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Difensore civico: i moduli per gli invalidi vanno riscritti

03.08.2007
10:50
(ACON) Trieste, 03 ago - COM/RC - E' necessario che i modelli in uso per l'accertamento degli stati di invalidità civile riportino informazioni più chiare e dunque più facilmente comprensibili ai cittadini, ma anche agli operatori del settore.

A far presente la cosa alla Direzione regionale salute e protezione sociale e all'Agenzia regionale della sanità (ARS) di Udine, è stato il Difensore civico regionale, Caterina Dolcher, dopo che aveva riscontrato tale carenza trattando proprio una pratica di invalidità civile.

Questi modelli, a suo tempo predisposti dal ministero della Sanità - scrive la Dolcher -, possono oggi essere corretti considerate le ampie competenze acquisite dalle Amministrazioni regionali sulla materia. Nel modello in uso per l'accertamento delle condizioni visive del sordomutismo, ad esempio, non è comprensibile la differenza tra le diverse ipotesi previste per le invalidità totali.

Non è il cittadino a doversi documentare sulle norme di legge, ma sono le comunicazioni a lui indirizzate a dover essere leggibili e chiare, anche se riportate su moduli preformati - prosegue la dichiarazione del Difensore. Tanto più che il modello in questione indica le stesse leggi per i vari casi, e non indica neppure gli articoli cui le fattispecie si riferiscono.

La Dolcher sostiene che, onde evitare inutili e costosi ricorsi, ora più che mai vi è la necessità di adottare dei modelli comprensibili ed esaustivi poiché i cittadini hanno diritto ad essere informati con semplicità e chiarezza sulle motivazioni che hanno determinato il giudizio medico legale finale. E pare che anche gli operatori del settore incontrino difficoltà nella trattazione della materia perché, ancorché complessa, in generale è carente di precisi indirizzi e spesso le modalità operative non sono univoche.