UDC: Fasan su prevenzione oncologica
(ACON) Trieste, 01 ott - COM/ET - La prevenzione oncologica
deve essere organizzata come un servizio integrato
multidisciplinare che deve avvalersi di diverse figure
specialistiche, di strumentazioni adeguate per affrontare in modo
idoneo e moderno quelle patologie per le quali la prevenzione può
essere efficace.
Lo sostiene la consigliera regionale dell'UDC Gina Fasan,
intervenuta nel dibattito in Consiglio regionale sulla petizione
per il mantenimento del servizio di prevenzione oncologica
all'ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone.
Fasan ha ricordato che questo servizio era attivo già nel 1967 e
che a quel tempo aveva senso organizzare un'attività di
prevenzione oncologica ad ampio spettro, nel contesto della quale
un solo professionista svolgeva tutta una serie di attività che
andavano dalla palpazione mammaria all'ispezione della cute,
dalle visite ginecologiche ai pap test.
Una tale organizzazione - ha sottolineato Fasan - aveva senso ed
era meritoria allora. Ma domandiamoci se oggi lo ha ancora, se
non ha più senso proporre un servizio organizzato secondo i
presupposti delle più moderne linee guida in materia di
prevenzione? Ormai la prevenzione oncologica è diventata una
disciplina regolamentata da linee guida nazionali e
internazionali, codificate in modo inequivoco e che non può più
avvalersi di figure come quella di un unico professionista che sa
tutto e che sa fare di tutto. Per affrontare in maniera incisiva
certe patologie non si può prescindere dalla cooperazione di
professionisti specialisti nei vari settori come diagnosti,
chirurghi, patologi esperti e dedicati in modo specifico alle
varie patologie.
La consigliera centrista ha anche evidenziato la necessità di
eseguire test di laboratorio di genetica predittiva che oggi sono
importanti per i portatori di alcune neoplasie (esempio colon e
mammella) e ancor di più per i loro familiari che, se positivi ai
test genetici, potrebbero essere a elevato rischio di sviluppare
anch'essi le stesse neoplasie. Test che oggi vengono eseguiti di
routine al Cro di Aviano dove, ha specificato l'esponete
dell'UDC, esistono professionisti altamente qualificati e in
grado di sviluppare, insieme ai loro colleghi dell'ospedale di
Pordenone, un progetto di prevenzione oncologica o, meglio, vari
progetti di prevenzione oncologici specifici per i vari tumori,
in una integrazione di area vasta.
Noi dobbiamo oggi - ha concluso Gina Fasan - promuovere incontri
con la popolazione per spiegare quali attività sono in atto, che
cosa si è ottenuto finora al Cro e all'ospedale di Pordenone e
cosa si può ancora ottenere in una vera integrazione di area
vasta per la prevenzione oncologica delle neoplasie. Questo è il
compito di una politica seria, sana e al servizio dei cittadini
ed è quanto ho chiesto per la nostra provincia, ma anche per la
nostra regione.