CR: ddl voto elettronico, i relatori (7)
(ACON) Trieste, 24 lug - DT - Estendere il più possibile tutte
quelle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie. Come il voto
elettronico, da applicare - intanto - nei prossimi referendum
consultivi quando quattro Comuni del Friuli Venezia Giulia
dovranno decidere se fondersi o meno. Una piccola rivoluzione
tecnologica e di costume per gli elettori della regione.
Eppure, come sottolinea nella sua relazione di maggioranza Igor
Kocijancic (PRC-SE), necessaria perché anche la pubblica
amministrazione necessita di innovazione e di efficienza. Con un
paletto però: che ogni elettore dovrà avere la certezza che il
suo voto avvenga elettronicamente sì, ma sempre nel rispetto dei
principi costituzionali di libertà e segretezza. Un voto moderno,
quindi, ma con le stesse tutele che garantisce il tradizionale
sistema cartaceo.
Come si voterà? In cabina (quella non cambia) sarà collocato un
video: basterà sfiorarlo e il "touch screen" permetterà di
esprimere un sì o un no - o una preferenza in futuro - alla
scheda elettorale, perfettamente riprodotta. Un voto
assolutamente legale (anzi, il progetto futuro è di fare di
quella elettronica l'unica modalità legale di espressione del
voto), che potrà essere corretto dall'elettore fino alla
richiesta definitiva di conferma.
Il sistema vecchio, su carta, non verrà abbandonato del tutto: la
macchina-video verrà infatti dotata di un meccanismo che
consentirà la stampa del voto espresso elettronicamente,
controllabile dall'elettore, e di un'urna interna per il deposito
delle schede cartacee da recuperarsi, a cura del presidente di
seggio, al termine delle operazioni di voto. Lo scrutinio
cartaceo costituirà pertanto un'eventualità, salvo che non
emergano discordanze tra carta e computer. Solo in questa ipotesi
il risultato dei voti su carta assumerà valore ufficiale.
Il disegno di legge definisce, disciplinandoli, gli standard
tecnici cui le macchine elettroniche e ogni altro componente
hardware e software del sistema di voto dovranno risultare
conformi; inoltre, è prevista la costituzione di una commissione
per la verifica di questi standard tecnici composta da esperti
esterni all'amministrazione regionale. E se con il voto
elettronico sparisce la figura del segretario del seggio, sarà
utile invece la presenza dell'esperto informatico, pronto a
risolvere qualsiasi inconveniente tecnico.
Nella relazione di minoranza, Antonio Pedicini (FI) pur
dichiarandosi favorevole al sistema di voto elettronico, chiede
maggiori garanzie su due punti: il primo, che ai componenti dei
seggi venga spiegato il meccanismo del voto elettronico (e che
sia altrettanto conoscibile e chiaro anche al
cittadino-elettore); secondo, che non vengano messe in
discussione tanto la segretezza del voto che la protezione da
eventuali interventi esterni del sistema di raccolta e di
trasmissione dei voti.
Per questi due punti e per alcune risposte poco convincenti da
parte della Giunta in Commissione, FI aveva preferito astenersi.
Ma se la stessa Giunta, fa notare Pedicini, dovesse rispondere in
modo adeguato, anche Forza Italia potrà mutare il proprio
giudizio in positivo.
Fulvio Follegot (LN) invece, nella breve discussione generale, si
è detto preoccupato per l'eventuale difficoltà che potranno
incontrare i non più giovani: tutti i cittadini dovranno essere
messi in condizione di far valere il loro diritto di voto, ha
ricordato Follegot. Bisogna poi fare grande attenzione alla
segretezza (che rimanga tale) dello stesso voto, e alla
formazione del personale, fondamentale per la regolarità delle
elezioni.
(segue)