CR: legge sloveno, relatore maggioranza Blazina (1)
(ACON) Trieste, 27 set - ET - A introdurre la discussione sul
disegno di legge per la tutela della minoranza linguistica
slovena è stata la consigliera dei DS-PD Tamara Blazina.
Come relatore di maggioranza ha ricordato che questa non è la
prima volta che la Regione Friuli Venezia Giulia legifera nel
settore della tutela delle minoranze linguistiche storiche e che
quest'attività di tutela è un elemento costitutivo della
specialità e dell'autonomia del Friuli Venezia Giulia.
Si è voluto dotarsi di un provvedimento che comprendesse sia le
norme di attuazione della legge nazionale di tutela, sia quelle
regionali già in vigore e che fosse nello stesso tempo anche un
atto di formale riconoscimento della minoranza slovena e di
regolamento dei rapporti tra questa e la Regione. Una norma, ha
detto Blazina, che sottolinea il valore del plurilinguismo e
della multietnicità del Friuli Venezia Giulia, che diventa
un'opportunità e non un'imposizione.
Entrando nel merito del disegno di legge, le questioni aperte
sulle parlate locali e i dialetti in provincia di Udine, sulla
composizione e sul ruolo della commissione consultiva per la
minoranza slovena e sul riconoscimento, con relativo
finanziamento, delle associazioni di riferimento, la consigliera
trova che non siano state del tutto superate e auspica che una
soluzione venga trovata in Aula.
I dialetti e le parlate locali sono stati garantiti, rimanendo
però nell'ambito della tutela della lingua slovena, però senza
imposizioni. La commissione consultiva viene modificata nella sua
composizione e in parte anche nel ruolo, che rimane però centrale
nella predisposizione degli indirizzi per il riparto dei fondi,
sia per le associazioni, come anche per l'uso della lingua
slovena negli Enti locali. Nelle disposizioni transitorie vengono
poi riconosciute le due organizzazioni che attualmente possiedono
le caratteristiche previste per poter essere considerate di
riferimento; per le altre si apre la possibilità di venir
riconosciute entro il termine fissato in legge.
Tra le novità che il provvedimento presenta c'è, invece,
l'istituzione dell'albo delle associazioni slovene, l'iscrizione
al quale è condizione per poter usufruire dei contributi
regionali. E' prevista inoltre la Conferenza regionale sulla
tutela della minoranza slovena con il compito di verificare lo
stato di attuazione delle disposizioni contenute nella legge.
Un'altra novità è rappresentata dall'istituzione del fondo
regionale con il quale potranno essere finanziati progetti
particolari, innovativi, iniziative scolastiche e la manutenzione
degli edifici adibiti alle diverse attività.
Sul tema del finanziamento e della Commissione consultiva sono
previste delle modalità più trasparenti rispetto alla situazione
attuale; la legge regionale prevede inoltre le modalità per
l'utilizzo dei fondi destinati agli enti locali per l'attuazione
del bilinguismo. Le modalità di perimetrazione del territorio
interessato sono quelle previste dalla norma nazionale.
(immagini alle tv)
(segue)