II Comm: approvato ddl montanga (1)
(ACON) Trieste, 09 ott - MPB - La II Commissione consiliare,
presieduta da Mirio Bolzan (DS-PD), ha approvato il disegno di
legge "Norme per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio
montano" con i voti favorevoli di Democratici di Sinistra,
Margherita, PRC-SE e PDCI. Contrari UDC, LN e FI, astenuti i
Cittadini per il presidente.
I relatori per l'Aula saranno Renzo Petris (DS-PD) per la
maggioranza e Maurizio Salvador (UDC) e Daniele Galasso (FI) per
le opposizioni.
Nelle dichiarazioni che hanno preceduto la votazione, Petris,
auspicando che il provvedimento possa diventare legge entro
gennaio, ha sottolineato le difficoltà politico-procedurali
incontrate per la presenza di due schemi concettuali diversi:
ridisegnare l'apporto finanziario che la Regione destina alla
montagna friulana, giuliana e isontina e istituire una Comunità
montana, argomento che tocca il tema dei costi della politica. Ma
è demagogico definire la montagna un costo della politica da
eliminare.
Uberto Fortuna Drossi (Citt) ha motivato l'astensione essendo in
discussione una legge dello Stato per la riorganizzazione delle
Comunità montane, ma si è dichiarato favorevole allo sviluppo e
agli investimenti in montagna, anche se nutre preoccupazione per
la sovrapposizione di ruoli fra Enti locali, che provoca solo
costi.
Il voto contrario dell'UDC è stato motivato da Maurizio Salvador
che ha ricordato come il suo Gruppo avesse chiesto alla
Commissione lo stralcio del Capo II del testo inerente la
ridefinizione delle Comunità montane, da approfondire in V
Commissione. Non sarà questa legge a rilanciare la montagna o a
portare rimedio ai suoi problemi cronici: il provvedimento
aumenterà la burocrazia.
Per Bruna Zorzini (PDCI), favorevole, come Regione speciale con
competenza primaria non dobbiamo temere nulla; il problema delle
Comunità montane in genere e del ripristino di quella del Carso è
politico. Un preciso impegno di programma lo prevedeva.
Favorevole anche Pio De Angelis (PRC-SE) secondo cui il
provvedimento dovrà essere ulteriormente approfondito da qui
all'Aula. Per il consigliere, come legislatori regionali ci si
deve porre anche la questione della elezione democratica dei
rappresentanti della Comunità montane.
Voto contrario da Daniele Galasso (FI) per un testo buono solo
nel titolo: ci troviamo di fronte a una legge di spesa, le cui
finalità sono buone in potenza, ma in pratica la legge non
raggiunge gli obbiettivi. Non serve a nulla se non a dirottare
soldi verso l'area montana senza una strategia e denota
incertezze per gli emendamenti della Giunta dell'ultimo momento.
Burocratizza ancor di più il sistema e trascura l'Agemont. La
Comunità del Carso era materia da affrontare in sede di legge 1
del 2006: c'erano altre strade per dare rappresentanza ai
cittadini, non certo con un nuovo ente di cui non si sentiva il
bisogno.
Favorevole Daniele Gerolin (Margh-PD) a un testo che non si può
valutare solo per la questione della Comunità. Il provvedimento
pone le basi per lo sviluppo e potrà essere migliorato in Aula.
Per Bolzan non si tratta di ingegneria burocratica e le Comunità
sono forme di autogoverno che organizzano la programmazione dei
territori: se una comunità non è gestita bene non è un problema
istituzionale, e alcune situazioni particolari richiedono
risposte specifiche. Da qui all'Aula c'è il tempo per formulare
ipotesi anche più efficaci.
Negativo il voto di Maurizio Franz (LN) secondo cui, al di là
dell'obiettivo di dare sostegno alle aree montane, l'idea di
mettere in campo nuovi modelli non trova realizzazione.
Secondo l'assessore Enzo Marsilio, infine, il disegno di legge ha
anticipato due questioni importanti: programmazione in area
montana e ridefinizione dell'organizzazione dei Comuni
all'interno delle comunità. La programmazione non è una nostra
invenzione, ma il ddl ha l'obiettivo di incanalarla a livello
integrato evitando doppioni, coinvolgendo oltre alla politica
anche i portatori di interesse, per responsabilizzare e far
prendere coscienza al territorio delle possibilità e promuovere
scelte, obbligando la gente a confrontarsi. Altro aspetto è
quello della ridefinzione del territorio montano. Abbiamo scelto
di mettere i Comuni a scegliere se aderire alle Comunità montane
o agli Aster, nel segno della responsabilizzazione degli Enti
locali.
(segue)