AN: Ciani, legge tutela sloveno non tutela Val Resia
(ACON) Trieste, 01 ott - COM/RC - Nella discussione, in
Consiglio regionale, sulla legge di tutela della minoranza
slovena - scrive Paolo Ciani (AN) in una nota - si è calpestato
il diritto sacrosanto delle aree della provincia di Udine che mai
per cultura, tradizione e lingua sono assimilabili alla minoranza
slovena di non essere incluse in tale minoranza.
Infatti tanto la Val Resia quanto le Valli del Natisone e del
Torre - prosegue la nota del consigliere - nulla hanno a che
vedere con la minoranza slovena, ma hanno entrambe lingue
completamene diverse dallo sloveno al punto tale che nemmeno lo
comprendono. Alleanza Nazionale ha presentato tantissimi
emendamenti, bocciati dall'Aula, in cui si prevedeva la non
applicabilità della legge di tutela della minoranza slovena nei
Comuni della provincia di Udine e la costruzione di due
specifiche leggi di tutela e valorizzazione tanto della Val Resia
quanto delle Valli del Natisone e del Torre.
A quanti in Consiglio regionale (Margherita, Cittadini, DS,
Rifondazione e Lega) ritengono di aver salvaguardato le
peculiarità locali in cui si prevede la salvaguardia delle
parlate locali, AN ribatte che si tratta di una vera e propria
beffa in quanto sia nella Val Resia sia nelle Valli del Natisone
e del Torre non vi è alcuna assonanza con lo sloveno e quelle
popolazioni non vogliono essere dichiarate slovene. Resia, le
Valli del Natisone e del Torre sono e rimangono incluse in una
legge che porta il nome di "Tutela della minoranza slovena". Una
legge - continua Ciani - che prevede soprattutto finanziamenti
alle Associazioni slovene in barba a storia, cultura, tradizioni
e soprattutto lingua locali.
Una legge creata per finanziarie le associazioni che senza fondi
regionali morirebbero in pochi mesi perché non appartengono a
quelle popolazioni. Alleanza Nazionale sarà presente nelle
prossime settimane, dopo la definitiva approvazione della legge -
conclude la nota - in quelle aree a testimoniare la solidarietà
che esprimiamo alla popolazione per l'essere stata inserita in
una legge che non appartiene a loro. Chiederemo anche a quelle
popolazioni di attivarsi per una raccolta di firme da inviare
tanto al Parlamento quanto al Consiglio regionale per uscire da
una perimetrazione voluta per legge e non rispettosa delle
volontà di cittadini che non si sentono assolutamente minoranza
slovena.