Tesini a presentazione rapporto SWG su cattolici e politica
(ACON) Udine, 31 lug - MPB - Non possiamo fare del cattolico un
campione sociologico o un possibile campione elettorale, perché
non riproduce stancamente nel tempo i suoi comportamenti, poiché
l'essere credente apre a una ricerca permanente che va sostenuta.
Per questo, sfuggendo in modo critico agli schematismi sia del
centrodestra che del centrosinistra, bisogna chiudere con i
luoghi comuni su credenti e cattolici.
Per il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini -
intervenuto a Udine, nella sede della Regione, alla presentazione
della ricerca promossa dai Cristiano Sociali e realizzata da SWG
sulla politica e le questioni etiche viste dai cattolici
praticanti del Friuli Venezia Giulia, anche nella prospettiva del
Partito Democratico - credenti e cattolici sono una minoranza e
rappresentano uno spaccato coerente e fedele della società, in un
momento in cui stanchezza, sfiducia e apatia colpiscono non solo
le istituzioni e la politica ma l'intero corpo sociale, anche in
parti abituate a esercitare coscienza critica. Una stagione
dunque non facile anche per i cattolici, a lungo animatori del
dibattito.
E la prospettiva del Partito Democratico sarà un'occasione di
cambiamento se saprà riempirsi anche di questa forza progettuale,
se riuscirà a essere una palestra di laicità, se rappresenterà
una svolta nella cultura e nell'esercizio politico e nella
relazione fra le forze, per cui l'attenzione ai problemi, il
dialogo e il confronto prevalgono sulle strumentalizzazioni delle
questioni. Molte delle quali non giustificano o legittimano che
ci sia un punto di vista che riconduce alla cultura del credente,
poiché i credenti in quanto tali, che vivono la comunità
ecclesiale, sono educati a un esercizio laico che li garantisce
sia dai fondamentalismi religiosi che di altra natura.
Stigmatizzando le strumentalizzazioni riguardo l'atteggiamento
dei cattolici sulle diverse questioni, Tesini ha anche
sottolineato le aspettative esistenti per un rinnovamento della
cultura politica per cui anche il dialogo e il confronto sulle
questioni sensibili da parte dei credenti non è vissuto in
termini di competizione e di uso improprio delle istituzioni e
dello Stato.