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UDC: Fasan su prevenzione oncologica

01.10.2007
15:25
(ACON) Trieste, 01 ott - COM/ET - La prevenzione oncologica deve essere organizzata come un servizio integrato multidisciplinare che deve avvalersi di diverse figure specialistiche, di strumentazioni adeguate per affrontare in modo idoneo e moderno quelle patologie per le quali la prevenzione può essere efficace.

Lo sostiene la consigliera regionale dell'UDC Gina Fasan, intervenuta nel dibattito in Consiglio regionale sulla petizione per il mantenimento del servizio di prevenzione oncologica all'ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone.

Fasan ha ricordato che questo servizio era attivo già nel 1967 e che a quel tempo aveva senso organizzare un'attività di prevenzione oncologica ad ampio spettro, nel contesto della quale un solo professionista svolgeva tutta una serie di attività che andavano dalla palpazione mammaria all'ispezione della cute, dalle visite ginecologiche ai pap test.

Una tale organizzazione - ha sottolineato Fasan - aveva senso ed era meritoria allora. Ma domandiamoci se oggi lo ha ancora, se non ha più senso proporre un servizio organizzato secondo i presupposti delle più moderne linee guida in materia di prevenzione? Ormai la prevenzione oncologica è diventata una disciplina regolamentata da linee guida nazionali e internazionali, codificate in modo inequivoco e che non può più avvalersi di figure come quella di un unico professionista che sa tutto e che sa fare di tutto. Per affrontare in maniera incisiva certe patologie non si può prescindere dalla cooperazione di professionisti specialisti nei vari settori come diagnosti, chirurghi, patologi esperti e dedicati in modo specifico alle varie patologie.

La consigliera centrista ha anche evidenziato la necessità di eseguire test di laboratorio di genetica predittiva che oggi sono importanti per i portatori di alcune neoplasie (esempio colon e mammella) e ancor di più per i loro familiari che, se positivi ai test genetici, potrebbero essere a elevato rischio di sviluppare anch'essi le stesse neoplasie. Test che oggi vengono eseguiti di routine al Cro di Aviano dove, ha specificato l'esponete dell'UDC, esistono professionisti altamente qualificati e in grado di sviluppare, insieme ai loro colleghi dell'ospedale di Pordenone, un progetto di prevenzione oncologica o, meglio, vari progetti di prevenzione oncologici specifici per i vari tumori, in una integrazione di area vasta.

Noi dobbiamo oggi - ha concluso Gina Fasan - promuovere incontri con la popolazione per spiegare quali attività sono in atto, che cosa si è ottenuto finora al Cro e all'ospedale di Pordenone e cosa si può ancora ottenere in una vera integrazione di area vasta per la prevenzione oncologica delle neoplasie. Questo è il compito di una politica seria, sana e al servizio dei cittadini ed è quanto ho chiesto per la nostra provincia, ma anche per la nostra regione.