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UDC: Molinaro e Salvador su Anci e riforma urbanistica

26.07.2007
19:44
(ACON) Trieste, 26 lug - COM/MPB - "Dov'erano l'Anci e i sindaci quando l'UDC ha lanciato l'allarme sulle conseguenze che la nuova legge di riforma urbanistica avrebbe avuto per i Comuni?".

E' la domanda che pongono i consiglieri regionali dell'UDC, Maurizio Salvador e Roberto Molinaro.

"Apprendiamo - scrivono in una nota - che il Comitato esecutivo dell'Anci, nei giorni scorsi, ha chiesto all'Assessore regionale Lodovico Sonego di rinviare l'applicazione del regolamento di attuazione della nuova legge urbanistica. Evidentemente i sindaci si stanno rendendo conto delle difficoltà che incontreranno nell'applicazione della nuova normativa e che sono destinate ad aumentare nel tempo. Il rischio che una legge senza regolamenti provochi una paralisi negli uffici dei Comuni preoccupa giustamente i primi cittadini".

"Ci chiediamo dove erano l'Anci e i sindaci quando avevamo denunciato i rischi a cui sarebbero andati incontro i Comuni con queste nuove norme e i tempi eccessivamente stretti previsti per l'applicazione di un provvedimento così importante che rivoluziona di fatto ruoli e competenze nel settore urbanistico. Avevamo sottolineato che nel ridisegnare le competenze in materia urbanistica era necessario assegnare più autonomia ai Comuni, ribadendo alcuni importanti ruoli di pianificazione per le Province, riconducendo la funzione della Regione ad un utile ruolo di coordinamento negli strumenti di programmazione".

"Invece - prosegue Salvador - la riforma urbanistica voluta dal Presidente Illy, dall'assessore Sonego e da Intesa Democratica ha visto la luce con un'evidente violazione delle potestà dei Comuni e con una proliferazione di enti e procedure. Avevamo già segnalato il fatto di trovarci di fronte a un provvedimento neoconservatore, centralistico, per nulla rispettoso delle ragioni delle autonomie locali. Ma la Giunta regionale e la maggioranza di centro sinistra hanno preferito, ancora una volta, fare di testa loro".

"Questo è avvenuto, dobbiamo ricordarlo, in presenza di una totale acquiescenza degli enti locali a tale disegno accentratore. Abbiamo più volte sottolineato, da ultimo il 18 gennaio scorso, come tutto questo comporterà, per i prossimi anni, caos normativo e un probabile blocco degli investimenti, con buona pace dei Comuni che, attraverso il Consiglio delle Autonomie, hanno espresso, forse con troppa superficialità un'intesa unanime. Oggi con soddisfazione da un lato e amarezza dall'altro registriamo che l'Anci e i sindaci sono venuti sulle nostre posizioni. Ci chiediamo - concludono i due consiglieri centristi - perché non sono intervenuti al momento opportuno".