CR: TPL, relatore minoranza Ritossa (3)
(ACON) Trieste, 25 lug - DT - Una legge quadro sul trasporto
pubblico regionale e locale che ha però solo la presunzione
teorica di esserlo. A sostenerlo è Adriano Ritossa (AN), relatore
di minoranza, che accusa l'impianto del disegno di legge di
essere deficitario pure nell'assegnazione delle risorse
finanziare.
Si arriva all'assurdo quando, annota Ritossa, si sostiene il
diritto fondamentale dei cittadini alla mobilità attraverso anche
l'abbattimento delle barriere architettoniche e poi basta
verificare quanto viene messo a bilancio per comprendere non è
assolutamente vero. E poi, prosegue Ritossa, come si possono
mettere in legge norme tendenti a promuovere un equilibrato
sviluppo economico e sociale del territorio quando l'equilibrio
tra costi e ricavi è precario? In parole semplici, come si può
puntare alla copertura del 35% dei costi dai ricavi derivanti
dalle tariffe?
Carta dei servizi, qualità dei servizi, livello dei servizi. Per
Ritossa sono affermazioni più filosofiche che reali, è
sufficiente fare un confronto con la quotidianità dei problemi
del trasporto pubblico locale.
Non basta. L'articolazione del piano e la pianificazione
urbanistica appaiono del tutto incongruenti: quanti sono allo
stato attuale gli enti locali dotati di piani del traffico, anche
per la viabilità extraurbana?
Per potenziare davvero il TPL in futuro, serviranno centri di
interscambio, disponibilità di infrastrutture, monitoraggi e
controlli, a condizione però che si investano ingenti risorse
economiche. E questa legge si guarda bene dall'indicare da dove
queste risorse verranno prelevate.
Infine, a non convincere Ritossa è anche il servizio ferroviario
metropolitano: certamente allettante, però la sua realizzazione è
possibile qualora l'utenza giornaliera si aggiri attorno ai 100
mila passeggeri. Ma nella nostra regione non esiste questo flusso
pendolare. A meno che non si voglia comunque dare vita a una
struttura del tutto antieconomica.
(segue)