Citt: legge Tocai, buon esempio dell'uso della specialità
(ACON) Trieste, 26 set - COM/AB - Un improvvido e contestato
accordo del novembre 1993 tra Unione europea e Ungheria ha
decretato che solo ai produttori magiari del vino liquoroso
Tokaj, spetta l'uso di tale denominazione e che dal 31 marzo 2007
la denominazione Tocai non sarebbe stata più utilizzabile.
Quattordici anni dopo quell'accordo, il finale è tutt'altro che
scontato e la legge proposta dai Cittadini per il Presidente e
votata in Consiglio regionale apre nuove prospettive.
La legge diventa anche un esempio di buon uso della specialità
regionale per difendere un diritto dei produttori e per non far
perdere al Friuli uno dei suoi valori identitari più
rappresentativi.
Il TAR del Lazio ha confermato la tesi sostenuta dalla Cantina
produttori di Cormons e dalla azienda Vivai Pinat sulla carenza
di base giuridica della parola Friulano scelta per i vini di
produzione regionale, sospendendo così l'efficacia del decreto
ministeriale che aveva individuato il sinonimo Friulano per
indicare il vino prodotto da uve di Tocai da utilizzare dopo il
31 marzo 2007. Il ministero delle Politiche agricole e la Regione
Friuli Venezia Giulia hanno impugnato la sentenza del TAR. Il 27
febbraio 2007 il Consiglio di Stato, con ordinanza n.1086/2007,
ha rigettato il ricorso proposto dallo Stato. Lo scorso 7 marzo
il ministro De Castro ha dato il via libera all'uso del nome
Tocai per il vino imbottigliato quest'anno e destinato sia
all'Italia che all'estero, legandolo alla denominazione di
origine controllata. Il Governo, vista anche la sentenza del
Consiglio di Stato, non emanerà alcun decreto per l'utilizzo del
sinonimo Friulano prima che si esprima la Corte di Giustizia
europea.
Il gruppo dei Cittadini per il Presidente, per mantenere la
storica denominazione sul territorio regionale e nazionale (che
rappresenta oltre il 90% del mercato del Tocai friulano) ha
depositato una proposta di legge che, attraverso il recepimento
dell'articolo 24, paragrafo 6 dell'Accordo Trip's, attribuisce
agli stati firmatari la facoltà di riconoscere le omonimie tra
vini nazionali e denominazioni geografiche di altri Stati. La
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha competenza esclusiva in
materia di agricoltura e competenza concorrente nelle materie
elencate all'articolo 117 della Costituzione. Questa norma
prevede che le Regioni possano provvedere autonomamente
all'attuazione e all'esecuzione degli accordi internazionali e
degli atti dell'unione Europea. La nostra Regione ha quindi i
poteri per poter recepire l'art. 24 par. 6 dell'accordo di
diritto internazionale (TRIP's) successivo e prevalente rispetto
all'Accordo sui vini stipulato tra la Comunità europea e
l'Ungheria nel 1993, ora in ogni caso decaduto. L'art. 24 par. 6
dell'Accordo TRIP's consente, nel caso di specie, di mantenere il
nome del vino "Tocai friulano" all'interno dell'Italia. Una volta
adottata, la legge regionale renderebbe direttamente applicabile
in Italia l'art. 24 par. 6 dell'Accordo TRIP's, con la
conseguenza che tale norma potrà essere fatta valere nei
confronti di chiunque, e potrà prevalere anche nei confronti del
diritto comunitario ai sensi dell'art. 300 par. 7 del Trattato
Ce.
Bruno Malattia relatore di maggioranza della legge: "Questa è una
bella giornata per il Friuli. Il Consiglio regionale ha dato
prova di forte coesione e di saper tutelare gli interessi reali
dei nostri produttori trovando una soluzione che ne concilia le
esigenze mantenendo un marchio di prestigio, che si coniuga anche
con l'identità del Friuli sul mercato nazionale e lasciando spazi
nei mercati internazionali al Friulano".
"La legge votata - ha evidenziato Maurizio Paselli - è un
indubbio successo per tutti coloro che non hanno mai smesso di
credere nella possibilità di mantenere la denominazione Tocai
friulano. E' anche significativo che questa discussione sia
caduta in un momento in cui un Tocai di Cormons (l'annata 2006 di
Dario Raccaro) è stato votato come il migliore d'Italia".
"Va anche ribadito - ha concluso Carlo Monai - che questo
provvedimento consentirà la coesistenza dei due marchi lasciando
ai produttori che lo desiderino di utilizzare il sinonimo
Friulano. Non è infatti necessario che il Tocai muoia perché
nasca il Friulano. E i produttori potranno così fare una scelta
di marketing più indicata alle loro esigenze".