III Comm: Fondo immobiliare del Servizio sanitario regionale
(ACON) Trieste, 24 lug - RC - Gestione del patrimonio edilizio
del Servizio sanitario regionale (SSR): la soluzione più
vantaggiosa è costituire un Fondo immobiliare di 150 milioni di
euro attraverso il quale programmare opere per 1,3 miliardi in 30
anni, da reperire attraverso l'indebitamento e porre sotto il
controllo di Friulia SGR (Società gestione risparmio). Lo ha
affermato l'assessore alla Salute, Ezio Beltrame, alla III
Commissione consiliare - presidente Nevio Alzetta (DS) - dopo che
le opposizioni hanno sollecitato un'audizione in tal senso.
La programmazione edilizia è fondamentale ai fini di una buona
programmazione sanitaria - ha spiegato Beltrame. La delibera 901
della Giunta prende in considerazione le ipotesi espresse in
questi anni e cerca di darne attuazione. Il Fondo sarà fatto di
quote in mano alle Aziende sanitarie e alla Regione, perciò la
proprietà pubblica è assicurata, ma sarà autonomo perciò non
graverà sui debiti regionali e sarà rispettoso del Patto di
Stabilità.
Cosa differente sarebbe - ha spiegato da ultimo l'assessore - se
costituissimo un consorzio tra enti del SSR o una società mista
Regione/socio privato: il primo sarebbe un ente pubblico e dunque
non potrebbe indebitarsi ma dovrebbe rivolgersi a contributi
regionali o al project financing o al leasing, tutti strumenti
più costosi; la seconda avrebbe il limite dell'ingerenza di un
socio terzo, la cui individuazione, oltretutto, non sarebbe
facile.
Quanto alle cifre, Beltrame ha reso noto che i vantaggi
gestionali (periodo 2007-2037) andrebbero da un minimo di 348,8 a
un massimo di 590,3 milioni, i vantaggi finanziari sarebbero tra
i 47,1 e i 67,3 milioni, perciò i vantaggi totali sarebbero tra
395,9 e 657,6 milioni; i costi, invece, sarebbero tra un minimo
di 188,0 e un massimo di 158,0 milioni. I vantaggi totali,
quindi, corrisponderebbero da 207,9 a 499,6 milioni in 30 anni.
Di parere opposto sulla bontà del Fondo le opposizioni, dal
forzista Massimo Balsoni che ha accusato i costi certi (150
milioni) per risparmi gestionali tutti opinabili. Posto che
sarebbe meglio lasciare le cose come stanno - ha affermato -
perché allora non sfruttare un consorzio che già esiste, come il
Centro servizi condivisi? O perché non lasciare che le ASS si
organizzino da sole a risparmiare al loro interno? Nei 150
milioni di costi sono celate troppe consulenze esterne.
E' il caso - gli ha fatto eco il centrista Roberto Molinaro - di
mettere in piedi un sistema del genere per, alla fine, rispetto
alla situazione attuale, risparmiare 349 milioni in 30 anni,
ovvero 15,6 milioni all'anno? I vantaggi paiono essere solo
gestionali, non certo economici. Eppoi cosa diventerebbero gli
attuali proprietari degli immobili: degli affittuari? Che
dovranno corrispondere quanto alla SGR? Anche perché saranno
spese che incideranno sul costo della sanità regionale.
A ritrovarsi in questi dubbi anche Adriano Ritossa di AN, che ha
insistito sulle risorse che già la Finanziaria 2007 aveva messo a
bilancio per il Fondo immobiliare.
La Commissione si ritroverà a settembre per dibattere e
approfondire ulteriormente la questione.