CR; legge sloveno, dibattito e assessore (7)
(ACON) Trieste, 27 set - MPB - Il dibattito è proseguito con
l'intervento del consigliere Paolo Menis (Margh-PD), che si è
soffermato principalmente sulla questione resiana. Devono passare
in second'ordine alcune polemiche emerse - ha detto, evidenziando
il dato qualificante per il Consiglio regionale di occuparsi di
promuovere e tutelare le identità. Sentire di appartenere a una
comunità fa maturare una consapevolezza, ha sottolineato Menis
sottolineando che in Val di Resia esiste uno strappo lacerante
fra i cittadini che si sentono di discendenza slovena e coloro
che si sentono solo resiani: è per questo che abbiamo chiesto il
riconoscimento dell'identità resiana e se così sarà avremo fatto
un passo avanti nel dialogo, senza nulla togliere alla comunità
slovena.
Per una regione che nella pluralità ha la sua ricchezza e che ha
un'esperienza di convivenza pacifica, importante è mantenere le
tradizioni linguistiche - ha affermato Luigi Ferone (Part.Pens.)
affermando che la legge regionale si pone come un perfezionamento
di quanto fatto con la normativa statale. L'attenzione ai resiani
è dovuta perché dignità e rispetto delle identità non possono
essere legati ai numeri.
Per Isidoro Gottardo (FI) la garanzia di diritti fondamentali ha
un costo anche economico, specie quando la convivenza richiede
una complessità di rapporti E' chiaro che occorre riconoscere a
chi sta a casa propria il diritto di tutela, ma occorre trovare
un equilibrio tra il diritto e ciò che viene percepito come
privilegio. Consideriamo positivamente questa legge a patto che
non si creino reti di protezione, anche perchè incompatibili con
i principi della comunità europea. Quanto ai diritti linguistici
del resiano, la nostra posizione è nota, sono sacrosanti e vanno
tutelati.
L'assessore Roberto Antonaz ha parlato di giornata storica,
sottolineando che i toni usati dimostrano che è stato spazzato un
problema ideologico che ha diviso sloveni e italiani. La legge in
questione recepisce leggi nazionali, ma è innovativa perché
costruita con un criterio di partecipazione, frutto di un gruppo
di lavoro che per due anni è stato sul territorio: e' vero che
abbiamo messo in prevalenza l'accento sullo sloveno, ma i resiani
oggi constatano che non avevamo nessuna intenzione di escludere,
bensì di valorizzare le ricchezze esistenti. E' una legge di
taglio europeo, ha sottolineato ancora l'assessore, perché
nell'Europa che si allarga vanno tutelate le minoranze, che
devono avere pari dignità a prescindere dai numeri. Quanto alle
risorse, Antonaz annota che i finanziamenti statali sono fermi al
1991, e che quindi c'è la necessità di adeguare questa cifra.
L'Aula ha iniziato a votare il provvedimento.
(segue)