsabile chi governa. Siamo stanchi di vedere che agli sprechi regionali si somma l'assistenzialismo dello Stato, una sorta di bancomat che finanzia gli sprechi. Responsabilizzare i territori è il modo migliore per entrare in Europa.