News


Tesini a presentazione rapporto SWG su cattolici e politica

31.07.2007
20:38
(ACON) Udine, 31 lug - MPB - Non possiamo fare del cattolico un campione sociologico o un possibile campione elettorale, perché non riproduce stancamente nel tempo i suoi comportamenti, poiché l'essere credente apre a una ricerca permanente che va sostenuta. Per questo, sfuggendo in modo critico agli schematismi sia del centrodestra che del centrosinistra, bisogna chiudere con i luoghi comuni su credenti e cattolici.

Per il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini - intervenuto a Udine, nella sede della Regione, alla presentazione della ricerca promossa dai Cristiano Sociali e realizzata da SWG sulla politica e le questioni etiche viste dai cattolici praticanti del Friuli Venezia Giulia, anche nella prospettiva del Partito Democratico - credenti e cattolici sono una minoranza e rappresentano uno spaccato coerente e fedele della società, in un momento in cui stanchezza, sfiducia e apatia colpiscono non solo le istituzioni e la politica ma l'intero corpo sociale, anche in parti abituate a esercitare coscienza critica. Una stagione dunque non facile anche per i cattolici, a lungo animatori del dibattito.

E la prospettiva del Partito Democratico sarà un'occasione di cambiamento se saprà riempirsi anche di questa forza progettuale, se riuscirà a essere una palestra di laicità, se rappresenterà una svolta nella cultura e nell'esercizio politico e nella relazione fra le forze, per cui l'attenzione ai problemi, il dialogo e il confronto prevalgono sulle strumentalizzazioni delle questioni. Molte delle quali non giustificano o legittimano che ci sia un punto di vista che riconduce alla cultura del credente, poiché i credenti in quanto tali, che vivono la comunità ecclesiale, sono educati a un esercizio laico che li garantisce sia dai fondamentalismi religiosi che di altra natura.

Stigmatizzando le strumentalizzazioni riguardo l'atteggiamento dei cattolici sulle diverse questioni, Tesini ha anche sottolineato le aspettative esistenti per un rinnovamento della cultura politica per cui anche il dialogo e il confronto sulle questioni sensibili da parte dei credenti non è vissuto in termini di competizione e di uso improprio delle istituzioni e dello Stato.