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UDC: Salvador, il no alle variazioni di bilancio

20.07.2007
09:33
(ACON) Trieste, 20 lug - COM/AB - "Il voto convintamene contrario del gruppo UDC alla manovra di assestamento di bilancio 2007 è legato al fatto che siamo in presenza di un provvedimento centralista, clientelare e di corta prospettiva, in perfetta sintonia con la Finanziaria regionale 2007".

Lo afferma il consigliere regionale dell'UDC Maurizio Salvador, relatore di minoranza del provvedimento, che aggiunge:

"Ancora una volta gli interessi veri della comunità regionale sono disattesi e, come al solito, la maggioranza di Intesa Democratica predica bene e razzola male. La manovra di assestamento, già ricca in origine di norme puntuali, dal lavoro d'Aula ne è uscita ulteriormente rafforzata.

Le importanti risorse regionali a disposizione - prosegue Salvador - sono state disperse in mille rivoli, con l'intendimento evidente di continuare nella politica di accontentare tutti in vista delle elezioni regionali del 2008. Con il tesoretto a disposizione la Giunta, anziché ridurre in maniera sensibile la elevata situazione debitoria della Regione, ha dato corso a un provvedimento che incrementa ulteriormente i canali di spesa superflua. Se da un lato le risorse per le Autonomie locali vengono incrementate, questo avviene senza un reale processo di decentramento e di responsabilizzazione di Comuni e Province e a scapito dei piccoli Comuni che in questi anni stanno pagando duramente le conseguenze del processo di riforma avviato.

Centralismo e subalternità sono le parole d'ordine di questa Giunta regionale.

Per gli interventi in favore della famiglia il bluff - sottolinea il consigliere dell'UDC - è sotto gli occhi di tutti. Di risorse non ve ne sono proprio. Tante parole alle quali aspettiamo ancora seguano fatti concreti. La Giunta regionale ha fatto passare interventi di natura settoriale come politiche a sostegno della famiglia. L'UDC chiede, invece, interventi specifici per la famiglia in quanto soggetto sociale, titolare di diritti, a partire da quelli della libera scelta scolastica e del sostegno nei confronti delle famiglie numerose.

Dall'esame del provvedimento è emersa la preoccupazione per una spesa sanitaria complessiva che cresce a un ritmo difficilmente controllabile e che in questa manovra assorbe ben 95 milioni di euro destinati a coprire le spese derivanti dai rinnovi contrattuali. Su questa strada ci troveremo in pochissimi anni con un bilancio ingessato dalla spesa socio sanitaria. Nel frattempo, con troppa superficialità, si prevede di costituire l'ennesima società regionale che dovrebbe gestire la viabilità ex Anas senza un'analisi dei costi e dei benefici e di valutazioni tecniche e economiche che ne dimostrino la convenienza.

Il Consiglio regionale - continua Salvador - viene sistematicamente bypassato e anche quando ottiene, come nel dicembre scorso, l'impegno della Giunta a rifinanziare in assestamento la misura F del Piano di sviluppo rurale, deve constatare che alle parole non seguono i fatti.

Questo provvedimento legislativo evidenzia ancora una volta un modo scriteriato, ondivago e contraddittorio di legiferare che contrasta con tutte le dichiarazioni di efficienza, efficacia e di trasparenza continuamente sbandierate dal presidente Illy e dalla Giunta regionale. Si utilizza la spesa corrente per la comunicazione e la rappresentanza per annunciare impegni virtuali, per nuovi insediamenti produttivi. Il presidente Illy aveva spiegato lo scopo della recente cena di Villa Manin con la necessità di favorire gli investimenti in Friuli Venezia Giulia. A pochi giorni di distanza, registriamo lo sbarco di una grande azienda friulana in Carinzia dove, oltre agli incentivi, si pagano poche tasse. E' il caso di dire che agli austriaci andranno i benefici di questa operazione, mentre noi come al solito pagheremo la cena.

Per non parlare della crisi occupazionale che sta interessando in modo particolare la montagna pordenonese e rispetto alla quale non c'è cena che tenga. Con questa manovra si spendono anche le poche risorse a fondo globale per il progetto montagna, rinunciando ad approvare un provvedimento legislativo organico.

A questo punto - conclude Maurizio Salvador - serve un'inversione di tendenza che potrà avvenire solo con le prossime elezioni regionali".