CR: mozione cultura, dibattito (3)
(ACON) Trieste, 24 lug - DT - Ad aprire il dibattito sulla
mozione, Roberto Molinaro, capogruppo dell'UDC. C'è
preoccupazione in regione per come viene gestita la politica
culturale, che emerge anche dalle fila del centrosinistra.
Vogliamo più equilibrio, anche a livello territoriale, e che sia
rispettata l'imparzialità. I riparti hanno messo in evidenza
esclusioni eccellenti, ma dal 2008, con la nuova legge sulla
contabilità regionale, almeno le tabelle ad personam spariranno,
apparterranno al passato.
Faccio i complimenti all'assessore Antonaz, ha esordito
Alessandra Guerra (LN), è riuscito a fare quello che noi del
centrodestra non siamo riusciti a fare: portare verso il suo
partito la politica culturale di questa regione, così come il
rapporto con la scuola, l'immigrazione. Non può andare avanti
così, lo sbilanciamento eccessivo a sinistra penalizzerà lo
stesso centrosinistra. Noi, quando governavamo questa Regione,
abbiamo fatto vivere tutti. Oggi, invece, lavorano e crescono
solo le associazioni culturali che ruotano attorno a
Rifondazione. E alla cultura manca una cosa essenziale: il
confronto.
Per Paolo Ciani (AN) è evidente che Rifondazione ha tutte le
intenzioni di lasciare la propria impronta sulla cultura in
Friuli Venezia Giulia, trasportando quella che è la visione
ideologica nella realtà di manifestazioni come Mittelfest e il
Rototom: 120 mila euro finanziati con, come finale, la conferenza
stampa delle forze dell'ordine per denunciare arresti e il
sequestro di chili di sostanze stupefacenti. La Regione finanzia
manifestazioni che si trasformano in centri dell'illegalità, che
danno cattivi esempi ai giovani. Noi diciamo basta, tant'è che
organizzeremo delle iniziative per far sapere ai cittadini quale
sia davvero la politica culturale di questa Regione.
Massimo Blasoni e Roberto Asquini (entrambi di FI) hanno ripreso
la relazione introduttiva del loro capogruppo Isidoro Gottardo.
Asquini, da parte sua, ha anche sottolineato la netta contrarietà
alla legge sull'insegnamento del friulano a scuola. Il risultato
di questa legge, ha fatto notare, è che andrà a svalutare la
formazione scolastica e l'istruzione dei giovani, oltre che
creare una forte disparità di classe. Le lingue minoritarie si
imparano in famiglia, quelle che servono per vivere, come
l'inglese, vengono dimenticate da questa Giunta. Così, i ragazzi
che potranno andranno a studiare privatamente l'inglese mentre
gli altri, i meno fortunati economicamente, verranno esclusi.
Così, questa politica culturale è fallimentare e disgregante per
il tessuto sociale regionale.
(segue)