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Difensore civico su Servizio logopedia Distretto Basso Isontino

23.08.2007
13:42
(ACON) Trieste, 23 ago - COM/MPB - La situazione del reparto di logopedia del Distretto Sanitario Basso Isontino è stata portata all'attenzione del Difensore civico regionale, Caterina Dolcher, dalla mamma di un bambino seguito dell'UOEPPH, che già nello scorso marzo lamentava la mancanza da alcuni mesi della logopedista che seguiva il figlio.

In una nota diffusa dal Difensore civico si sottolinea che gli interessati al problema, anche qualora avessero optato per altro centro convenzionato, si sarebbero trovati con tempi superiori ai 6 mesi e che del caso si sono occupati anche alcuni consiglieri regionali con interrogazioni.

Il comunicato precisa che il Difensore civico ha ricevuto sia dall'Azienda Sanitaria che dalla Regione tempestivi chiarimenti in merito, venendo così a conoscenza che l'Amministrazione regionale ha stabilito che presso i Distretti debba essere presente una struttura dedicata all'area materno-infantile, che tale area comprende le attività di riabilitazione specialistiche e di neuropsichiatria infantile e che tra queste attività si intendono comprese le prestazioni di logopedia e che le modalità organizzative sono di competenza dell'Azienda Sanitaria.

La relazione inviata dall'ASS evidenzia che dallo scorso 3 maggio risultano in servizio 4 logopediste, due delle quali del Distretto, in ruolo a tempo determinato, una con contratto annuale a tempo determinato scaduto il 16 luglio e per la quale è stata chiesta la proroga dell'incarico, e l'altra in ruolo a tempo indeterminato ma solo per metà del tempo a disposizione del Distretto in questione. Dall'1 marzo, un posto è vacante a causa delle dimissione di una logopedista ed è stata richiesta la sua sostituzione, in attesa delle procedure per il bando di concorso.

La nota del Difensore civico riporta i dati forniti dall'ASS su liste di attesa, valutazione e trattamento. La lista d'attesa avviene dietro ordine cronologico in base alla data di segnalazione per i bambini di lingua italiana; gli utenti in lista d'attesa sono 68 e gli attuali tempi di attesa per la prima valutazione sono di 5-6 mesi. Le nuove richieste dei bambini di lingua slovena invece hanno attualmente accesso diretto al trattamento logopedico.

La prima valutazione di logopedia richiede in totale 7-10 ore dedicate dall'operatore al singolo utente. Il numero delle nuove richieste da due anni si è stabilmente attestato su circa 120 all'anno ma un progressivo incremento di richieste si era verificato tra il 2000 e il 2005. Il trattamento logopedico può essere effettuato individualmente o in gruppo, a cicli e per obiettivi specifici condivisi con la famiglia. Rivestono fondamentale importanza gli interventi del logopedista rivolti alla famiglia e ad altre agenzie (prioritariamente la scuola) con cui costruire e condividere un progetto finalizzato. Queste attività richiedono verifiche periodiche attraverso valutazioni /osservazioni e consulenze logopediche. Gli utenti in carico sono 228, per 91 dei quali è necessaria sempre la presenza delle logopediste anche nell'Equipe multidisciplinare dell'handicap e il trattamento logopedico è rivolto non solo al linguaggio ma anche alla ricerca di un'intenzione comunicativa o all'implementazione della comunicazione. A questa tipologia di utenza è dedicato il 50/70% della totalità delle risorse delle logopediste. Gli altri 137 bambini presentano disturbi meno gravi ma oltre alla comunicazione e al linguaggio possono richiedere interventi inerenti il bisogno primario dell'alimentazione. 63 bambini sono già valutati ed in attesa dei cicli di trattamento logopedico propriamente detto. Molti degli utenti certificati richiedono un intervento territoriale sia domiciliare che scolastico. L'Azienda conclude evidenziando che, da una verifica effettuata nelle altre Aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia, le liste dell'ASS n.2 risultano inferiori e che, comunque, si tratta di prestazioni che richiedono un alto investimento di personale.

Il Difensore civico, pertanto auspica che, vista la complessità e l'importanza del Servizio, esso sia oggetto di maggiore attenzione nell'assegnazione delle risorse trattandosi di interventi che mirano a curare invalidità gravi e quindi a prevenire che nella vita adulta sia compromessa tutta l'area relazionale e quindi anche l'inserimento nel mondo del lavoro e degli affetti e ogni altra possibilità di realizzazione di sé. La mancata riabilitazione comporta danni irrimediabili per il soggetto e per la sua famiglia, con aggravio enorme di costi sociali.

In particolare, quindi, il Difensore civico regionale ha invitato l'Amministrazione a provvedere sollecitamente alla copertura delle carenze d'organico.