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Citt: legge Friulano, ancora troppi vincoli impositivi

04.09.2007
09:58
(ACON) Trieste, 04 set - COM/AB - Alla luce della riunione di maggioranza di Intesa Democratica sulla legge sul friulano, i consiglieri regionali dei Cittadini per il Presidente Piero Colussi e Carlo Monai hanno espresso soddisfazione per le proposte accolte, ma mettono in evidenza che permangono delle perplessità sui troppi vincoli impositivi.

Vi è soddisfazione per il ruolo dei Comuni: "E' stata ribadita l'opportunità per i Comuni che lo desiderano - ha spiegato Colussi - di poter rivedere la loro presenza nell'area linguistica friulana entro il primo anno di entrata in vigore delle legge. I Comuni, facendo riferimento alla legge 15 regionale, potranno prendere questa decisione sulla base di una deliberazione del Consiglio a maggioranza semplice".

I Cittadini per il Presidente hanno ulteriormente ribadito la necessità di evitare equivoci su quale dovrà essere il friulano che si parla e che la Regione tutela. "È stato chiarito - ha aggiunto il consigliere - che non esiste un friulano ufficiale standard e che proprio per questo si intendono valorizzare tutte le diverse varianti parlate in Friuli. Ognuno, cioè, potrà continuare a parlare con la lingua appresa dai padri, fatto salvo, naturalmente, per le necessità di tipo burocratico e amministrativo".

I Cittadini avevano proposto di lasciare ogni decisione relativa all'uso veicolare della lingua all'autonomia scolastica. "Per evitare però possibili forzature e utilizzi impropri di questa autonomia - ha evidenziato Colussi - si è ritenuto di mantenere il vincolo della omogeneità della classe per evitare, in particolare, separazioni sulla base dell'opzione linguistica. Dovrà inoltre essere precisato che le eventuali classi omogenee saranno definite all'inizio di ogni ciclo scolastico. E' un modo per valorizzare attraverso l'arricchimento dell'offerta formativa l'autonomia scolastica.

Per quanto riguarda il settore televisivo, la Regione sosterrà la produzione di programmi in lingua friulana, con il vincolo che il 60% di questi programmi dovrà essere realizzato da produttori indipendenti; un modo per garantire ai tanti autori e alle tante produzioni della regione di trovare anche una platea televisiva.

Le perplessità, per il gruppo consiliare dei Cittadini, non sono da poco e riguardano il fatto che permangono troppi vincoli impositivi per gli Enti locali e per gli enti strumentali nell'utilizzo della lingua friulana. Vincoli impositivi che comportano un aggravio economico che, attualmente, nessuno è ancora in grado di quantificare. "Ci auguriamo - ha concluso il consigliere - che nel prosieguo della discussione ci sia una maggiore attenzione alle esigenze degli Enti locali. Detto ciò, auspichiamo che gli Enti locali si facciano sentire perché nel vasto dibattito di questi mesi, la voce mancante è stata quella dei sindaci".