No a pena di morte: Tesini scrive al cardinale Bertone
(ACON) Trieste, 10 ott - MPB - "Il nuovo catechismo della
Chiesa cattolica e altri documenti del più recente Magistero
considerano lecita la pena di morte in casi di estrema gravità.
Non solo. tra i credenti c'era la speranza di una chiara condanna
di questa pratica, così però non è stato. Riteniamo che dopo i
notevoli passi avanti fatti dal Magistero ecclesiale, resti da
compiere quello definitivo: escludere in assoluto, anche in linea
di principio, la pena di morte da tutti i suoi documenti
magisteriali".
Scrive così il presidente del Consiglio regionale del Friuli
Venezia Giulia Alessandro Tesini, nella sua veste di coordinatore
della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative
regionali, nella lettera inviata al cardinale Tarcisio Bertone,
dove chiede che anche il catechismo si collochi su questa linea
profetica, mostrando il coraggio di saper rompere con la cultura
e la tradizione del passato.
Nel lungo e argomentato messaggio al Segretario di Stato del
Vaticano, Tesini ricorda l'impegno dell'Italia all'ONU nella
difficile battaglia civile per la moratoria universale della pena
di morte, in cui ha l'appoggio dei 27 Paesi dell'Ue e alla quale
idealmente aderisce anche la Conferenza dei presidenti delle
Assemblee legislative che - sottolinea Tesini - "alla Chiesa
cattolica si rivolge ponendo la questione della revisione del
catechismo in merito all'argomento". Perché "dentro e fuori la
Chiesa si sta ampliando e consolidando nell'opinione pubblica una
coscienza collettiva che avversa la pena capitale" - afferma più
oltre il presidente del Consiglio ricordando che la sensibilità
etica prevalente e la coscienza cristiana rifiutano ormai le
ragioni a sostegno della legittimità di essa.
"Il Dio cristiano è il Dio della vita e non della morte, per il
cristianesimo l'uomo è immagine di Dio e in quanto tale ha
diritti inalienabili, fra cui quello della vita. La Chiesa, che
si propone nel ruolo di madre e maestra di umanità, non può
rimanere immobile su questo specifico punto che per i più è in
contrasto con l'essenza del messaggio evangelico".
"Senza un sostanziale cambio di rotta - per Tesini - appaiono
poco convincenti le tante richieste di sospendere le esecuzioni
capitali o i tanti appelli all'abolizione della pena di morte
dall'ordinamento giuridico degli Stati che ancora la prevedono".
"Nelle parole di Papa Giovanni Paolo II, pronunciate nel corso
della sua instancabile opera apostolica in ogni parte del mondo,
abbiamo ravvisato segni di speranza che la Chiesa possa rivedere
le sue posizioni in materia di pena di morte - conclude Tesini,
chiedendo a nome dei presidenti delle Assemblee legislative il
rifiuto del principio della liceità della pena di morte - certi
di interpretare un sentire diffuso nelle istituzioni pubbliche e
in larghi strati delle comunità da noi rappresentate, e
confidando che questa nostra richiesta trovi ascolto presso il
Santo Padre e un'eco positiva nel Magistero ecclesiale
autentico".