Citt: legge Friulano, ancora troppi vincoli impositivi
(ACON) Trieste, 04 set - COM/AB - Alla luce della riunione di
maggioranza di Intesa Democratica sulla legge sul friulano, i
consiglieri regionali dei Cittadini per il Presidente Piero
Colussi e Carlo Monai hanno espresso soddisfazione per le
proposte accolte, ma mettono in evidenza che permangono delle
perplessità sui troppi vincoli impositivi.
Vi è soddisfazione per il ruolo dei Comuni: "E' stata ribadita
l'opportunità per i Comuni che lo desiderano - ha spiegato
Colussi - di poter rivedere la loro presenza nell'area
linguistica friulana entro il primo anno di entrata in vigore
delle legge. I Comuni, facendo riferimento alla legge 15
regionale, potranno prendere questa decisione sulla base di una
deliberazione del Consiglio a maggioranza semplice".
I Cittadini per il Presidente hanno ulteriormente ribadito la
necessità di evitare equivoci su quale dovrà essere il friulano
che si parla e che la Regione tutela. "È stato chiarito - ha
aggiunto il consigliere - che non esiste un friulano ufficiale
standard e che proprio per questo si intendono valorizzare tutte
le diverse varianti parlate in Friuli. Ognuno, cioè, potrà
continuare a parlare con la lingua appresa dai padri, fatto
salvo, naturalmente, per le necessità di tipo burocratico e
amministrativo".
I Cittadini avevano proposto di lasciare ogni decisione relativa
all'uso veicolare della lingua all'autonomia scolastica. "Per
evitare però possibili forzature e utilizzi impropri di questa
autonomia - ha evidenziato Colussi - si è ritenuto di mantenere
il vincolo della omogeneità della classe per evitare, in
particolare, separazioni sulla base dell'opzione linguistica.
Dovrà inoltre essere precisato che le eventuali classi omogenee
saranno definite all'inizio di ogni ciclo scolastico. E' un modo
per valorizzare attraverso l'arricchimento dell'offerta formativa
l'autonomia scolastica.
Per quanto riguarda il settore televisivo, la Regione sosterrà la
produzione di programmi in lingua friulana, con il vincolo che il
60% di questi programmi dovrà essere realizzato da produttori
indipendenti; un modo per garantire ai tanti autori e alle tante
produzioni della regione di trovare anche una platea televisiva.
Le perplessità, per il gruppo consiliare dei Cittadini, non sono
da poco e riguardano il fatto che permangono troppi vincoli
impositivi per gli Enti locali e per gli enti strumentali
nell'utilizzo della lingua friulana. Vincoli impositivi che
comportano un aggravio economico che, attualmente, nessuno è
ancora in grado di quantificare. "Ci auguriamo - ha concluso il
consigliere - che nel prosieguo della discussione ci sia una
maggiore attenzione alle esigenze degli Enti locali. Detto ciò,
auspichiamo che gli Enti locali si facciano sentire perché nel
vasto dibattito di questi mesi, la voce mancante è stata quella
dei sindaci".