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V Comm: ddl procedimento elettorale, dibattito (2)

16.10.2007
13:31
(ACON) Trieste, 16 ott - RC - Le garanzie di spazio per le pari opportunità di genere, ma anche le sanzioni pecuniarie, sono state al centro del dibattito sollevato dalla capogruppo di IpR, Alessandra Battellino, che ha chiesto spiegazioni sui candidati inseriti in lista, sugli spazi pubblicitari e il collocamento dei manifesti elettorali. Le spiegazioni devono essere più precise, non interpretabili ad personam - ha chiesto la consigliera.

Antonio Pedicini (FI) ha riaffermato che non si tratta di una legge minore e dunque va esplicitata in modo puntuale. Positiva l'idea di un Ufficio centrale regionale - ha detto - ma non può essere posto alle dipendenze del presidente della Regione che, magari, ha deciso di ricandidarsi: come minimo si presenta un dubbio di opportunità. Il testo, poi, non tiene conto delle frazioni in cui sono suddivisi i Comuni quanto ad affissione garantita di almeno un cartellone elettorale e solleva dubbi sull'assegnazione delle quote.

Franco Brussa (Margh-DS) ha sottolineato l'alto profilo dell'inserire in legge le disposizioni che permettono ai diversamente abili di votare stando a casa. Perplessità, invece, sullo scrivere i compensi per presidenti e scrutatori di seggio (meglio un regolamento a parte per snellire le eventuali modifiche negli anni futuri); non è poi previsto un ruolo per il Comitato regionale delle comunicazioni (Corecom) nel controllo dell'informazione di propaganda; bisogna capire, nel caso di comportamenti discordanti tra legge regionale e nazionale, quale delle due norme è prevalente.

Carlo Monai (Citt) si è dissociato da quanto espresso da Pedicini quando ritiene poco opportuno rifarsi a magistrati a riposo nella formulazione dell'Ufficio centrale regionale e ne ha sottolineato, invece, le capacità professionali. Semmai - ha detto - se si vuole fugare ogni dubbio sull'imparzialità dei componenti, si può scrivere che la loro scelta non deve ricadere su chi ha un'attività politica nei partiti che si presentano in lista. Monai ha quindi chiesto specifiche sulle spese elettorali.

Se non discipliniamo la materia - ha ricordato Maurizio Salvador (UDC) - tutto resta in capo alla magistratura. Può, quindi, l'attuale maggioranza regionale assumersi la responsabilità politica di immaginare la costituzione di un organismo come l'Ufficio centrale e soprattutto immaginarlo così come vorrebbe il ddl in esame? L'invito di Salvador è di soppesare molto bene la sua formulazione. Altre richieste le ha indirizzate alla tessera elettorale e alle spese per la propaganda elettorale.

Luca Ciriani (AN) ha chiesto se è dettato da un obbligo tecnico il far dipendere i sei componenti dell'Ufficio centrale dal presidente della Regione. E' forse la Consulta - ha chiesto - che ce lo impone dopo aver visto giudizi differenti espressi da differenti Tribunali su casi simili di candidature dubbie? L'affidare questo compito a persone che hanno più di 75 anni non è per lui accettabile, ma soprattutto non è accettabile la loro dipendenza. Gli organismi elettorali devono, invece, rappresentare tutto il Consiglio regionale per garantire ogni espressione politica.

Igor Kocijancic (PRC-SE) e Fulvio Follegot (LN) si sono, infine, soffermati sulle esclusioni dei candidati in lista e sugli equilibri da rispettare, riprendendo l'argomento sollevato in apertura dalla Battellino. Chi formula la lista - gli ha risposto Mauro Travanut (DS) - è responsabile politicamente se qualcuno in seguito si toglie per qualunque motivo, fa mancare uno dei requisiti indispensabili che la lista stessa deve avere e la fa saltare interamente. C'è un rapporto massimo di rappresentanza di genere (60%) arrotondato all'unità superiore - ha aggiunto l'assessore Iacop, che ha rammentato i meccanismi che già esistono per questi casi.

Se lasciassimo la materia in mano ad organi statali, non potremmo legiferare in merito - ha poi aggiunto Iacop basandosi su una specifica sentenza della Corte Costituzionale. Se utilizzassimo magistrati in servizio, dovremmo ottenere l'autorizzazione del Consiglio superiore della magistratura. A fini di garanzia, si potrebbe prevedere che i nominativi dell'Ufficio centrale siano, ad esempio, elencati dal Consiglio regionale entro un determinato lasso di tempo. Per la propaganda elettorale, il confine è incerto tra quanto può essere normato in modo regionale rispetto a principi nazionali. Per la comunicazione e l'utilizzo di strumenti di comunicazione, questa materia rientra ancor di più nelle garanzie individuate dallo Stato attraverso varie Authority.

Alla ripresa dei lavori, alle 14.30, la Commissione voterà gli articoli.

(segue)