Tesini a convegno ISGRe su revisione degli Statuti speciali
(ACON) Udine, 12 ott - MPB - Il presidente del Consiglio
regionale Alessandro Tesini è intervenuto alla giornata di studio
che il'ISGRe (Istituto di studi giuridici regionali) ha
organizzato a Udine, nel salone del Parlamento in Castello, sui
nodi tecnici della revisione degli Statuti speciali.
Un luogo simbolo, per Tesini che ha parlato dell'iniziativa del
Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia di avvalersi della
facoltà, introdotta dalla riforma della Costituzione, di proporre
le modifiche al proprio Statuto che risultava superato già al
ventesimo anniversario, immaginarsi dopo 43 anni.
Né un atto di temerarietà, né di imprudenza quello del Consiglio,
che - ha sottolineato Tesini - mettendo mano allo Statuto ha
inteso indirizzare al Parlamento un chiaro messaggio di convinta
e solida applicazione del principio di leale collaborazione,
perché l'adeguamento al Titolo V non è una facoltà o un optional,
anche se non è prevista sanzione per chi non lo fa. E in questo
lavoro di riscrittura, lo sguardo, per Tesini, è stato
schizofrenico, perché si è tenuto un occhio alla riforma del 2001
e uno a quella del 2005.
Per quanto attiene all'autonomia finanziaria - ha osservato il
presidente - ci troviamo in una situazione di buon equilibrio e,
a fronte delle competenze trascritte, le risorse di
compartecipazione hanno una corrispondenza razionale, qualsiasi
sia il criterio di riferimento, quello della spesa storica e
ancor di più quello degli standard. Ma tutto ciò va
contestualizzato, ha avvertito Tesini affrontando il nodo delle
condizioni in cui si va a discutere degli statuti speciali in
Parlamento; condizioni mutate dal 2001 a oggi, sia per quanto
riguarda l'interlocutore, ovvero il Parlamento, sia per il
dibattito, poiché la storia di questi anni non è stata lineare.
Tesini ha anche ricordato la scelta del Consiglio regionale del
Friuli Venezia Giulia per la riscrittura dello Statuto, anche
come versione formale, nonostante che il testo del 1963 non sia
stato del tutto rivoltato, e ha affermato di collocare la nostra
esperienza fra quelle di chi si è posto il compito di dare una
definizione anche giuridica delle propria autonomia e specialità.
Quanto alle competenze, ovvero se elencarle, oppure,
coerentemente al senso del nuovo Titolo V, riconoscere quelle
dello Stato e per differenza definire le altre, Tesini ha
sottolineato che la parte dovrà essere pressoché riscritta perché
lo Statuto della Regione, ancorché legge dello Stato non può
definire le competenze statali.
Molte le cose cambiate nel frattempo, per quanto ci riguarda,
perché attraverso le norme di attuazione passi avanti sono stati
compiuti specie sul versante del trasferimenti di nuove
competenze e di conseguenza del riconoscimento di ulteriori
compartecipazioni.
L'interrogativo è se standardizzare questa parte o ignorarla in
Statuto, ha detto infine Tesini, sottolineando anche che il
problema non è se gli articoli siano tanti o pochi ma la sostanza
del contenuto, e affermando che il tentativo avviato va portato
fino in fondo pur sapendo che cade in un momento difficile della
politica.
La tabella di marcia, per il nostro Statuto, attualmente in I
Commissione della Camera dei deputati, relatore il presidente
Violante, prevede l'approvazione per ottobre, dopo di che deve
passare in Aula per poi essere trasferito al Senato. La nostra
legislatura termina nel giugno del 2008 e, ha concluso Tesini,
andremo avanti fino in fondo per rispetto del Consiglio
regionale, dell'opinione pubblica che esso rappresenta e dei
lavori della Convenzione.
(immagini alle tv)