News


II Comm: approvato ddl montanga (1)

09.10.2007
17:58
(ACON) Trieste, 09 ott - MPB - La II Commissione consiliare, presieduta da Mirio Bolzan (DS-PD), ha approvato il disegno di legge "Norme per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio montano" con i voti favorevoli di Democratici di Sinistra, Margherita, PRC-SE e PDCI. Contrari UDC, LN e FI, astenuti i Cittadini per il presidente.

I relatori per l'Aula saranno Renzo Petris (DS-PD) per la maggioranza e Maurizio Salvador (UDC) e Daniele Galasso (FI) per le opposizioni.

Nelle dichiarazioni che hanno preceduto la votazione, Petris, auspicando che il provvedimento possa diventare legge entro gennaio, ha sottolineato le difficoltà politico-procedurali incontrate per la presenza di due schemi concettuali diversi: ridisegnare l'apporto finanziario che la Regione destina alla montagna friulana, giuliana e isontina e istituire una Comunità montana, argomento che tocca il tema dei costi della politica. Ma è demagogico definire la montagna un costo della politica da eliminare.

Uberto Fortuna Drossi (Citt) ha motivato l'astensione essendo in discussione una legge dello Stato per la riorganizzazione delle Comunità montane, ma si è dichiarato favorevole allo sviluppo e agli investimenti in montagna, anche se nutre preoccupazione per la sovrapposizione di ruoli fra Enti locali, che provoca solo costi.

Il voto contrario dell'UDC è stato motivato da Maurizio Salvador che ha ricordato come il suo Gruppo avesse chiesto alla Commissione lo stralcio del Capo II del testo inerente la ridefinizione delle Comunità montane, da approfondire in V Commissione. Non sarà questa legge a rilanciare la montagna o a portare rimedio ai suoi problemi cronici: il provvedimento aumenterà la burocrazia.

Per Bruna Zorzini (PDCI), favorevole, come Regione speciale con competenza primaria non dobbiamo temere nulla; il problema delle Comunità montane in genere e del ripristino di quella del Carso è politico. Un preciso impegno di programma lo prevedeva.

Favorevole anche Pio De Angelis (PRC-SE) secondo cui il provvedimento dovrà essere ulteriormente approfondito da qui all'Aula. Per il consigliere, come legislatori regionali ci si deve porre anche la questione della elezione democratica dei rappresentanti della Comunità montane.

Voto contrario da Daniele Galasso (FI) per un testo buono solo nel titolo: ci troviamo di fronte a una legge di spesa, le cui finalità sono buone in potenza, ma in pratica la legge non raggiunge gli obbiettivi. Non serve a nulla se non a dirottare soldi verso l'area montana senza una strategia e denota incertezze per gli emendamenti della Giunta dell'ultimo momento. Burocratizza ancor di più il sistema e trascura l'Agemont. La Comunità del Carso era materia da affrontare in sede di legge 1 del 2006: c'erano altre strade per dare rappresentanza ai cittadini, non certo con un nuovo ente di cui non si sentiva il bisogno.

Favorevole Daniele Gerolin (Margh-PD) a un testo che non si può valutare solo per la questione della Comunità. Il provvedimento pone le basi per lo sviluppo e potrà essere migliorato in Aula.

Per Bolzan non si tratta di ingegneria burocratica e le Comunità sono forme di autogoverno che organizzano la programmazione dei territori: se una comunità non è gestita bene non è un problema istituzionale, e alcune situazioni particolari richiedono risposte specifiche. Da qui all'Aula c'è il tempo per formulare ipotesi anche più efficaci.

Negativo il voto di Maurizio Franz (LN) secondo cui, al di là dell'obiettivo di dare sostegno alle aree montane, l'idea di mettere in campo nuovi modelli non trova realizzazione.

Secondo l'assessore Enzo Marsilio, infine, il disegno di legge ha anticipato due questioni importanti: programmazione in area montana e ridefinizione dell'organizzazione dei Comuni all'interno delle comunità. La programmazione non è una nostra invenzione, ma il ddl ha l'obiettivo di incanalarla a livello integrato evitando doppioni, coinvolgendo oltre alla politica anche i portatori di interesse, per responsabilizzare e far prendere coscienza al territorio delle possibilità e promuovere scelte, obbligando la gente a confrontarsi. Altro aspetto è quello della ridefinzione del territorio montano. Abbiamo scelto di mettere i Comuni a scegliere se aderire alle Comunità montane o agli Aster, nel segno della responsabilizzazione degli Enti locali.

(segue)