Difensore civico su Servizio logopedia Distretto Basso Isontino
(ACON) Trieste, 23 ago - COM/MPB - La situazione del reparto di
logopedia del Distretto Sanitario Basso Isontino è stata portata
all'attenzione del Difensore civico regionale, Caterina Dolcher,
dalla mamma di un bambino seguito dell'UOEPPH, che già nello
scorso marzo lamentava la mancanza da alcuni mesi della
logopedista che seguiva il figlio.
In una nota diffusa dal Difensore civico si sottolinea che gli
interessati al problema, anche qualora avessero optato per altro
centro convenzionato, si sarebbero trovati con tempi superiori ai
6 mesi e che del caso si sono occupati anche alcuni consiglieri
regionali con interrogazioni.
Il comunicato precisa che il Difensore civico ha ricevuto sia
dall'Azienda Sanitaria che dalla Regione tempestivi chiarimenti
in merito, venendo così a conoscenza che l'Amministrazione
regionale ha stabilito che presso i Distretti debba essere
presente una struttura dedicata all'area materno-infantile, che
tale area comprende le attività di riabilitazione specialistiche
e di neuropsichiatria infantile e che tra queste attività si
intendono comprese le prestazioni di logopedia e che le modalità
organizzative sono di competenza dell'Azienda Sanitaria.
La relazione inviata dall'ASS evidenzia che dallo scorso 3 maggio
risultano in servizio 4 logopediste, due delle quali del
Distretto, in ruolo a tempo determinato, una con contratto
annuale a tempo determinato scaduto il 16 luglio e per la quale è
stata chiesta la proroga dell'incarico, e l'altra in ruolo a
tempo indeterminato ma solo per metà del tempo a disposizione del
Distretto in questione. Dall'1 marzo, un posto è vacante a causa
delle dimissione di una logopedista ed è stata richiesta la sua
sostituzione, in attesa delle procedure per il bando di concorso.
La nota del Difensore civico riporta i dati forniti dall'ASS su
liste di attesa, valutazione e trattamento. La lista d'attesa
avviene dietro ordine cronologico in base alla data di
segnalazione per i bambini di lingua italiana; gli utenti in
lista d'attesa sono 68 e gli attuali tempi di attesa per la prima
valutazione sono di 5-6 mesi. Le nuove richieste dei bambini di
lingua slovena invece hanno attualmente accesso diretto al
trattamento logopedico.
La prima valutazione di logopedia richiede in totale 7-10 ore
dedicate dall'operatore al singolo utente. Il numero delle nuove
richieste da due anni si è stabilmente attestato su circa 120
all'anno ma un progressivo incremento di richieste si era
verificato tra il 2000 e il 2005. Il trattamento logopedico può
essere effettuato individualmente o in gruppo, a cicli e per
obiettivi specifici condivisi con la famiglia. Rivestono
fondamentale importanza gli interventi del logopedista rivolti
alla famiglia e ad altre agenzie (prioritariamente la scuola) con
cui costruire e condividere un progetto finalizzato. Queste
attività richiedono verifiche periodiche attraverso valutazioni
/osservazioni e consulenze logopediche. Gli utenti in carico sono
228, per 91 dei quali è necessaria sempre la presenza delle
logopediste anche nell'Equipe multidisciplinare dell'handicap e
il trattamento logopedico è rivolto non solo al linguaggio ma
anche alla ricerca di un'intenzione comunicativa o
all'implementazione della comunicazione. A questa tipologia di
utenza è dedicato il 50/70% della totalità delle risorse delle
logopediste. Gli altri 137 bambini presentano disturbi meno gravi
ma oltre alla comunicazione e al linguaggio possono richiedere
interventi inerenti il bisogno primario dell'alimentazione. 63
bambini sono già valutati ed in attesa dei cicli di trattamento
logopedico propriamente detto. Molti degli utenti certificati
richiedono un intervento territoriale sia domiciliare che
scolastico. L'Azienda conclude evidenziando che, da una verifica
effettuata nelle altre Aziende sanitarie del Friuli Venezia
Giulia, le liste dell'ASS n.2 risultano inferiori e che,
comunque, si tratta di prestazioni che richiedono un alto
investimento di personale.
Il Difensore civico, pertanto auspica che, vista la complessità e
l'importanza del Servizio, esso sia oggetto di maggiore
attenzione nell'assegnazione delle risorse trattandosi di
interventi che mirano a curare invalidità gravi e quindi a
prevenire che nella vita adulta sia compromessa tutta l'area
relazionale e quindi anche l'inserimento nel mondo del lavoro e
degli affetti e ogni altra possibilità di realizzazione di sé. La
mancata riabilitazione comporta danni irrimediabili per il
soggetto e per la sua famiglia, con aggravio enorme di costi
sociali.
In particolare, quindi, il Difensore civico regionale ha invitato
l'Amministrazione a provvedere sollecitamente alla copertura
delle carenze d'organico.