Difensore civico: i moduli per gli invalidi vanno riscritti
(ACON) Trieste, 03 ago - COM/RC - E' necessario che i modelli
in uso per l'accertamento degli stati di invalidità civile
riportino informazioni più chiare e dunque più facilmente
comprensibili ai cittadini, ma anche agli operatori del settore.
A far presente la cosa alla Direzione regionale salute e
protezione sociale e all'Agenzia regionale della sanità (ARS) di
Udine, è stato il Difensore civico regionale, Caterina Dolcher,
dopo che aveva riscontrato tale carenza trattando proprio una
pratica di invalidità civile.
Questi modelli, a suo tempo predisposti dal ministero della
Sanità - scrive la Dolcher -, possono oggi essere corretti
considerate le ampie competenze acquisite dalle Amministrazioni
regionali sulla materia. Nel modello in uso per l'accertamento
delle condizioni visive del sordomutismo, ad esempio, non è
comprensibile la differenza tra le diverse ipotesi previste per
le invalidità totali.
Non è il cittadino a doversi documentare sulle norme di legge, ma
sono le comunicazioni a lui indirizzate a dover essere leggibili
e chiare, anche se riportate su moduli preformati - prosegue la
dichiarazione del Difensore. Tanto più che il modello in
questione indica le stesse leggi per i vari casi, e non indica
neppure gli articoli cui le fattispecie si riferiscono.
La Dolcher sostiene che, onde evitare inutili e costosi ricorsi,
ora più che mai vi è la necessità di adottare dei modelli
comprensibili ed esaustivi poiché i cittadini hanno diritto ad
essere informati con semplicità e chiarezza sulle motivazioni che
hanno determinato il giudizio medico legale finale. E pare che
anche gli operatori del settore incontrino difficoltà nella
trattazione della materia perché, ancorché complessa, in generale
è carente di precisi indirizzi e spesso le modalità operative non
sono univoche.