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Corecom: incontro con Rai way su copertura segnale

12.10.2007
11:52
(ACON) Trieste, 12 ott - COM/ET - Il Comitato regionale per le comunicazioni del Friuli Venezia Giulia ha sempre seguito con grande attenzione ogni iniziativa tesa a favorire la più completa ricezione del servizio pubblico radiotelevisivo in tutta la regione, in particolare nelle zone montane.

In questa prospettiva ha promosso un incontro tecnico con il responsabile della gestione delle reti per il Friuli Venezia Giulia della società Rai Way, che gestisce gli impianti di trasmissione della Rai, nel corso del quale sono state affrontate diverse tematiche, quali il problema di copertura del segnale della Terza rete bis nelle Valli del Natisone (in attuazione del disposto della l. n. 38/01 - Norme a tutela della minoranza linguistica slovena), l'assenza di qualsiasi segnale televisivo del Servizio pubblico nelle frazioni del Comune di Claut, lo stato di avanzamento del processo di transizione dall'analogico al digitale degli impianti di trasmissione Rai nel Friuli Venezia Giulia.

Anche se è pienamente rispettato il Contratto di servizio, che richiede la copertura del 97% della popolazione regionale, si è riscontrata piena identità di vedute nella ricerca di soluzioni di carattere tecnico che consentano anche a queste zone di accedere al Servizio pubblico. In questa prospettiva Rai Way si è impegnata a fornire al più presto una relazione tecnica che possa costituire una valida base di partenza per la risoluzione di tali problemi.

Il Corecom FVG, ritenendo opportuno verificare - dopo la positiva esperienza delle regioni autonome Sardegna e Valle D'Aosta - la possibilità di anticipare anche in Friuli Venezia Giulia il passaggio dall'analogico al digitale, ha chiesto di conoscere tempi e costi per una completa digitalizzazione degli impianti trasmittenti.

Il digitale terrestre, che attualmente garantisce in regione la copertura del 70% della popolazione e che dovrebbe salire all'85% entro la fine dell'anno, permetterebbe di dedicare un intero canale al Servizio pubblico regionale e una programmazione rivolta alle lingue minoritarie della nostra regione.