Pens: Ferone, no a contributi regionali per acquisto armi
(ACON) Trieste, 27 ago - COM/AB - Il consigliere regionale del
Partito Pensionati Luigi Ferone ritiene del tutto fuori luogo
l'ipotesi di un contributo regionale per l'acquisto di armi da
tenere in casa per la difesa personale, dal momento che la
sicurezza deve essere garantita dallo Stato.
E' ampiamente dimostrato - afferma Ferone in una nota - che è da
ingenui pensare che la criminalità possa essere contrastata da
una sorta di giustizia fai da te, dal momento che i cittadini
sono largamente impreparati, anche psicologicamente, all'uso
delle armi e non è credibile una loro larga diffusione.
Già oggi chi ha le caratteristiche soggettive per detenere o
portare armi può, rispettando le norme vigenti, usufruire di
questa possibilità e non si vede e non si capisce perché i soldi
dei cittadini dovrebbero essere spesi per contribuire
all'acquisto di armi. Ben più logico sarebbe se la Regione
venisse incontro alle esigenze delle nostre Forze dell'ordine
sempre alle prese con problemi di risorse, organici e mezzi.
Il vero problema - a giudizio del consigliere del Partito
Pensionati - è la certezza della pena, il 95% dei reati che
rimangono impuniti, provvedimenti come l'indulto, l'eccessivo
garantismo: in sintesi una politica debole, incerta, zigzagante
nei confronti del crimine e dei criminali.
Lo Stato - conclude Ferone - non può delegare ai cittadini la
loro difesa, ma ha il dovere di garantire sicurezza e
tranquillità nel rispetto delle norme e del diritto di tutti. Il
Far West non è certamente l'ideale né per la nostra Regione, né
per il nostro Paese.