+++ ripetizione corretta notizia: CR, approvata legge Insiel +++
(ACON) Trieste, 26 lug - RC - La votazione dell'articolo unico
sulla privatizzazione di Insiel è terminata con 26 voti a favore
e 6 contrari. I sì sono stati dei DS-PD, Margherita-PD,
Cittadini, Pensionati e Panontin del Gruppo misto, mentre a
votare contro sono stati PRC-SE, PDCI, Verdi e Battellino di
IpR-MRE. Il centrodestra non ha voluto prendere parte alla
votazione.
Prima del voto, non è mancato il dibattito sull'articolo unico,
che è stato parzialmente modificato ma solo per questioni di
coordinamento e migliore comprensione lessicale.
Il forzista Galasso ha parlato di organico ipertrofico e di
necessità di intervenire su questo aspetto. Il suo capogruppo,
Gottardo, ha espresso poi solidarietà ai lavoratori e ritiene
che, qualunque sarà la sentenza della Consulta, l'importante è
che rimangano inalterati i livelli occupazionali e che la SpA
resti patrimonio del Friuli Venezia Giulia.
Per Ciriani, capogruppo di AN, il decreto Bersani permetteva di
scegliere di conservare Insiel in mano alla Regione, invece si è
presa la strada in salita della privatizzazione raccontando la
falsa volontà di tenere in mano la proprietà e ora attendete che
sia la Corte Costituzionale a togliervi le castagne dal fuoco.
La Battellino (IpR-MRE) non sosterrà la norma. Ci voleva meno
fretta e più prudenza - ha detto - e vendere la convenzione dei
10 anni del servizio alla Regione sarà un affare per chi
acquista.
La Guerra, capogruppo di LN, ha fatto delle considerazioni
generali sulle privatizzazioni a livello regionale, ma anche
nazionale. Il suo Gruppo, come il resto del centro-destra - ha
reso noto - non parteciperà al voto perché chi governa si assuma
le proprie responsabilità.
Martini (Margh-PD) ha sostenuto che se la I Commissione avesse
votato contro l'articolo, sarebbe stato un gesto per dire al
Consiglio che non era modo di lavorare così, che la Giunta doveva
lasciare il tempo giusto per ragionare.
Il capogruppo dei DS-PD, Travanut, ha affermato che si sta
facendo di tutto perché Insiel rimanga patrimonio del territorio
regionale e ha accusato le opposizioni di non aver sottoscritto
l'ordine del giorno della maggioranza con cui si danno garanzie
ai lavoratori. Il voto non è procrastinabile perché tra qualche
mese la sentenza della Consulta potrebbe causare una perdita di
valore all'azienda.
L'assessore Pecol Cominotto ha infine affermato che la scelta
deriva da una norma esistente solo in Italia e non altrove in
Europa, una norma che sta bloccando un'azienda che nel 2006 è
stata capace di ridurre i costi dei servizi che svolge facendo
risparmiare alla Regione, nella stima più severa, di 8,2 milioni
di euro all'anno. Insiel è stata capace di crescere sul mercato
sviluppando fatturato e occupazione e realizzando, tolte le
tasse, 6 milioni. Altrove sarebbe un esempio virtuoso di azienda
pubblica che realizza utili e fa risparmiare soldi ai suoi
proprietari, che sono i cittadini del FVG. Invece, una norma oggi
dice che ciò che nel 2006 Insiel ha fatto, non lo può più
fare.Noi abbiamo iniziato a fare 29 anni fa ciò che altre Regioni
iniziano a fare solo oggi: raggruppare i servizi informatici
sotto un'unica azienda. Ciò che sta accadendo non lo avremmo
voluto, ma siamo costretti ad agire così.
Da ultimo, la Giunta ha accolto i due ordini del giorno. Il
PRC-SE, il PDCI e i Verdi hanno, invece, motivato il loro voto
contrario accusando la mancanza di un vero confronto politico, il
non aver preso in considerazione altre soluzioni, l'aver
"blindato" l'uso dei ricavi dalla vendita dell'azienda. Se ci
saranno incidenti di percorso con il nuovo bando - ha detto il
capogruppo del PRC-SE, Kocijancic, parlando anche a nome di Metz
(Verdi) e della Zorzini (PDCI) - che l'azienda sia messa di
fronte alle sue responsabilità.