UDC: Molinaro e Salvador su Anci e riforma urbanistica
(ACON) Trieste, 26 lug - COM/MPB - "Dov'erano l'Anci e i
sindaci quando l'UDC ha lanciato l'allarme sulle conseguenze che
la nuova legge di riforma urbanistica avrebbe avuto per i
Comuni?".
E' la domanda che pongono i consiglieri regionali dell'UDC,
Maurizio Salvador e Roberto Molinaro.
"Apprendiamo - scrivono in una nota - che il Comitato esecutivo
dell'Anci, nei giorni scorsi, ha chiesto all'Assessore regionale
Lodovico Sonego di rinviare l'applicazione del regolamento di
attuazione della nuova legge urbanistica. Evidentemente i sindaci
si stanno rendendo conto delle difficoltà che incontreranno
nell'applicazione della nuova normativa e che sono destinate ad
aumentare nel tempo. Il rischio che una legge senza regolamenti
provochi una paralisi negli uffici dei Comuni preoccupa
giustamente i primi cittadini".
"Ci chiediamo dove erano l'Anci e i sindaci quando avevamo
denunciato i rischi a cui sarebbero andati incontro i Comuni con
queste nuove norme e i tempi eccessivamente stretti previsti per
l'applicazione di un provvedimento così importante che
rivoluziona di fatto ruoli e competenze nel settore urbanistico.
Avevamo sottolineato che nel ridisegnare le competenze in materia
urbanistica era necessario assegnare più autonomia ai Comuni,
ribadendo alcuni importanti ruoli di pianificazione per le
Province, riconducendo la funzione della Regione ad un utile
ruolo di coordinamento negli strumenti di programmazione".
"Invece - prosegue Salvador - la riforma urbanistica voluta dal
Presidente Illy, dall'assessore Sonego e da Intesa Democratica ha
visto la luce con un'evidente violazione delle potestà dei Comuni
e con una proliferazione di enti e procedure. Avevamo già
segnalato il fatto di trovarci di fronte a un provvedimento
neoconservatore, centralistico, per nulla rispettoso delle
ragioni delle autonomie locali. Ma la Giunta regionale e la
maggioranza di centro sinistra hanno preferito, ancora una volta,
fare di testa loro".
"Questo è avvenuto, dobbiamo ricordarlo, in presenza di una
totale acquiescenza degli enti locali a tale disegno
accentratore. Abbiamo più volte sottolineato, da ultimo il 18
gennaio scorso, come tutto questo comporterà, per i prossimi
anni, caos normativo e un probabile blocco degli investimenti,
con buona pace dei Comuni che, attraverso il Consiglio delle
Autonomie, hanno espresso, forse con troppa superficialità
un'intesa unanime. Oggi con soddisfazione da un lato e amarezza
dall'altro registriamo che l'Anci e i sindaci sono venuti sulle
nostre posizioni. Ci chiediamo - concludono i due consiglieri
centristi - perché non sono intervenuti al momento opportuno".