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CR: legge sloveno, dibattito (4)

27.09.2007
13:57
(ACON) Trieste, 27 set - MPB - Ogni volta che il Consiglio regionale si occupa di provvedimenti legati alle minoranze linguistiche l'attenzione si alza indipendentemente dall'essere pro o contro, afferma Claudio Violino (LN) sottolineando l'importanza di governare le minoranze esistenti nella regione, immaginando la regione laboratorio europeo di convivenza, tolleranza e confronto e invitando a discutere senza strumentalizzare gli argomenti e a ricordare la caduta del muro di Berlino e, quindi, a non forzare né sui processi di slovenizzazione né su battaglie di italianità. Sullo sloveno, come Lega Nord, l'atteggiamento è di astensione perchè sui temi inerenti le minoranze linguistiche crediamo nell'autodeterminazione, per sloveni e friulani. In merito alla questione del resiano e delle parlate delle Valli del Torre e Natisone, Violino, pur ritenendo che provengano da un unico ceppo slavo, ha evidenziato i percorsi diversi che li hanno portati a essere differenti individualità e che meritano di essere tutelate.

Nessuno ha la pretesa di definire e rilasciare patenti di slovenità - ha affermato Igor Kocijancic (PRC-SE) dichiarandosi favorevole a una verifica a valle delle due norme per sloveno e friulano, ma anche per le culture germanofone, e invitando a fare iniziative propositive e non solo di interdizione. Rispetto al testo uscito dalla Commissione, gli emendamenti che presenteremo faranno un passo nel riconoscimento delle specificità locali. Circa le preoccupazioni su chi possa aspirare al titolo di associazione di riferimento, il concetto di rappresentanza è legato al numero di affiliati e alla presenza. Anche per i criteri di composizione della Commissione la norma rappresenta un miglioramento. Infine, ritengo naturale e per niente scandaloso che essendo questa una legge regionale, preveda risorse aggiuntive rispetto a quelle nazionali già esistenti e credo che le popolazioni di Resia possano sentirsi tranquillizzate, perché alcuni emendamenti vanno nella direzione delle loro aspirazioni.

Maurizio Salvador (UDC) ha esordito sottolineando la brutta abitudine della Giunta di depositare i propri emendamenti (9, che vanno ad aggiungersi ai 15 dei consiglieri di maggioranza) all'ultimo minuto e ha ricordato il compito da assolvere con realismo alla minoranza slovena e non alla rappresentazione interessata che ne viene fatta, soffermandosi sull'aspetto della delimitazione delle aree interessate che riguardano 32 comuni del Friuli Venezia Giulia: in questo dibattito si dovrà sollevare anche per lo sloveno quanto fatto per il friulano, ovvero la previsione della fuoriuscita. Infine, ha invitato a porre attenzione particolare sul Fondo regionale poiché non si può immaginare che questa legge rappresenti scorciatoie per altri mancati interventi.

Gaetano Valenti (FI), richiamandosi all'esperienza di sindaco di Gorizia e all'attenzione riservata alla minoranza e al rapporto sociale esistente, ha ricordato anche le iniziative propositive avanzate e non ascoltate: queste leggi non ci piacciono (la 38 nazionale e questa) ma cerchiamo di renderle migliori. E quanto al discorso finanziario abbiamo difficoltà enormi a far andare avanti i circoli: gli unici che stanno bene sono quelli protetti da questa legge e dalla 38. Spero che ci sia la volontà di dare risposta alla diversità di Resia, e - ha concluso - che si capisca che non ci sono solo due realtà, dalle quali sono tagliati fuori quelli che non si riconoscono in questi due grandi gruppi.

(segue)