III Comm: parere favorevole al DPEFR
(ACON) Trieste, 04 ott - DT - Con i voti della maggioranza
(contrari FI, AN e UDC; astenuto Paolo Panontin del Gruppo
Misto), la III Commissione consiliare, presidente Nevio Alzetta
(DS-PD, ha espresso parere favorevole - per la parte di
competenza, ovvero tutela della salute e servizi sociali - al
Documento di programmazione economico finanziaria 2008-2010 della
Giunta.
Un Documento, ha spiegato l'assessore alla Salute Ezio Beltrame,
che poggia su due pilastri: la tenuta economica del sistema
salute e il proseguimento degli obiettivi strategici
(programmazione integrata sociosanitaria per la salute mentale,
l'handicap, i minori, gli anziani e le dipendenze,
razionalizzazione della rete ospedaliera, potenziamento delle
attività di prevenzione, promozione della domiciliarità,
miglioramento delle performance ospedaliere in termini di
efficienza ed efficacia).
Negli ultimi tre anni, poi, ha ricordato l'assessore, le risorse
assegnate al servizio sanitario regionale hanno permesso di
ottenere l'equilibrio economico-finanziario dei bilanci nelle
aziende sanitarie. E nonostante il contenimento dei costi, sempre
nell'ultimo triennio la spesa sanitaria è aumentata meno del 4%
all'anno mentre nel 2008 si avvierà a toccare proprio la soglia
del 4%.
Un aumento stornato soprattutto al sociale (fondo per l'autonomia
possibile, reddito di cittadinanza, carta famiglia, fondo per le
disabilità), quantificabile in milioni di euro. Ma Beltrame ha
tenuto a sottolineare anche gli interventi, importanti, a favore
delle strutture socioassistenziali e socioeducative: dagli
attuali 2000 posti in regione negli asili nido si passerà a 5000
nel 2008.
L'assessore ha infine annunciato che non ci sarà alcun ritocco al
ticket. I dati Ferderfarma confermano che il rapporto
ticket-ricetta medica è di media il più basso in Italia.
Molto critica sul DPEFR è stata l'opposizione. Massimo Blasoni
(FI) lo ha etichettato un documento assolutamente generico, senza
senso. Non c'è alcuna definizione puntale degli obiettivi, di
fatto non c'è alcuna programmazione: si leggono le uscite di
quest'anno ma per gli anni futuri, visti anche gli impegni
sociali assunti dalla Giunta (carta famiglia, reddito di base),
gli importi inseriti sono lontani dal vero per centinaia di
milioni di euro.
Per Adriano Ritossa (AN) c'è poco da essere soddisfatti per i
3000 posti in più negli asili nido: la progressione economica è
tale da imporre il doppio lavoro in famiglia. Pertanto l'asilo
nido è una necessità, non una regalia. E anche gli anziani
necessitano di più strutture. Quanto infine alla
razionalizzazione dei costi, Ritossa ha ricordato come vi siano
settori specifici sui cui, anzi, bisognerebbe investire, e di
molto.
Fino a quando non ci saranno delle specifiche previsioni di
spesa, questo DPEFR è fatto solo di enunciazioni di principio.
Perciò giudizio sospeso per Paolo Ciani (AN), che poi ha fatto
presente come un tale documento espropri il Consiglio del suo
ruolo lasciando uno spazio, il più discrezionale possibile, alla
Giunta. Altra critica al sistema degli appalti in sanità: per
Ciani i vincitori delle gare sono sempre gli stessi, ovvero
grosse cooperative di fuori regione.
Pio De Angelis (PRC-SE) si è dichiarato perplesso. Mi auguro, ha
affermato, che la Finanziaria e le leggi collegate non diventino
un oggetto misterioso. E poi ha chiesto a Beltrame, che in tal
senso lo ha rassicurato, se si pensi di assumere quel personale
necessario a far funzionare la sanità (mancherebbero, ha spiegato
400 infermieri, e poi radiologi e anestesisti soprattutto).
Per Sergio Lupieri (Margh-PD) che la spesa sanitaria si attesti
al 4% fa della nostra una Regione virtuosa: purtroppo, il Fondo
sanitario nazionale tende a premiare piuttosto, economicamente
parlando, le Regioni che sforano e non quelle che avviano una
seria programmazione finanziaria. Infine, sarebbe auspicabile
che, in vista della caduta dei confini con la Slovenia, il nostro
sistema sanitario dialogasse con Lubiana così come con le contee
istriane della Croazia e con l'Austria per condividere tutte
quelle attività di emergenza (pronto soccorso, 118) e i
rispettivi ricoveri oltre che, naturalmente, le relative spese.
Infine, l'assessore alla Risorse economiche Michela Del Piero ha
precisato che il DPEFR non è un documento di numeri ma di
priorità. Altrimenti, ha annotato, si chiamerebbe legge
finanziaria.