CR: legge Tocai, dibattito (7 )
(ACON) Trieste, 25 set - DT - E' stato Antonio Martini ad
aprire il dibattito sul pdl dedicato al Tocai e al suo futuro.
Per l'esponente della Margherita-PD questo provvedimento comunque
è un atto dovuto, un passaggio obbligato. Poi si vedrà come
uscire da questa situazione di stallo, ha fatto notare.
Per Claudio Violino (LN) la difesa di un nome come il Tocai è una
battaglia di civiltà. E' giusto dimostrare attaccamento a un
nome, il Tocai appunto, che non è una semplice etichetta
commerciale: è un'identità. Pur comprendendo il momento di
difficoltà di chi produce e che dopo 15 anni di lotte, ricorsi e
controricorsi preferisce abbandonare il nome storico pur di
scrivere la parola fine su questa vicenda, possiamo noi - si
chiede Violino - espropriare un territorio del suo diritto
naturale di possedere una denominazione, in questo caso
enologica? Io sono favorevole al mantenimento del nome Tocai,
fosse anche soltanto in Italia.
Salvaguardare un nome che è molto più di un nome è nell'interesse
della Regione, gli ha fatto eco Mauro Travanut (DS). Che poi ha
aggiunto: "Quando in Aula si discuterà di tutela della lingua
slovena e di quella friulana, mi auguro che si espliciti di nuovo
questa sensibilità, che deve valere tanto per le cose piccole che
per quelle grandi. Quella del Tocai è una battaglia fondamentale,
per l'identità culturale ma anche per il mero aspetto economico".
Isidoro Gottardo (FI) ha ricordato come con questo provvedimento
si continui a perdere tempo utile. Bisogna guardare in faccia la
realtà, ha dichiarato, le possibilità di mantenere in vita il
nome Tocai sono minime e peraltro nessuno in questi anni ha fatto
nulla per aiutare i produttori della regione. Nemmeno l'allora
presidente della Commissione europea Romano Prodi che pure si era
impegnato in tal senso con il presidente Illy prima di quel
fatidico 1 gennaio 2004, anno in cui l'Ue accolse tra gli Stati
membri la stessa Ungheria. E allora, commenta Gottardo, con
questa legge si vuol riaccendere una speranza. Invece è solo uno
spot elettorale.
(segue)