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Tesini a convegno ISGRe su revisione degli Statuti speciali

12.10.2007
16:32
(ACON) Udine, 12 ott - MPB - Il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini è intervenuto alla giornata di studio che il'ISGRe (Istituto di studi giuridici regionali) ha organizzato a Udine, nel salone del Parlamento in Castello, sui nodi tecnici della revisione degli Statuti speciali.

Un luogo simbolo, per Tesini che ha parlato dell'iniziativa del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia di avvalersi della facoltà, introdotta dalla riforma della Costituzione, di proporre le modifiche al proprio Statuto che risultava superato già al ventesimo anniversario, immaginarsi dopo 43 anni.

Né un atto di temerarietà, né di imprudenza quello del Consiglio, che - ha sottolineato Tesini - mettendo mano allo Statuto ha inteso indirizzare al Parlamento un chiaro messaggio di convinta e solida applicazione del principio di leale collaborazione, perché l'adeguamento al Titolo V non è una facoltà o un optional, anche se non è prevista sanzione per chi non lo fa. E in questo lavoro di riscrittura, lo sguardo, per Tesini, è stato schizofrenico, perché si è tenuto un occhio alla riforma del 2001 e uno a quella del 2005.

Per quanto attiene all'autonomia finanziaria - ha osservato il presidente - ci troviamo in una situazione di buon equilibrio e, a fronte delle competenze trascritte, le risorse di compartecipazione hanno una corrispondenza razionale, qualsiasi sia il criterio di riferimento, quello della spesa storica e ancor di più quello degli standard. Ma tutto ciò va contestualizzato, ha avvertito Tesini affrontando il nodo delle condizioni in cui si va a discutere degli statuti speciali in Parlamento; condizioni mutate dal 2001 a oggi, sia per quanto riguarda l'interlocutore, ovvero il Parlamento, sia per il dibattito, poiché la storia di questi anni non è stata lineare.

Tesini ha anche ricordato la scelta del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia per la riscrittura dello Statuto, anche come versione formale, nonostante che il testo del 1963 non sia stato del tutto rivoltato, e ha affermato di collocare la nostra esperienza fra quelle di chi si è posto il compito di dare una definizione anche giuridica delle propria autonomia e specialità.

Quanto alle competenze, ovvero se elencarle, oppure, coerentemente al senso del nuovo Titolo V, riconoscere quelle dello Stato e per differenza definire le altre, Tesini ha sottolineato che la parte dovrà essere pressoché riscritta perché lo Statuto della Regione, ancorché legge dello Stato non può definire le competenze statali.

Molte le cose cambiate nel frattempo, per quanto ci riguarda, perché attraverso le norme di attuazione passi avanti sono stati compiuti specie sul versante del trasferimenti di nuove competenze e di conseguenza del riconoscimento di ulteriori compartecipazioni. L'interrogativo è se standardizzare questa parte o ignorarla in Statuto, ha detto infine Tesini, sottolineando anche che il problema non è se gli articoli siano tanti o pochi ma la sostanza del contenuto, e affermando che il tentativo avviato va portato fino in fondo pur sapendo che cade in un momento difficile della politica.

La tabella di marcia, per il nostro Statuto, attualmente in I Commissione della Camera dei deputati, relatore il presidente Violante, prevede l'approvazione per ottobre, dopo di che deve passare in Aula per poi essere trasferito al Senato. La nostra legislatura termina nel giugno del 2008 e, ha concluso Tesini, andremo avanti fino in fondo per rispetto del Consiglio regionale, dell'opinione pubblica che esso rappresenta e dei lavori della Convenzione.

(immagini alle tv)