Tesini a commemorazione antifascisti a Basovizza (Ts)
(ACON) Basovizza (Ts), 09 set - ET - "In questo giorno vogliamo
ricordare il sacrificio di Ferdinand Bidovec, Franjo Marusic,
Zvonimir Milos e Alojz Valencic non con una memoria inchiodata al
passato, ma con un atteggiamento diverso che tragga spunto dalle
sofferenze patite dalla popolazione slovena e croata della
Venezia Giulia sotto il ventennio fascista, per aprire un periodo
di fraternità e di mutua collaborazione".
Il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia,
Alessandro Tesini, ha partecipato in veste di oratore ufficiale
alla tradizionale cerimonia commemorativa in ricordo dei quattro
antifascisti sloveni fucilati nel poligono militare di Basovizza
nel 1930, sottolineando come essi rappresentino il primo esempio
di lotta antifascista in Italia e in Europa. "Negli anni
successivi, questi antesignani furono imitati da molti altri che
pagarono anch'essi con la vita la loro lotta per una giusta
causa".
"Dedicare ogni anno una giornata al ricordo delle vittime della
persecuzione fascista forse non basta - ha continuato Tesini - ma
è un gesto simbolico che, se non è ridotto a mera convenzione
retorica, ha l'autentico valore di esprimere la volontà di
trasformare gli errori del passato in impegno fermo per un nuovo
futuro nel quale le minoranze, di qualunque tipologia esse siano,
non subiscano più discriminazioni ingiuste, l'emarginazione
sociale, persecuzioni politiche o addirittura la distruzione tout
court a causa di pregiudizi ideologici".
Dopo una condanna alla politica di snazionalizzazione attuata dal
fascismo nella Venezia Giulia e a un uso politico della storia
che strumentalizza le vicende del passato a uso del presente,
Tesini ha ribadito che oggi si respira un clima diverso, più
disteso, che va mantenuto con il contributo di italiani, sloveni
e croati. "Fortunatamente la storia non divide più le due
popolazioni. Oggi sappiamo che sono più forti le cose che ci
uniscono. E' venuto il tempo di lasciare per sempre alle spalle
la stagione degli odi etnici o ideologici".
Ancor più inammissibile sarebbe, per il presidente del Consiglio
regionale, se si usassero i morti per alimentare odi reciproci in
una terra segnata dalla secolare copresenza di culture, dove la
scomparsa di una sola delle quali significherebbe una perdita
irreparabile per tutti. "E' vicino il giorno in cui andremo
insieme a commemorare le vittime egli odi, perché non ci sono
gerarchie tra chi è morto per la pace".
"Slovenia e Italia sono oggi dentro l'Europa, ha detto Tesini, e
questo può essere definito un'Unione di minoranze, dove tutte le
componenti hanno pari dignità. Dobbiamo fare in modo che non solo
l'Europa ma anche la nostra Regione, che dell'Europa costituisce
un microcosmo, sia davvero una unione di diversità, dove prevale
il dialogo e il rispetto reciproco, dove vengono create le
condizioni per valorizzare le identità".
Con il primo gennaio 2008 cesseranno di esistere i confini e la
Slovenia assumerà la presidenza della Comunità europea. Il
presidente Prodi, ha ricordato in conclusione Tesini, è in questi
giorni in visita in Slovenia per discutere anche del ruolo delle
minoranze, del loro valore e del processo di inclusione dei
Balcani nella Comunità, temi importanti che confermano come il
nostro territorio sia realmente diventato il cuore della nuova
Europa".
Alla commemorazione ha presenziato, come oratore ufficiale, il
vicepresidente del parlamento sloveno Vasja Klavora, mentre il
presidente dell'Unione croata di Trieste Damir Murkovic ha
portato i saluti della sua comunità. Numerose le autorità locali
e dalla vicina Slovenia.