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AN: Dressi, il caso Ferriera di Servola

03.08.2007
11:37
(ACON) Trieste, 03 ago - COM/RC - Il consigliere regionale di AN Sergio Dressi interviene con una nota sul caso della Ferriera di Servola e il comportamento tenuto dalla Regione sulla questione. Così il suo scritto:

"L'arrivo a Trieste, nei giorni scorsi, dei rappresentanti del Gruppo Arvedi e dei suoi tecnici ha alimentato illusioni in alcuni (gli amministratori locali) e speranze in altri (i lavoratori della Ferriera), ha permesso alla Lucchini-Severstal di continuare a pieno ritmo la produzione infischiandosene dei livelli di inquinamento sopra i limiti rilevati quotidianamente dalle centraline, ha coperto il silenzio ambiguo che continua a mantenere la Regione sulla questione, e ha solo fatto incavolare sempre di più i cittadini di Servola e Valmaura che, solo negli ultimi giorni, hanno chiesto l'intervento dell'ARPA più di 50 volte.

"La strategia della Lucchini-Severstal è molto chiara: dopo aver presentato il piano industriale del gruppo, dal quale si rileva che per la Ferriera non ci sono fondi per interventi strutturali, ha iniziato a contestare i dati rilevati dall'ARPA e dall'Azienda sanitaria facendo ricorsi in tutte le sedi giurisdizionali competenti. Si guadagna tempo e si evita che il presidente della Provincia e il sindaco prendano provvedimenti definitivi, così come i dati che quotidianamente vengono loro prodotti prevederebbero.

"Il Gruppo Arvedi deve aver pensato di essere arrivato nel paese di "bengodi". Abituati come sono alle norme di tutela ambientale e della salute pubblica adottate in Lombardia, dove hanno i loro stabilimenti, hanno pensato di essere in un paese dell'Est Europa, quanto a norme regionali, estremamente permissive, e al modo di farle rispettare. Per fare un esempio nei loro stabilimenti in Lombardia, le leggi prevedono che debbano provvedere al recupero dell'acqua della prima pioggia sui loro depositi ferrosi trattandola come rifiuto, e anche la seconda deve essere depurata prima di poter essere scaricata nella fognatura. Alla Ferriera, tutta l'acqua va direttamente in mare e porta con sé tutto quello che trova, e non è poco, visto che il ministero dell'Ambiente ha ordinato la bonifica di tutta l'area prospiciente la banchina. Ma gli ordini non vengono presi sul serio e tutto continua come sempre.

"I tecnici dell'Arvedi si saranno detti: ecco la soluzione ai nostri programmi di sviluppo, che prevedono l'utilizzo della ghisa per la produzione dell'acciaio a Cremona (fino ad ora utilizzano solo ferro recuperato), a qualche centinaio di chilometri dalle nostre acciaierie. E' evidente che se non succede subito qualche cosa, e mi riferisco o alla chiusura dello stabilimento o alla demolizione e al completo rifacimento della kocheria e dei due altoforni, veri e propri cimeli di archeologia industriale, Arvedi si convincerà che l'acquisto della Ferriera di Servola è un buon affare, prometterà un piano industriale che risolverà tutti i problemi ambientali, guadagnerà tempo e toglierà dagli impicci la Lucchini-Severstal, felice di andarsene.

"Un'altra battaglia persa. Sul campo resteranno, come sempre, i cittadini, che continueranno a telefonare tutti i giorni all'ARPA e all'Azienda sanitaria territoriale, che a loro volta continueranno a fare rilievi, che invariabilmente saranno oltre i limiti di legge, la presidente della Provincia temporeggerà, il sindaco minaccerà e la Regione continuerà a tacere".