UDC: Salvador, il no alle variazioni di bilancio
(ACON) Trieste, 20 lug - COM/AB - "Il voto convintamene
contrario del gruppo UDC alla manovra di assestamento di bilancio
2007 è legato al fatto che siamo in presenza di un provvedimento
centralista, clientelare e di corta prospettiva, in perfetta
sintonia con la Finanziaria regionale 2007".
Lo afferma il consigliere regionale dell'UDC Maurizio Salvador,
relatore di minoranza del provvedimento, che aggiunge:
"Ancora una volta gli interessi veri della comunità regionale
sono disattesi e, come al solito, la maggioranza di Intesa
Democratica predica bene e razzola male. La manovra di
assestamento, già ricca in origine di norme puntuali, dal lavoro
d'Aula ne è uscita ulteriormente rafforzata.
Le importanti risorse regionali a disposizione - prosegue
Salvador - sono state disperse in mille rivoli, con
l'intendimento evidente di continuare nella politica di
accontentare tutti in vista delle elezioni regionali del 2008.
Con il tesoretto a disposizione la Giunta, anziché ridurre in
maniera sensibile la elevata situazione debitoria della Regione,
ha dato corso a un provvedimento che incrementa ulteriormente i
canali di spesa superflua. Se da un lato le risorse per le
Autonomie locali vengono incrementate, questo avviene senza un
reale processo di decentramento e di responsabilizzazione di
Comuni e Province e a scapito dei piccoli Comuni che in questi
anni stanno pagando duramente le conseguenze del processo di
riforma avviato.
Centralismo e subalternità sono le parole d'ordine di questa
Giunta regionale.
Per gli interventi in favore della famiglia il bluff - sottolinea
il consigliere dell'UDC - è sotto gli occhi di tutti. Di risorse
non ve ne sono proprio. Tante parole alle quali aspettiamo ancora
seguano fatti concreti. La Giunta regionale ha fatto passare
interventi di natura settoriale come politiche a sostegno della
famiglia. L'UDC chiede, invece, interventi specifici per la
famiglia in quanto soggetto sociale, titolare di diritti, a
partire da quelli della libera scelta scolastica e del sostegno
nei confronti delle famiglie numerose.
Dall'esame del provvedimento è emersa la preoccupazione per una
spesa sanitaria complessiva che cresce a un ritmo difficilmente
controllabile e che in questa manovra assorbe ben 95 milioni di
euro destinati a coprire le spese derivanti dai rinnovi
contrattuali. Su questa strada ci troveremo in pochissimi anni
con un bilancio ingessato dalla spesa socio sanitaria. Nel
frattempo, con troppa superficialità, si prevede di costituire
l'ennesima società regionale che dovrebbe gestire la viabilità ex
Anas senza un'analisi dei costi e dei benefici e di valutazioni
tecniche e economiche che ne dimostrino la convenienza.
Il Consiglio regionale - continua Salvador - viene
sistematicamente bypassato e anche quando ottiene, come nel
dicembre scorso, l'impegno della Giunta a rifinanziare in
assestamento la misura F del Piano di sviluppo rurale, deve
constatare che alle parole non seguono i fatti.
Questo provvedimento legislativo evidenzia ancora una volta un
modo scriteriato, ondivago e contraddittorio di legiferare che
contrasta con tutte le dichiarazioni di efficienza, efficacia e
di trasparenza continuamente sbandierate dal presidente Illy e
dalla Giunta regionale. Si utilizza la spesa corrente per la
comunicazione e la rappresentanza per annunciare impegni
virtuali, per nuovi insediamenti produttivi. Il presidente Illy
aveva spiegato lo scopo della recente cena di Villa Manin con la
necessità di favorire gli investimenti in Friuli Venezia Giulia.
A pochi giorni di distanza, registriamo lo sbarco di una grande
azienda friulana in Carinzia dove, oltre agli incentivi, si
pagano poche tasse. E' il caso di dire che agli austriaci
andranno i benefici di questa operazione, mentre noi come al
solito pagheremo la cena.
Per non parlare della crisi occupazionale che sta interessando in
modo particolare la montagna pordenonese e rispetto alla quale
non c'è cena che tenga. Con questa manovra si spendono anche le
poche risorse a fondo globale per il progetto montagna,
rinunciando ad approvare un
provvedimento legislativo organico.
A questo punto - conclude Maurizio Salvador - serve un'inversione
di tendenza che potrà avvenire solo con le prossime elezioni
regionali".